Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, ora Zorica Jovovic ha deciso di proseguire all’interno della società amaranto ricoprendo il ruolo di allenatrice. A differenza degli anni passati, però, alla lista di formazioni allenate si è aggiunta anche l’A2 femminile.

Lo scorso anno è stato l’ultimo da giocatrice, ti manca scendere in campo?
“Mi manca giocare e, per adesso, difficilmente si spegnerà quel desiderio; anche se, dopo più di trent’anni su vari campi, potrei essere soddisfatta di avere concluso la mia carriera proprio a Cassano, con le persone care accanto e in salute”.

Cosa ti ha spinto a continuare, seppur in modo diverso, nell’ambiente della pallamano?
“È stato naturale continuare a restare nell’ambiente. Ormai alleno da tanti anni le squadre giovanili e, nelle ultime stagioni, grazie alla mia società e alla federazione pallamano ho continuato formarmi e ottenere altri livelli per poter allenare”.

Quanto cambia vivere le partite da bordo campo e non dall’interno?
“Cambia tanto: in prima squadra, dove faccio l’assistente a coach Onelli, ho imparato un altro ruolo e di cosa bisogna occuparsi. I punti di vista sono diversi da quando ero giocatrice ad oggi, sicuramente stimo tanto il lavoro che fa Onelli e direi che la nostra collaborazione mi ha arricchito”.

Oltre alle giovanili, che alleni da ormai diverso tempo, quest’anno c’è anche l’A2: che differenze ci sono nella preparazione delle partite?
“Oltre alle formazioni Under15 ed Under17, quest’anno abbiamo un’A2 diversa. Abbiamo deciso di dare un’opportunità proprio alle giocatrici delle nostre squadre Under di giocare anche in A2. Sono tutte molto giovani e la nostra capitana Rebecca Gheller è la più esperta del gruppo a soli 22 anni”.

Come giudichi il campionato dell’A2 fino a questo momento?
“Ci troviamo a metà classifica e possiamo essere soddisfatti. Il nostro obbiettivo è far crescere le nostre giovanili e dare più minuti possibili in campo a tutte loro”.

Quanto margine di miglioramento vedi nelle ragazze?
“Essendo giovanissime, talentuose e avendo possibilità di giocare tanto nei vari campionati il margine di miglioramento è ampio. Alcune di loro sono convocate nelle proprie categorie con la nazionale e sono sempre esperienze molto preziose”.

Quali pensi siano i vostri punti di forza?
“Penso siano che siamo un gruppo con lo spirito sportivo, tanta volontà di imparare e dare il massimo. In A2 non ne abbiamo stress di risultato; questo ci aiuta a giocare senza pressioni anche sbagliando qualcosa”.

Andrea Vincenzi

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