La settimana di Pasqua per chi ama il basket non è una settimana come tutte le altre. Sono 7 giorni, o meglio 5, in cui la palla a spicchi si mette al centro, dando vita a due dei tornei più importanti del panorama cestistico italiano ed internazionale: il Trofeo Garbosi e il Giovani Leggende.

Ci soffermiamo proprio sul secondo, che torna dopo 4 anni di assenza a causa del covid-19 in una nuova veste e fattura, sotto il segno organizzativo de Il Basket Siamo Noi e BUGS Malnate. 16 le squadre partecipanti, divise in 4 gironi: la Green Conference, composta da Team Ohio, Orange1 Basket, Varese Academy e BUGS Malnate, con le partite del girone che si giocheranno al Pala Gasparotto di Malnate; la Blue Conference, composta da Happy Casa Brindisi, Urspring Academy, Pallacanestro Varese PGC Cantù, che giocheranno al Campus Varese; la Yellow Conference, con Stella Azzurra Roma, Bayern Monaco, BasketBall Gallarate e Varese Basketball, che giocheranno al Pala Esse Solar di Crenna; ed infine la Red Conference, composta da Aurora Desio, College Basketball Borgomanero, Olimpia Milano e ABA Legnano, che giocheranno al Pala Bertelli di San Giorgio su Legnano.

Dell’organizzazione del torneo abbiamo parlato con Umberto Argieri, Presidente de Il Basket Siamo Noi, che ci apre le porte di questo Giovani Leggende, assolutamente da non perdere.

Quali sono le emozioni e la responsabilità di essere gli organizzatori, insieme a BUGS Malnate, di questo torneo..
“E’ nato tutto nel 2019 quando Malnate ci ha chiesto di collaborare con loro all’organizzazione del torneo. Per noi è stato quasi un dovere accettare la proposta, perchè Il Giovani Leggende è un patrimonio sportivo e non solo. Ha al suo interno, una serie di valori e situazioni valoriali, ad oggi, pensando a tre anni dopo il covid, ancora più forti ed importanti. Quel sì di tre anni fa, nonostante in mezzo non abbiamo potuto fare neanche un’edizione per la pandemia, è ancora più forte e convinto e tutto quello che il Giovani Leggende si porta dentro lo troviamo quanto mai affine agli obiettivi di VaRes. Nel Giovani Leggende sono contenuti tutti gli ingredienti che giustifichino la nostra presenza come BSN: il basket, i giovani, il territorio e questo è il menù sul quale abbiamo iniziato a rilanciare la tradizione di questo torneo”.

Dopo ormai 4 anni dall’ultima edizione, si sente un po’ di ansia da nuovo primo appuntamento, chiamiamolo così?
“Sì perchè, a parte il discorso emotivo, c’è dietro un impegno importante e per fare tutto bene ci vuole grande, grande lavoro. 16 squadre, coinvolte, persone, aziende, attività, famiglie, comunicazione, tante, tantissime cose che richiedono un grande lavoro organizzativo. Si riprende un percorso che muove tante gente, abbiamo previsto che per la finale al Lino Oldrini possano arrivare più di 2000 persone. L’aspettativa è alta ma noi vogliamo alzare l’asticella rispetto al solito, partendo proprio dalle realtà partecipanti che sono di assoluto valore, passando poi al tema legato all’ospitalità, che torna finalmente dopo il covid, che era sempre stata la normalità e che si riprende ma che sembra lontanissimo e anche questo sarà una bellissima nuova-vecchia scoperta. Una caratteristica fondamentale quella dell’accoglienza, perché il valore sociale e di amicizia che l’ospitare e conoscere ragazzi diversi che il torneo Giovani Leggende porta con sè è inestimabile”.

Ha citato tra i valori che collegano il Giovani Leggende a VaRes, il territorio che nel torneo è centrale, visto che si parte da Malnate, si passa a Varese e si arriva fino a Gallarate e San Giorgio su Legnano, in un percorso che coinvolge tutta la provincia e anche oltre..
“Esattamente, questo è stato uno dei primi punti su cui abbiamo lavorato. Far diventare nel tempo, partendo da quest’anno, un torneo con un perimetro sempre più ampio, in linea e coerentemente con quello che è VaRes. Ha tutto senso ed è tutto molto coerente: arrivare a San Giorgio è stato importantissimo, passare per Gallarate è una tappa fondamentale per noi, importantissima in un percorso di crescita che riguarda tutto l’universo cestistico provinciale, attivando contatti con famiglie e ragazzi, avvicinandoli al nostro mondo e più in generale a quello della pallacanestro. La chiave è la stessa, viene usata in maniera differente tra VaRes e Giovani leggende, ma vuole portare tutti a scoprire una pallacanestro diversa da quella cui sono abituati”.

Viene quasi naturale fare poi un collegamento tra l’internazionalità del torneo Giovani Leggende e lo sbarco negli Stati Uniti, a Los Angeles, de Il Basket Siamo Noi, è così?
“Sì, è tutto strettamente collegato. Io ci metto anche tutta l’organizzazione con la Varese School Cup. Basti pensare che i gruppi crew dance della Varese School Cup parteciperanno al Giovani Leggende. Si uniscono così due progetti e si crea un legame sempre più forte e sempre più ampio che crescerà anno dopo anno”.

Per rendere tutto questo possibile è chiaro che sia fondamentale l’aiuto delle aziende del territorio. Com’è stata la risposta e se siete soddisfatti?
“Siamo molto soddisfatti del riscontro avuto. Tra i nostri partner, anche a livello organizzativo, oltre a Malnate, cito Elmec, che oltre che essere uno dei 4 top sponsor, è qualcosa di più. Saverio Aulicino, che è uno dei dirigenti, è al nostro fianco dal primo giorno. Alessandro Ballerio ci ha sostenuti fin dall’inizio e ha voluto che il torneo avesse una connotazione di un certo livello e qui si va oltre la mera sponsorizzazione. Gli altri tre sponsor sono ugualmente importanti e fondamentali: Beccaria, Agricola e Crespi, al nostro fianco fin dall’inizio con grande entusiasmo e senza i quali nulla sarebbe stato possibile. Questa è una grande dimostrazione di fiducia su un format nuovo, soprattutto dal punto di vista comunicativo, che sarà gestito da ADR Comunicazione. Per noi è un anno zero, nonostante il torno esista ormai da trent’anni: partiamo oggi per continuare a crescere sempre di più nel futuro”.

Alessandro Burin

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