Primo Power Ranking 2023 (e penultimo di stagione) con valori sempre meno abbozzati. Vicenza in vetta (+4), FeralpiSalò (=) e Pordenone (-2) sul podio. Cioè, la classifica reale del Girone A con prime due posizioni ribaltate. Al fixing di gennaio il balzo maggiore è registrato dalla Pro Sesto (+10), il down più marcato quello della Triestina (-8), mentre la Pro Patria scala un gradino. Tra parentesi, scarto rispetto ad edizione precedente datata 13 ottobre. (nella foto il 2-2 dell’11 dicembre tra Pordenone e Vicenza)                         

1 (+4) Vicenza – Alla fine, bastava fare lo scambio in panca tra Baldini e Modesto. Svolta da 17 punti in 7 giornate, 17 reti fatte, sole 5 subite, più 2 turni scavallati in Coppa Italia. In C solo l’esagerato Catanzaro (56) ha fatturato più dei 38 gol del Lane. Ma se i biglietti al “Menti” li vende l’attacco con Rolfini e Ferrari (il Loco è già a quota 11), le partite le vince la difesa con il passaggio alla linea a 3 che ha blindato la porta di Confente. L’1-4 dell’antivigilia al “Breda” con la Pro Sesto la puntata di apertura al tavolo della cadetteria. A Feralpi e Pordenone tocca ora andare a vedere.     

2 (=) FeralpiSalò – Il 30 ottobre si sciroppa 4 peperoni a domicilio dal Renate. Da allora, 9 turni utili con una rete subita (in 810’), 8 clean sheet e 19 punti su 27 a libri. La migliore in trasferta (sconfitta solo ad Arzignano e 8 clean sheet su 10), e nella disponibilità della seconda migliore difesa dietro il Catanzaro. Vecchi ha il know how per andare fino in fondo (e altri 2 anni di contratto per dire di fiducia e programmazione). Ma all’appello mancano i gol. Soprattutto delle punte (solo 8 in cooperativa tra Guerra e Pittarello). Il mercato ha già provveduto con il ritorno di Voltan. E al “Turina” il check in imbarchi è stabilmente aperto.             

3 (-2) Pordenone – La dimensione è chiarissima: 9 punti (su 27) contro le prime 10, 24 (su 30) contro le seconde. Il successo sulla sirena prima della sosta con la Triestina ha interrotto una striscia senza vittorie di 5 turni in cui i ramarri si sono fatti riprendere 7 punti da Feralpi e Vicenza. Nel ritorno farà tappa a Salò (29^) e alla penultima al “Menti” (oltre che a Lecco alla 31^). Le ambizioni di promozione diretta passeranno necessariamente (e banalmente) da lì. Ma Di Carlo sembra aver dilapidato il piccolo gap in classifica (questo è certo) e il notevole vantaggio competitivo capitalizzato nella preseason (questo è intuitivo).          

4 (+2) Renate – Non pareggia da 7 turni (3 vittorie e 4 sconfitte). Prima di Natale perde di misura a Lecco, male a Meda con il Mantova, malissimo a Verona con la Virtus. Ma chiude il 2022 rullando l’Arzignano e mettendo sotto il Novara. Percorso (quasi) netto contro le prime 3 (7 punti) e vetrina stagionale regalata all’ex Teramo Malotti (6 reti da esterno). Brianzoli terzi, terzi e quarti nelle ultime 3 stagioni. Plausibile epilogo in linea con quanto sopra.   

5 (+5) Lecco – Dall’avvento di Foschi (5^ giornata per Tacchinardi) contabilizza 31 punti. Più di tutti (Pro Sesto a parte che ne fa altrettanti). Nelle ultime 8 perde solo con la Pro Patria allo “Speroni” (dove arriva da capolista), battendo Piacenza, Triestina, Renate e Padova e pareggiando con Pro Vercelli e la caldissima Virtus Verona. Complessivamente male fuori con 17 reti subite (9 tra Vicenza e Pordenone). Obiettivo ragionevole saltare il primo turno dei Playoff del Girone. Difficile pensare a molto di più.         

