Arrivato questa stagione a vestire la maglia della Jeraghese, Luca Zoccarato non ha dovuto attendere per conquistare la maglia da titolare. Il difensore rossoblu si sta rendendo protagonista di un’ottima annata e con le ultime prestazioni sta cercando di trainare, con tutti i compagni, i rossoblu verso un posto ai playoff.

Sei arrivato quest’anno tra le fila della Jeraghese,  come ti sei trovato con i nuovi compagni?
“E’ stata una nuova avventura: sono ripartito dal Torino Club, ma quando mi ha chiamato mister Baratelli, che è una certezza, ho detto subito di sì. C’era un bel progetto con tanti giovani che si sono fatti trovare pronti, l’ambiente e la società non ci hanno fatto mancare nulla. Li abbiamo avuti sempre vicini sia nei momenti migliori che in quelli peggiori”.

Quali sono stati, secondo te, i momenti migliori di questo campionato?
“Devo sicuramente mettere il filotto di risultati utili che abbiamo fatto nel girone d’andata. Eravamo tutti contenti e soddisfatti dei risultati perché, essendo un gruppo nuovo, sarebbe potuto essere molto più difficile. Il secondo, senza dubbio, è stato quando siamo riusciti ad uscire dal periodo negativo d’inizio del girone di ritorno”.

Qual è la partita a cui sei più legato di questa stagione?
“Quella di domenica scorsa, 30 aprile, contro il Caravate è stata una partita vissuta all’ultimo respiro, quasi un dentro o fuori. Eravamo sopra la soglia dei nove punti per entrare nei playoff e siamo riusciti a ricucire grazie anche alla sconfitta del Ceresium, quindi al momento è sicuramente questa, ma spero che possa diventare la prossima”.

Quale, invece, è quella che ha lasciato più l’amaro in bocca?
“Senza ombra di dubbio la sfida al ritorno contro il Cantello. Stavamo vincendo per 2-0 ed abbiamo perso all’ultimo secondo con un autogol: quella partita ci ha tagliato le gambe. All’intervallo ricordo che eravamo tutti molto soddisfatti, ma al rientro siamo tornati con i piedi per terra togliendoci l’entusiasmo”.

A dicembre sembravate poter lottare addirittura per il titolo, ci avete creduto o siete rimasti concentrati solo sul dare il massimo?
“Non nascondo che, arrivando a cinque punti dal Cantello, ci abbiamo creduto e sarebbe stato un peccato non farlo. L’inizio del girone di ritorno ci ha riportato con i piedi per terra e ci ha fatto capire di doverci concentrare su obiettivi più concreti come, ad esempio, i playoff”.

Al rientro dalla pausa avete avuto un calo nelle prestazioni, da cui siete usciti egregiamente. Qual è stata la parte più difficile della risalita?
“Devo dire la verità: siamo partiti male, ma non sappiamo per quale motivo. Ci siamo confrontati tra noi giocatori, guardando le parti negative, le abbiamo analizzate e siamo riusciti ad uscirne. Siamo arrivati tirati fino ad ora, ma grazie al grande gruppo che si è creato ne siamo usciti con carattere”.

Nonostante le difficoltà ora avete ricucito il gap per i playoff: come si affronta l’ultima partita sapendo che, in caso di vittoria, potrete andare alla post season?
“L’ultima partita sarà molto dura ma dovremo affrontarla con lo stesso spirito con cui siamo scesi in campo contro il Caravate. Sappiamo di dover vincere per forza: saremo a -8, ma siamo carichi per fare bene e ci giocheremo il tutto per tutto domenica”.

Ad attendervi ci sarà l’Aurora Induno, cosa ti aspetti dalla partita?
“Sono quasi il più anziano del gruppo, oltre a me c’è Noto, e sento la responsabilità di dover tenere alta la concentrazione. Saremo tutti pronti a scendere in campo con l’atteggiamento giusto, sapendo che questa partita vale una stagione”.

Andrea Vincenzi

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