Premessa. La classifica (+4 Pro Patria) è un chiaro nonsense. Perché se lo spessore tecnico è inevitabile proiezione del budget economico, beh, le parti dovrebbero essere abbondantemente invertite. Nello specifico, Padova depositario (stando a Transfermarkt.it), del 4° organico del Girone A e del 9° dell’intera categoria (6.03 mln di valore complessivo), biancoblu al 15° posto (3.83 mln). Riferimento enfatizzato anche dall’età media con i bustocchi (Juve a parte), più giovani del raggruppamento (23.4) e al 6° posto assoluto in Serie C, biancoscudati al 14° del Girone. Prolusione esaurita salvo non menarla troppo con i numeri. Tanto il dato politico è evidente. Pro Patria in largo vantaggio rispetto alle attese, Padova in drammatico ritardo. Polaroid che spiega (senza giustificare), le baruffe chiozzotte tra il DS Mirabelli e un tifoso locale al termine dell’1-1 extra small con la Juventus Next Gen e (più in generale), le fibrillazioni in corso all’Euganeo e dintorni. Il match di sabato (ore 14.30, stadio “Speroni”), contempla svariate chiavi di lettura. A seguire, breve antologia di quelle dei veneti.              

Porgi l’altra guancia

Ci vediamo in Tribunale! Per una volta no. Perché tra il DS Massimiliano Mirabelli e Andrea (generalità ridotte al nome di battesimo del tifoso vittima del fallo di mano dell’ex Responsabile dell’Area Tecnica del Milan), è scoppiata la pace (nella foto Calcio Padova Official Facebook). Nessuna reciproca denuncia ed Euganeo Gate chiuso. Almeno nelle apparenze. Oltre che sul piano legale. La supposta doppietta di schiaffi in risposta alla sbrigativa istruttoria del supporter patavino (“Ma che c#### di squadra hai fatto?”), viene così derubricata a incidente di percorso. Sgombrando il campo da Daspo o paventati provvedimenti analoghi. Ma pur depotenziandolo degli effetti, il fatto resta tale ad evidenza della causa. Perché se a Mirabelli è slittata la frizione è per via di una situazione al limite del sostenibile.               

Oughurlian e pregiudizio

L’occhio del padrone ingrassa il cavallo. Pure nel calcio. Così Joseph Marie Oughourlian, proprietario di Lens, Millonarios di Bogotà e azionista di maggioranza del Padova (96%), ha dovuto venire con questa sua a mettere una pezza con la tifoseria euganea: “Cari soci di Appartenenza Biancoscudata e cari tifosi Padovani, ho letto con grande attenzione il vostro accorato appello. L’ultima volta che ci siamo incontrati mi ero ripromesso di venire a Padova almeno una volta all’anno e mi rendo conto di essere in ritardo di qualche mese. Purtroppo, i miei impegni sia in Amber Capital che nel Gruppo Editoriale Prisa mi portano a essere costantemente in viaggio, ma questo non vuol dire che io non segua con grande vicinanza e quotidianamente tutto ciò che riguarda il nostro Padova. Il Calcio Padova è e rimane un tassello importante all’interno dei miei investimenti… A metà febbraio vi terrò a trovare e in quelle occasioni avremo il tempo di salutarci, incontrarci e di parlare di persona del futuro…”.   

Sbalzo di Torrente

La svolta il 13 dicembre dopo la sconfitta di Lecco (2-1). Bruno Caneo accompagnato all’uscita e Vincenzo Torrente nuovo inquilino della panca del Padova. L’impatto non è stato certo devastante con una vittoria casalinga (Pro Vercelli), due 1-1 interni (Mantova e Juventus Next Gen) e l’altro 1-1 al “Menti” nel derby con il Vicenza. Cioè, 1.33 punti a partita contro l’1.28 della gestione precedente. Per la serie, notate le differenze. Sabato all’Euganeo nel pareggio con la Juve, schierato 4-3-3 con Donnarumma tra i pali; Belli, Valentini, Gasbarro e Crivello in difesa; Vasic, Cretella e Jelenic in mediana; Liguori, De Marchi e Russini in avanti. Oltre a Curcio e al lungodegente Kirwan, contro la Pro Patria biancoscudati sicuramente privi di Crivello e con ogni probabilità anche di Gasbarro alle prese con un sovraccarico muscolare.     

Vietato ai minori di 14 anni

E’ una classica (entrambe original team della Serie A 1929/30). Anzi, una classicissima con 67 precedenti in campionato (14 in A, altrettanti in B) più 2 nei playoff (quelli catartici del 2009) e 2 in Coppa Italia. Bilancio (per la sola regular season), di 17 successi biancoblu, 25 pareggi e 25 vittorie del Padova (15/14/4 a Busto). Alla Pro Patria manca la vittoria da più di 14 anni (2-1 il 21 dicembre 2008 con doppio rigore di Correa e Di Nardo). Riciccia (neanche a dirlo), la finale per la cadetteria di quella stessa stagione (2008/09). Una delle maggiori fonti di fantasie cospirazioniste della storia tigrotta. All’andata (17 settembre) 3-0 all’Euganeo con doppio Liguori e Vasic.

Giovanni Castiglioni

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