La settimana di Pasqua coincide con due degli appuntamenti cestistici giovanili più importanti a livello italiano ed internazionale: il Trofeo Garbosi e il Giovani Leggende.

Due manifestazioni che trovano in Varese il suo centro e che da quest’anno vedranno protagonista anche la nuova Varese Basketball, frutto dell’unione tra Robur Et Fides e Pallacanestro Varese.

Una novità assoluta di cui abbiamo parlato con Responsabile del settore giovanile congiunto, Max Ferraiuolo.

Max, arriva una settimana iconica per il basket giovanile qui a Varese e pensare che sarà presente per la prima volta il nuovo settore giovanile congiunto di Pallacanestro Varese e Robur Et Fides, dà qualche emozione in più. E’ così?
“E’ stata sempre, questa, una settimana bellissima per chi ama il basket. Ahimè, vista la mia età, non ho mai potuto vivere da giocatore queste emozioni giocando questi tornei, però mi piace andare a vedere le partite e soprattutto sentire la forte aria di positività che tutto il contesto crea, tra giovani e famiglie. Poi, dopo un po’ di anni di limitazioni dovute alla pandemia, la possibilità di tornare a vivere queste emozioni è davvero bello. Complimenti a Paolo Vittori, Gianni Chiapparo e tutti coloro che collaborano per organizzare il Garbosi, e poi complimenti a BUGS Malnate e a Il Basket Siamo Noi per l’organizzazione del Giovani Leggende. Varese torna ad essere il centro del basket giovanile e per noi assume un risvolto ancor più particolare. Non ci saranno squadre Robur o Pallacanestro Varese ma squadre Varese Basketball ad ogni livello”.

Cosa pensa che questi due tornei possano lasciare ai ragazzi?
“Il contatto con tantissimi ragazzi che giocano in altre squadre, con gli allenatori, si creano rapporti indissolubili e molto forti che durano nel tempo. Tutto il contesto è davvero magico, sarà la primavera, sarà il periodo delle feste, è una serie di fattori che rende tutto una grande festa. Ho l’occasione spesso di parlare con gli organizzatori dei tornei, per i quali è davvero molto faticoso organizzare tutto, eppure ogni anno ripartono con la stessa determinazione e passione perché il risultato finale vale tutto lo sforzo fatto per renderlo possibile”.

Stando su Varese Basketball, è importante il legame che avete costruito in questi mesi tra Prima Squadra, intesa come Pallacanestro Varese e le realtà del settore giovanile. Era un obiettivo questo?
“Certamente, è una cosa importantissima, crea un legame forte. Questa cosa parte dai ragazzi delle giovanili che sono tornati al palazzetto durante le partite della Prima Squadra, era uno dei principali obiettivi che ci eravamo posti all’inizio di questo progetto. Il fatto poi che i coach della Serie A o qualche giocatore, assistano alle partite della Serie B o delle giovanili, dà l’idea di come quel canale unico che ci eravamo prefissati di costruire sia stato realizzato. Stiamo lavorando su tante cose, dal camp estivo alla Basket Fest. Insomma, abbiamo ancora tanto in cantiere e non vediamo l’ora di realizzare tutto ciò che stiamo studiando e organizzando”.

Prima diceva, Varese torna ad essere il centro del basket. Non solo però in riferimento a questi due tornei, ma a tutte le attività che state facendo sul territorio, nelle scuole, cercando davvero di avvicinare tutta la provincia..
“Noi quest’anno siamo ripartiti da zero. Abbiamo iniziato a lavorare con la Robur Et Fides ed è una cosa che vogliamo ampliare sempre più nei prossimi anni. Varese Basketball deve essere un po’ il faro e il punto di riferimento per tutte le società, non per imporre chissà cosa, ma per dare possibilità alle realtà più piccole che vanno avanti con fatica, di vivere situazioni belle e uniche, come le partite di Serie A, partecipare al nostro camp, a tornei e tanto altro. L’importante è che noi sentiamo fortemente questa responsabilità di far vivere la pallacanestro a tutto il territorio, non solo Varese, cercando di tenere viva la fiamma della passione per questo sport. E’ chiaro che il traino principale sono i risultati della Serie A, ma il nostro lavoro deve essere fatto talmente bene e con entusiasmo, per cui anche se i risultati della Prima Squadra non sono così belli, il resto rimanga intatto e non si sfaldi”.

Alessandro Burin
Foto Camilla Bettoni Varese Basketball

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