-7. Sette partite alla fine del campionato, 21 punti a disposizione e un -9 da ricucire almeno di due punti per giocarsi la permanenza in categoria ai playout e non arrendersi anzitempo ad una retrocessione in Eccellenza che sarebbe disastrosa. Certo, il match di ieri rappresentava un crocevia di fondamentale importanza per portarsi a -6 da un Villa Valle che, con il pareggio per 1-1 al “Franco Ossola”, ha invece fatto il suo compito tenendo a distanza i biancorossi.

Era una partita da vincere, come tante altre in stagione, che il Varese non ha vinto. Perché? Se Porro, così come De Paola prima di lui, avesse la risposta allora non saremmo in questa situazione. I tifosi si dividono e ognuno dice la sua, anche se il tempo per le riflessioni arriverà solo in un secondo momento; come ha ricordato il tecnico, finché la matematica non condannerà il Varese (e l’augurio è che quel momento non arrivi mai), la squadra ha il dovere e l’obbligo di lottare e credere nella salvezza.

Povero Porro – commenta Bruno Giusto, oramai è rimasto l’unico a crederci ancora nella salvezza”. Non è dello stesso avviso Marco Tigros che invece riprende le parole del mister: “Non siamo morti!! Potevamo morire in dieci ma non siamo morti. Potevamo morire senza Gazo ma non siamo morti. FINO ALLA FINE FORZA VARESE”.

Il momento è quello che è: molti tifosi, allo stadio come online, si fanno forza l’un l’altro e provano a vedere il bicchiere mezzo pieno per alimentare la speranza. Lorenzo Panigati, ad esempio, scrive: “Non ho visto la partita, quindi posso solo dire che almeno abbiamo ‘mosso’ la classifica”. Andrea Catella rincara la dose: “Ci vuole una fede al quadrato per tifare VARESE… Comunque crediamoci ancora, possiamo ancora salvarci… DAI VARESE!

Tutte le domeniche una delusione. Povero Varese come è ridotto” commenta invece Angelo Agnesetti e Luca Aletto aggiunge: “C’è poco da fare. L’impegno c’è stato ma si vede chiaramente che manca la qualità: questi calciatori farebbero fatica anche in Eccellenza”. Roberto Marasco chiosa: “Amen… Andate in pace…

Luci e ombre per Mattia Colombo: “Solita partita mediocre con un Varese però motivato. Uno si chiede come si possa essere così in basso … Registrare la difesa che prende gol assurdi, da polli, e che causa rigori assurdi e commette falli assurdi. O buon Pastore, salvaci tu”. Pastore, non a caso, è il giocatore che forse più di tutti riesce ad accendere la tifoseria, anche se i soli due gol messi a referto e l’impegno profuso nei 90’ non sembrano fin qui sufficienti.

Piuttosto è tutta la squadra e l’ambiente a dover cambiare passo per mettere attaccanti, centrocampisti (vedi Mecca) e difensori nelle condizioni per poter segnare. Già essersi sbloccati dopo quattro partite a secco può rappresentare un buon segnale in vista del futuro; chiaro, però, che la rete di Mecca non deve restare un episodio isolato in un deserto di sterilità. Equilibrio, continuità e maggior determinazione le chiavi per poter continuare a sperare nelle prossime sette partite. Sette finali che dipendono inevitabilmente anche dai risultati degli altri campi ma che, in primis, dovranno essere vinte.

Matteo Carraro

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