Triplice fischio: mentre il vociare festoso del pubblico di casa si sposta verso il bar dell’impianto, sul terreno di Breno aleggia un silenzio innaturale. I giocatori del Città di Varese, dopo la sconfitta per 1-0 rimediata in terra bresciana che li condanna al terzultimo posto in classifica, si sono riuniti a centrocampo con il mister per poi rientrare a testa bassa negli spogliatoi.

Proprio Luciano De Paola, invece, è rimasto sul manto erboso a colloquio con patron Rosati e Alessandro Merlin, a meditare sulla sconfitta e sul futuro della squadra per oltre mezzora. Dai linguaggi del corpo l’intenzione della proprietà sembra quella di voler proseguire insieme al tecnico che anche quest’oggi decide di non presentarsi davanti ai microfoni (mai come questa volta sarebbe stato invece opportuno). Tocca quindi a un Pastore scuro in volto farsi carico delle responsabilità della squadra: “Questa sconfitta non ci deve buttar giù. Nelle ultime partite gli episodi ci girano a sfavore, ma ci siamo parlati e siamo usciti dagli spogliatoi con la certezza che nessuno mollerà fino alla fine“.

Sul colloquio nel cerchio di centrocampo con il mister, il fantasista commenta: “De Paola ha detto di essere orgoglioso di noi perché vede l’impegno che mettiamo in settimana e la voglia di lottare su ogni pallone. La prestazione c’è stata e anche lui ha detto che dobbiamo solo rimboccarci le maniche: dando tutto ci salveremo. I tifosi? Hanno sempre ragione. Ci hanno seguito in ogni momento, sono sempre con noi e li dobbiamo solo ringraziare. Ci hanno contestato, ma questo fa parte del gioco; dobbiamo vederlo come uno stimolo per risollevarci“.

Matteo Carraro

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