La storia passata, stimolante, e quella di un presente tutto da vivere. Tutto si tiene e nel parlare del Basket Casorate non puoi non fare riferimento a quello che è accaduto negli scorsi dodici mesi. Il playoff e il sogno, solo accarezzato, della serie C1 non hanno cancellato il senso di una stagione che a Casorate Sempione si era chiuso con note esclusivamente positive. “Il nostro finale di campionato è stato inferiore alle aspettative e – dice Walter Sartori (in foto a lato), presidente del club gialloblu -, certamente in tono ridotto rispetto alla prima parte della stagione davvero scintillante. Però, un anno sportivo va valutato nel suo complesso e, sotto questo profilo, non posso che dirmi soddisfatto sia per i risultati dalla squadra, sia per lo spirito riversato sul campo sia, ancora, per le idee che tutti insieme – dirigenti, staff tecnico, giocatori -, siamo stati capaci di mostrare sul campo”.
Facciamo un passo indietro sulla stagione scorsa: ad un girone d’andata favoloso è corrisposto un ritorno con molta “nebbia”: quali le motivazioni a tuo parere?
“Dopo la nostra partenza lampo – 8 vinte di fila -, ed un’andata da 13 vinte e 2 perse forse il gruppo si è comprensibilmente rilassato e contemporaneamente – continua il numero uno casoratese -, gli avversari dopo la sorpresa iniziale ci hanno preso le misure concentrando molte delle loro attenzioni su Kakad e Susnjar ovvero la coppia che, come tutti sanno, trascinava la squadra. Noi, a quel punto, non siamo stati in grado di trovare valide alternative e produrre quel “qualcosa” in più con altri uomini. Comunque, a conti fatti, né drammi né processi perché il salto di categoria in un campionato nazionale, decisamente più impegnativo e costoso, non rappresentava un obiettivo primario”.
E adesso siete ripartiti: con quale veste e puntando a quali traguardi?
“Il budget per questa stagione prevede una decisa contrazione che, ovviamente, si è fatta sentire in sede di scelte di mercato. La volontà è stata quella di allestire una formazione completamente diversa da quella vista nel 2103. L’idea principale, seguendo i dettami del nuovo coach Andrea Anilonti, è stata quella di mettere insieme un gruppo di stampo giovanilistico. Quindi, accanto ad un nucleo di giocatori di esperienza e buona caratura – Mancini, i fratelli Mandelli, Bisognin, Bordignon e l’iberico Corona – abbiamo aggiunto un gruppo di giocatori scelti nel vasto catalogo delle “scommesse” da giocare e dei giovani del vivaio: vedi il play Marusic, classe ’95 preso dal Legnano Basket, vedi la riattivazione di Azzimonti, vedi il lancio dei nostri Bosello, Bordoni e Barbera. Il tutto, nelle mani di un coach di valore come Andrea Anilonti che, ne siamo sicuri, saprà estrarre il meglio da tutti e disputare un campionato contrassegnato dalla costante crescita individuale e di squadra. Quello – conclude Sartori -, è il nostro vero traguardo“.

Massimo  Turconi