AAA salvezza cercasi e possibilmente senza nemmeno passare dai playout: questo è il mantra in casa Veniano, questo è il mantra che ripete costantemente Nicholas Marinoni, centrocampista classe ’91. E lo ripete in barba alla scaramanzia. “In realtà sono molto scaramantico ma non possiamo mica nasconderci dietro ad un dito e poi…centrocampista una volta, lo sai come funziona no? Ogni tot di tempo che scorre si arretra un passo, quest’anno ho giocato più al centro della difesa che altrove”.

Partiamo dalla scorsa estate quando all’improvviso avete scoperto che il Veniano era inserito nel girone A di Prima Categoria, reazioni?
Onestamente non ce lo aspettavamo, non ci era proprio passato per la mente, eravamo focalizzati sul girone del comasco e pronti ad affrontare quell’avventura con determinati obiettivi, approdati nel varesotto abbiamo dovuto ridimensionare un po’ tutto”.

Perché? Quali differenze ci sono tra i due campionati?
Perché questo girone ci era stato descritto come un girone molto più organizzato, con ottime strutture e tanti giocatori di qualità, più tosto insomma e sta rispettando le premesse, è davvero così, Como negli ultimi anni è andato un po’ più in calando, quindi è normale che partecipare all’uno o all’altro campionato inevitabilmente porta ad uno stravolgimento anche degli obiettivi”.

Alla luce del girone d’andata messo già in archivio cosa ne pensi di questo campionato? C’è qualche squadra che ti ha colpito più di altre?
È molto equilibrato, ora Gallarate ha preso un po’ di margine e credo onestamente che andrà a vincere, ma in generale il livello è piuttosto alto, personalmente soprattutto per quanto visto all’andata mi ha stupito il Laveno, squadra con un bel gioco e tante individualità, noi in quella partita ci abbiamo messo del nostro, però è la formazione che mi ha colpito di più, resta comunque il fatto che c’è qualità in moltissime squadre, anche quelle che ci stanno dietro come Valceresio e Victoria che fino ad ora non hanno ingranato ma che indubbiamente sono rose di tutto rispetto”.

Voi arrivate in Prima Categoria dopo un campionato stravinto in Seconda con addirittura 18 punti di vantaggio sulle inseguitrici, che mi dici, invece, del percorso fatto fino ad oggi in questa categoria?
Non possiamo pensare a quello che è stato lo scorso anno, ci sono stati dei cambiamenti e ripeto averci inserito in questo girone non ci ha agevolato, per il resto posso dire che siamo partiti male, abbiamo preso subito due batoste e ci abbiamo messo un po’ a prendere le misure, trovata la quadra e l’amalgama, poi se non sbaglio abbiamo fatto 6 risultati utili di fila che ci hanno un po’ risollevato, oggi abbiamo un po’ più coscienza del dove siamo e più consapevolezza dei nostri mezzi, e al di là dei risultati diamo vita a partite più equilibrate anche se talvolta siamo disattenti, e le disattenzioni si pagano, ma comunque qualcosa ci manca”. Tipo? “Il guizzo. Abbiamo ottimi giocatori ed ottimi giovani, ma tante volte non c’è quel qualcosa in più che ci porti a fare la differenza, creiamo anche ma manca un po’ la giocata che dà una spallata ai match sul filo del rasoio, anche domenica con il Laveno il primo tempo è stato piuttosto equilibrato ma nella ripresa il guizzo lo hanno trovato loro e non noi, e alla fine questo pesa”.

Tu sei soddisfatto della tua stagione?
Devo dire di sì, io sono qui da due anni e sto dando il mio contributo, come dicevo prima ho giocato molto di più da difensore centrale e mi ritrovo a marcare signori attaccanti…a proposito, ecco un’altra cosa da segnalare di questo girone, i centravanti, ce ne sono davvero di fortissimi, si vede che hanno fatto categorie più alte”.

Ce n’è qualcuno che ti ha fatto “dannare” più di altri?
Senza dubbio Cinotti, ma penso che anche la Valceresio abbia un reparto avanzato molto forte, ed un altro nome che farei è Carrion del Laveno”.

E con mister Porro che rapporto hai? Lui questo campionato lo ha già affrontato e lo ha anche già vinto qualche anno fa…
Sì, ogni tanto fa qualche accenno a quell’annata. È un tecnico bravo, preparato, sa gestire bene il gruppo e preparare le partite, lo avevo già avuto a Bregnano, e poi l’ho ritrovato qui, ci dà sempre una grossa mano”.

Domenica arriva il Turate, è derby ed anche una sfida delicatissima.
Abbiamo l’obbligo d vincere e lo dico con immenso rispetto per il Turate, però noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Questa classifica inevitabilmente ci mette delle pressioni, non possiamo sbagliare“.

Cosa ti aspetti da questo 2023 e soprattutto da questo girone di ritorno?
Io penso che la salvezza sia alla nostra portata, dovremo essere bravi a veleggiare nelle posizioni appena fuori dalla zona rossa, anche se non sarà facile ed anche se non dipenderà solo da noi, come ho detto se qualcuna di quelle dietro ingrana verremmo risucchiati e sarebbe molto più dura, ma d’altro canto bisogna pensare solo a noi stessi, a fare il nostro gioco, abbiamo dimostrato davvero di potercela giocare con chiunque, anche se poi passa tutto da quella famosa regoletta là, ovvero subire qualche gol in meno e fare qualche gol in più, in fondo il calcio è un gioco semplice”.

Mariella Lamonica

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