Si è chiuso con i botti il calciomercato del Varese che a un’ora dal termine ha ufficializzato il nome che tutti attendevano con ansia dall’inizio del mercato. Un solo nome era nella testa della dirigenza biancorossa, quello di Leonardo Pavoletti, un’attaccante ambito da mezza Serie B che solo il Varese è riuscito ad aggiudicarsi. Milanese e Montemurro prima, Laurenza poi, lo avevano promesso ai tifosi del Varese e hanno mantenuto la parola.
Il Sassuolo, una volta aggiudicatosi Floro Flores, ha deciso definitivamente di liberare il giocatore. A questo punto l’abilità di Montemurro e Milanese è stata l’inserire nella trattativa Pucino. Questa operazione è stata determinante per far pendere l’ago della bilancia in favore del Varese. Inoltre la società non si è accontentata di un prestito secco, ma ha ottenuto il diritto di riscatto della metà del cartellino con contro riscatto. Partito Pucino, sguarnita la fascia nell’operazione è rientrato anche l’arrivo in biancorosso di Laverone. 
In tutto questo è passata quasi inosservata la cessione al Lecce dell’esterno Ferreira Pinto che ha portato a Varese il giovane esterno classe 1992 Falcone.
Questo è come si è concluso il calciomercato biancorosso. Ma come è iniziato? Il direttore sportivo ha deciso di puntare sulla linea verde. Per la difesa sono arrivati i giovani Ely e Spendlhofer, che hanno già mostrato le loro qualità sicuramente interessanti. Il centrocampo si è rinforzato con l’esperienza e  la qualità di due giocatori come Blasi e Cristiano, con l’inventiva di Tremolada e con la freschezza di Pasa e del rientrante Barberis. Infine in attacco il Varese non si è fatto mancare nulla ingaggiando: Lupoli, Calil, Bjelanovic e Pavoletti.
Ovvio, tutti dovranno dimostrare il loro valore in campo, ma sulla carta la dirigenza merita un bel voto, soprattutto considerando il rapporto economico entrate-uscite; noi ci sbilanciamo dando un 8 tondo tondo, poi ne riparleremo a fine stagione senza dimenticare che c’è sempre il mercato di riparazione.

Elisa Cascioli