La Libertas Livorno si conferma capolista violando il PalaBorsani contro un Legnano che, alla fine di una partita tutta giocata sul filo della tensione, “piange” per quei canestri, davvero pochi – 20/68 per Legnano, 26/ 66 per Livorno che scavano la grande, terribile differenza tra vittoria e sconfitta. Livorno, sia chiaro, vince con merito lucrando il più possibile sulla bruttissima serata balistica di Legnano che, sia altrettanto chiaro, non può mai vincere gare di questo genere, di questa importanza con gran parte del pacchetto di esterni -Mazzantini 0/8, Terenzi 1/4, Drocker 1/5 – capace, si fa per dire, di portare a casa solo 8 punti con un eloquente 2/17 dal campo. Se poi a  questo trio si aggiunge il pessimo 4/18 di Leardini ecco che la frittata avvelenata è ben presto servita ai sempre  appassionati tifosi legnanesi.

Eppure, nonostante questi disastri numerici, i Knights quasi sfiorano il colpaccio appoggiandosi solo a Marino e Sacchettini, oggettivamente gli unici a tenere insieme la “baracca” legnanese.

Ma, si sa, col “quasi”, di partite ne vinci poche…

Legnano inizia col quintetto consueto: Marino, Terenzi, Mazzantini, Leardini, Sacchettini; Livorno replica con Ricci, Forti, Fratto, Lucarelli, Fantoni  e vola subito sullo 0-7 al 3 sfruttando lo 0 su 7 al tiro di Legnano. I primi canestri legnanesi di Leardini e Sacchettini non cambiano il senso di una gara gestita da Livorno sul 5-14 al 6°. Coach Eliantonio mette mano alla panchina, dentro Drocker, Antonietti e Casini, trova due triple con Drocker e Antonietti, ma la percentuale al tiro, davvero ridicola con 4 su 20, consente a Livorno di  chiudere avanti il primo quarto: 11-17. I. n avvio di secondo quarto gli ospiti corrono ancora a+9 (14-23 al 13°), ma la crescita tecnica e di presenza di Sacchettini permette a Legnano un 7-0 che riapre la gara sul 21-23, pareggia a quota 29 (al 19°) supera sul 32-29 con la tripla di Leardini e si batte il petto per i troppi liberi (0/4 Leardini e Casini) lasciati sul ferro contro un Livorno che nel periodo, 5 su 19, “copia” le pessime statistiche di Legnano.

Dopo la pausa lunga le triple di Marino e Leardini esaltano il PalaBorsani per il primo mini-allungo legnanese sul 41-35 al 25°, ma Ricci, Saccaggi e Fantoni ricuciono lo strappo sul 45-45 al 28° con Sipala e Fantoni che gonfiano il break a 0-8 rilanciando avanti i livornesi: 45-49 al 30°.

La partita, difensivamente molto fisica, deprime gli attacchi, ma Livorno, sua fortuna, trova 5 punti platinati con l’ex-Sangio Bargnesi e vola a +8: 49-57 al 34°. Lucarelli e Ricci, due sentenze, firmano il +11 labronico (53-64 al 37°), ma Tommy Marino, che non molla nemmeno un centimetro, ridà speranza ai Knights sul 60-64 a due minuti dal termine. Le due squadre si preparano dunque per un finale infuocato nel quale Marino forza un tiraccio, mentre dalla parte opposta Ricci e Fantoni, rimbalzo offensivo,  confezionano un nuovo +7: 60-67 a 60 secondi dalla sirena conclusiva. Per Livorno sembra fatta e l’impressione diventa realtà sugli ultimi errori dei Knights che lasciano spazio alla capolista più forte, tosta e meritevole.

Ci sono cose che, durate le partite, non puoi controllare – dice in tono pragmatico Tommy Marino, playmaker di Legnano Basket -. Abbiamo giocato una gara dura e mentalmente intensa, ma con simili percentuali è difficile pensare di intimare lo stop a  Libertas Livorno, squadra molto forte, attrezzata e, mica per niente, capolista. Una serataccia al tiro può succedere a tutti, a noi purtroppo è capitata contro Libertas, ma adesso conta solo rimettersi al lavoro e prepararsi per affrontare nel miglior modo possibile gli ultimi due mesi di stagione regolare

IL TABELLINO
3GE LEGNANO –  LIBERTAS LIVORNO  (62-67) (45-49) (32-29)  (11-17)
3GE: Leardini 11, Mazzantini 1, Antonietti 3, Drocker 5, Casini 5, Nespoli ne, Gallazzi ne, Cucchi ne, Marino 15, Sacchettini 19, ne, Amorelli ne, Terenzi 2.
Allenatore: Eliantonio.
Livorno: Mancini, Bargnesi 5, Fratto 2, Forti 3, Maralossou ne, Fantoni 9, Madeo ne, Ricci 13, Saccaggi 6, Lemmi ne, Sipala 5, Lucarelli 24.
Allenatore: Andreazza.

Massimo Turconi

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