Il mondo delle corse sa essere spietato. In pista non bisogna solo lottare contro altri piloti, ma la bagarre inizia molto prima e vale per l’arrivare in quella pista a battagliare. Umberto Vaglio lo sa forse meglio di chiunque altro quanto la “lotta al budget” sia ben più temibile di un pilota concorrente, ma sa anche come passione, determinazione e capacità siano sufficienti a dargli un sedile e un volante con cui dimostrare il suo valore. Come, del resto, è sempre stato fin dai primi chilometri percorsi grazie alla ASD Living Kart di Maurizio Jeropoli e Antonio Ieropoli.

E così, ancora una volta, il biellese classe ’84 si trova a vivere la settimana del debutto: nel weekend tra il 21 e il 23 aprile, a bordo della sua Dallara F308 sarà protagonista a Imola per il secondo appuntamento del campionato Zinox F2000 Formula Trophy. E il primo weekend? “L’ho guardato dal divano – esordisce con una battuta Vaglio – perché per motivi di tempo e di budget non sono riuscito ad essere al Mugello tra il 24 e il 26 marzo. Non avrò molte cartucce da sparare e ci tenevo a tenermele buone per le piste che amo di più: al Mugello si correrà anche a inizio ottobre e farò senz’altro quella gara”.

Visto che siamo in tema, quali gare farai? Immagino che il weekend dal 7 al 9 luglio sia segnato in rosso…
“Assolutamente sì! Correre a Spa è sempre stato uno dei miei sogni, fosse per me ci andrei ora. Dopo Imola salterò il RedBull Ring in Austria e Vallelunga: sono trasferte lunghe e, nel secondo caso, la pista non mi fa nemmeno impazzire. Idealmente delle sette gare vorrei fare Imola, Spa e il Mugello; la raccolta sponsor non è ancora conclusa, vediamo se riuscirò a mettere dentro anche l’appuntamento conclusivo di Misano. Qualora non dovessi riuscirci pazienza: l’importante è andare in belgio”.

Cosa ti aspetti dal circuito di Spa?
“Non lo so (ride, ndr), non sono mai nemmeno stato su quella pista! Sarà la mia prima assoluta, visto che l’ho provata solo al simulatore: sarà una sfida enorme, ma sono prontissimo e voglioso di mettermi alla prova. So che è una pista complicata e dovrò affrontarla con il piglio di sempre, senza strafare, ma prendendo sempre più confidenza nel corso del weekend. Di certo un filo di emozione ci sarà: sogno di girare a Spa da sempre e riuscire a farlo sarà adrenalinico”.

Di certo non hai la vettura più performante, ma i nuovi regolamenti possono rendere in qualche modo più equilibrato il campionato?
“A prescindere dal mezzo l’importante è esserci e non cambia la volontà di far bene. Di sicuro le nuove classi sono più stringenti e non dovrò avere a che fare con avversari che vantano ben più potenza rispetto alla mia Dallara. Saremo divisi in Super Formula, Platinum, Gold, Silver, Bronze, Entry Level, Under23 e Gentleman: io farò parte della categoria Silver e proverò a dire la mia”

Da Imola cosa ti aspetti?
“Un bel traffico visto che ci saranno anche i colleghi del campionato austriaco, per cui in griglia saremo almeno quaranta macchine e sarà molto interessante vivere la bagarre della partenza. Sono impaziente di inaugurare il weekend, anche perché a causa di un incidente stradale e un relativo problemino alla spalla, non sono riuscito ad allenarmi come volevo. Mi sono tenuto bene a livello fisico, ma ho fatto zero test e arrivo al buio: venerdì appena mi metterò al volante capirò un po’ com’è la situazione. Di certo sarà provane visto che avremo subito due sessioni di libere e le qualifiche la sera, ma sono fiducioso in vista delle gare del sabato e della domenica: il weekend sarà un crescendo e il fatto di avere le qualifiche divise garantirà meno traffico e meno bandiere, vale a dire più possibilità di prendere confidenza con tracciato e vettura”.

Sul livello del campionato cosa puoi dirmi?
“È un livello alto, non solo per quanto riguarda le vetture, ma i tutti i piloti sono davvero competitivi e non credo che a livello europeo ci sia un campionato così livellato. Poi ogni pista è meravigliosa: al Mugello tutti sono andati fortissimo e non vedo l’ora di potermi cimentare con loro a Imola e… a Spa”.

Sicuramente per fare ciò che fai serve passione; c’è però anche altro?
“Ego (ride, ndr). Scherzi a parte un po’ ce n’è davvero: la passione ti spinge fino ad un certo punto, ma poi subentra la competitività e la voglia di dimostrare a te stesso e agli altri che puoi tenere un volante in mano competendo nel campionato. Poi chiaro che senza la voglia, la passione o il piacere non sarei qui: la differenza è che con la sola passione starei sulle tribune”.

E invece sei in pista: obiettivo?
“Lo scorso anno il podio mi è sfuggito all’ultima gara. Diciamo che l’obiettivo è quello, ma so che facendo meno della metà delle gare del campionato sarà praticamente impossibile. Io darò tutto me stesso e spero davvero di poter arrivare a podio al termine del campionato”.

Matteo Carraro

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