6 (+10) Pro Sesto – Schienata dal Vicenza (1-4 al “Breda” dopo il 6-1 dell’andata), dopo una secchiata di 11 turni utili (8 vittorie e 3 pari). Striscia in cui batte solo il Renate tra le prime 6. Andreoletti ha idee, polso e già discreto mestiere. In più in Bruschi e Gerbi una combo da 13 reti su 28 totali. Con il Padova è l’unica tra le prime 10 ad avere un saldo passivo nei gol. Sintomo di un equilibrio non ancora compiuto. Poco meno di 3 mesi fa la piazzavamo al 16° posto. Come cambia il mondo o come si sbagliano le valutazioni?               

7 (+1) Pro Patria – Contro le prime 6 fa 9 punti con 2 vittorie, 3 pareggi e la sconfitta con la Pro Sesto. Quindi, non è lì per caso. Archivia il 2022 con 6 gare utili dopo 5 sconfitte in 7 giornate. Zavorrata dalle assenze sin dalla preparazione estiva, scopre nel Tractor Vargas la mandrakata turottiana di stagione. E (a modo molto suo), l’epigono santiagueño di Javorcic. Con lo spalatino superato di una lunghezza nel record (recente) di punti al giro di boa (31 a 30). Lombardoni testa e spalle sopra la concorrenza come miglior difensore del Girone. Target playoff derubricabile ormai a minimo sindacale.        

8 (-6) Padova – Caneo comincia a cannone (4 vittorie nelle prime 5), prima di impazzire come una maionese qualsiasi (un successo nelle ultime 9). Vincenzo Torrente la cura di Mirabelli ad un male oscuro tutto da diagnosticare. Intanto si è partiti da 4 punti in 2 gare con difesa riplasmata da linea 3 a 4. Primo posto ormai andato (-11). Quinta moneta non utopistica. Ma tante (forse troppe), squadre davanti.         

9 (=) Pro Vercelli – Solido finale di andata (2 vittorie e 4 pareggi), prima dello stop alla 20^ con il Padova. La classifica è ancora debitrice dell’ottobre rosso con 4 vittorie in 5 giornate (2 libidinose in trasferta con FeralpiSalò e Vicenza). Comi e Della Morte il 52% del PIL delle Bianche Casacche in un’annata in cui al “Piola” non si sono fatti mancare molto. Compreso coinvolgimento nell’affare plusvalenze. Per la cronaca, il 20 gennaio l’udienza in FIGC.             

10 (-7) Novara – La panchina degli azzurri è una specie di staffetta. Marchionni abbandona dopo la promozione (e alla vigilia del via), Cevoli congedato dopo 16 giornate, Semioli traghetta il club verso sè stesso, un clamoroso ritorno di Marchionni o chissà cos’altro. Ferranti aveva fissato il goal stagionale al quarto posto: 18 giornate e 7 punti da recuperare per non smentire il patron.

11 (+6) Virtus Verona – Quella vecchia lenza dell’highlander Gigi Fresco colpisce ancora. Zero vittorie (con 6 sconfitte) nelle prime 13. Roba che qualunque Presidente avrebbe accompagnato all’uscio il proprio tecnico. Ma al “Gavagnin-Nocini” le due figure sono incarnate dalla stessa persona. Cioè, l’ineffabile Fresco di cui sopra. E allora overboost rossoblu con 16 punti (su 21) nelle ultime 7. Solo il Vicenza ha fatto meglio con 17. E terza migliore performance on the road (17 punti). Cosa è cambiato? Cercasi risposta.

12 (+8) Mantova – Sempre in tema allenatori e dintorni, Corrent è vivo e lotta insieme ai virgiliani. A dispetto di una partenza da incubo (7 rovesci nelle prime 12), e di un clima da ultimo tango al “Martelli” (per via dei biancobandati ritenuti succursale del Verona, argomento agitato dagli anti Setti), la squadra sfodera il rimbalzo tecnico con 7 risultati utili nelle ultime 8, 13 punti e ciaone ai playout. Il gennaio prossimo venturo con Novara, Pro Patria, Trento e Lecco l’occasione per consolidare l’upgrade. O rimettere tutto sul piatto.    

