Stefano Caccianiga, faro del Basket Daverio, ha il suo bel daffare per tenere illuminata a giorno la strada dei suoi Rams. Intorno al Caccia, tanto efficace quanto produttiva ala piccola classe ’94 (ottavo nella classifica marcatori del girone), da non confondere con Davide Caccino, fratello di Stefano, esterno di grande talento classe ’99, si muove infatti un gruppo di pazzarielli scatenati capaci di mettere in scena spezzoni di gara di accecante spettacolarità accanto a lunghi momenti in cui all’improvviso Daverio recita brutta pallacanestro, per di più a luci spente.

L’ultimo black-out è successo proprio il turno scorso a Casorate e il “Caccia” ancora non se ne dà pace.
“Confermo, siamo una squadra strana. O meglio siamo di imprevedibile stranezza perché nell’arco della stessa partita siamo capaci di mettere in scena un gran numero di giocate clamorose accanto ad altre in cui, francamente, non combiniamo nulla di buono. A Daverio, per esempio, per tutto il primo tempo non ci siamo nemmeno presentati restando sotto nel punteggio dal salto a due all’intervallo (41-31). Poi, all’inizio della ripresa, siamo ripartiti in stile indiavolati e nel giro di pochi minuti abbiamo messo a segno un parziale incredibile: 6-21 per noi con punteggio e inerzia della gara completamente ribaltati sul 47-52. Tuttavia, in quel frangente delicato, anziché rallentare il ritmo, ragionare su ogni possesso e andare alla ricerca di soluzioni più sicure, abbiamo proposto ancora la nostra pallacanestro libera e spensierata che ovviamente, insieme ad una serie di errori sui due lati del campo, ha offerto a Casorate la possibilità di rientrare rapidamente in partita con un contro-parziale di 14-0. A quel punto, addio, partita finita soprattutto mentalmente e allungo di Casorate che vince con pieno merito”.

La partita contro il team di coach Remonti sembra la replica di altre prestazioni, giusto?
“Beh, diciamo che il filo conduttore è certamente quello che ho descritto e rappresenta ciò che siamo in questo momento e, rovescio della medaglia, cosa invece dovremmo fare meglio”.

Ovvero?
“Siamo una squadra con tanto talento diffuso e spalmato su tanti giocatori che per qualità tecniche e fisico-atletiche hanno la capacità di decidere la partita in attacco come in difesa. Il problema è che non riusciamo ancora a sviluppare tutto il nostro potenziale che, credimi, è davvero importante e soprattutto non siamo ancora capaci di dare continuità alla nostra azione sia nel breve, quindi nella stessa partita, sia nel medio periodo, quindi nell’arco di tre-quattro partite consecutive. Queste difficoltà sono da ricondurre alla poca capacità di leggere e interpretare, tutti insieme, il momento tattico delle partite, alla mancanza di lucidità nei momenti chiave e anche alla poca malizia nel saper colpire i punti deboli degli avversari quando conta farlo. In poche parole: abbiamo poca esperienza collettiva, ma tutti sanno che questo è un limite dovuto solo alla giovane età e, per questa ragione, sono ottimista e convinto che passerà solo giocando tanto e vivendo in gruppo certe situazioni. Anche perché, nelle rare occasioni in cui siamo stati tutti al pezzo, concentrati, lucidi, reattivi e cinici, abbiamo fatto un figurone pazzesco vincendo a Pavia oppure schiantando sul lungo uno squadrone come Legnano”.

È appena iniziato il girone di ritorno ma è giusto, legittimo, parlare di bilanci, prospettive future e inquadramento generale del girone…
“Bilancio? Certamente positivo perché girare a 7-6 ed essere al centro della classifica non era poi così scontato con una squadra molto rinnovata, giovanissima e con un nuovo coach. Però, siccome i numeri vanno guardati sempre dai due lati, aggiungo che nella mia personalissima classifica avremmo potuto avere almeno quattro punti in più perché in un paio di occasioni abbiamo davvero fatto regaloni. Per quanto riguarda le nostre prospettive future è presto detto: puntiamo ai playoff e vogliamo arrivarci nella miglior posizione in griglia. Per centrare questo traguardo sarà quindi determinante migliorare il passo nel girone di ritorno portando a casa qualche vittoria in più. A livello generale dico che Pavia, che noi abbiamo comunque sconfitto, è capolista con merito, ma tra tutte quante a me piace tantissimo Robbio, una squadra solidissima, completa, esperta, con talento e qualità fisiche e giocatori di alto livello. Robbio non è prima, ma sono convinto che quando conterà davvero farà il vuoto”.

In ottica playoff il match casalingo di domani sera contro Venegono assume già un’importanza capitale
“Vero: saranno già in palio punti pesantissimi per entrambe le squadre in un derby carico di significati. Loro all’andata vinsero in maniera netta, ma è pur vero che noi, allora, eravamo il classico cantiere aperto. Adesso invece abbiamo una fisionomia molto più definita e, in virtù di questa, cercheremo di portare Venegono sul nostro terreno preferito: quello della velocità d’azione sui due lati del campo. Loro, fisiologicamente, amano un pallacanestro più ragionata nella quale sono oggettivamente fortissimi avendo giocatori di grande qualità come Bianchi, Cozzoli, Beretta, Fedrigo, Moraghi e chi più ne ha, più ne metta. Pertanto, ci aspettiamo una partita con due diversi stili di gioco a confronto. Alla fine vedremo quale prevarrà”.

Chiudiamo come sempre con la schedina partendo da: Pavia – Cerro?
“1”.

Leone XIII – Cus Milano?
“1”.

Robbio – Sedriano?
“2 a sorpresa”.

Casorate – Castronno?
“1”.

Legnano ’91 – Corsico?
“1”.

San Pio X – Luino?
“2”.

E, infine, la tua gara: Daverio – Venegono?
“A Venegono, a partire da Stefano Bianchi e Tommy Gergati ho tanti amici, ma questi giro tocca a noi: 1 fisso”.

SERIE CSILVER 15^ GIORNATA

Venerdì 20 gennaio     
Daverio – Venegono (ore 21.15)  
Robbio – Sedriano (ore 21.15)  
Sabato 21 gennaio
Legnano ’91 – Corsico (ore 18.30)  
Casorate – Castronno (ore 19.00)  
Pavia – Cerro (ore 20.30)  
Domenica 22 gennaio
San Pio X – Luino (ore 18.00)  
Leone XIII – Cus Milano (ore 20.15)  

CLASSIFICA
Pavia 24
Luino, Venegono, Robbio 20
Casorate 18
Cerro 16
Daverio, Legnano, Sedriano 14
Corsico 12
Leone XIII 8
Castronno, San Pio X 6;
Cus Milano 4.

Massimo Turconi
foto d’archivio

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