13 (+1) Arzignano Valchiampo – All’ingrosso, la tendenza già rimarcata per il Pordenone: 1.78 punti a partita con le seconde 10, circa la metà (0.91) con le prime. Rendimento perfettamente calzante con lo status di matricola. Nelle prossime 5 affronterà le ultime 4 più la Pro Sesto. Giallocelesti attesi alla fatturazione.

14 (+1) Juventus Next Gen – Passa dalle 5 vittorie tra 8^ e 14^, alle 4 sconfitte nelle ultime 5 (Arzignano, Virtus Verona e Trento per chiudere il 2022). Risultati spesso direttamente proporzionali agli elementi dirottati alla Continassa. Nelle ultime 3 stagioni ha tagliato il traguardo dei playoff con 51,52 e 54 punti. Quest’anno più probabile la parte bassa della forchetta.

15 (-8) Triestina – Club (ancora) in vendita, Romairone in fregola per l’ennesima rivoluzione, Pavanel a impatto (sotto)zero (9 sconfitte in 13 partite). Al “Rocco” regna la rogna. Non sul fronte meramente economico visto che la finestra di gennaio si è già (ri)portata Malomo e forse Scozzarella e Maurito Zarate (Schira dixit). La salvezza è distante 8 lunghezze. Darla per scontata un fatale errore di valutazione.

16 (-4) AlbinoLeffe – Il tema è uno e uno solo. Chi ha infilzato lo spillone nel feticcio dello Stadium? Per i soli parziali, 2 vittorie in 19 gare dall’inaugurazione e 8 punti interni in stagione (solo la Virtus Verona con 8 ha fatto peggio). Mistero doloroso che si sposa con il primato di 9 pareggi (uno 0-0, cinque 1-1 e tre 2-2 con 6 rimonte subite su 8). Della serie, lo stadio di proprietà non è l’unica risposta al logorio del calcio moderno.

17 (-6) Sangiuliano City – Due pareggi di fila (gli unici alla 12^ e 13^) a fare da intermezzo ad un Campionato senza mezze misure. E chi ha fatto da testimone al 2-1 dello “Speroni” il 17 dicembre può essersi fatto un’idea al riguardo. Ciceri parte bene (5 vittorie su 8), poi frena vistosamente vincendo solo con Triestina (chi non l’ha fatto?) e Padova nelle ultime 12. Playout? L’inerzia dice più sì che no. Ma con un Floriano in più dal mercato.

18 (+1)  Piacenza – Primi segnali scazzoliani. Il tecnico ligure è al “Garilli” da 14 turni in cui ha maturato altrettanti punti. Ma nelle ultime 6 sono arrivati 4 risultati utili con sole (si fa per dire), 5 reti sul groppone per la seconda peggior difesa dell’intera Serie C (36 gol al passivo contro i 37 della Turris). Squadra abbondantemente rinnovata in estate (18 arrivi), con consistente eventualità che si faccia lo stesso anche a gennaio. Playout non facilmente derogabili.

19 (-1) Trento – Bruno Tedino risolve problemi. Sì, ma solo per 5 giornate. Due vittorie con Pro Patria e Lecco, due pareggi con Piacenza e Pro Sesto e la sconfitta di Pordenone. Poi, il diluvio. Vale a dire 6 sconfitte segnando 2 soli gol. Il fine anno ha portato 4 punti con Novara e Juve. Ma la squadra è onerosa (12° budget), e in là con gli anni (solo Pordenone e Triestina dispongono di un’età media più elevata). Potrà risolvere tutto il mercato? Nell’attesa, sono già in gialloblu Suciu (provenienza Torres), Carletti (Latina) e Desplanches (Vicenza).          

20 (-7) Pergolettese – Caduta libera. Quattro sconfitte filate e una singola vittoria (con il calante Novara) nelle ultime 7. Solidissima a Crema: quinto record con 19 punti e climax stagionale dato dal Voltinazo con il Padova (5-0). Porosa in trasferta: 3 punti con nessuna vittoria (come la Triestina), 7 sconfitte e 4 reti fatte (peggio di tutti). Chiaro come la salvezza passi dall’urgente rialzo del rendimento lontano da casa. Ha già cambiato tre skipper tra pre e regular season (Mussa/Fabbro/Villa). Non esattamente una notizia a quelle latitudini.      

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui