Siamo praticamente alla fine della stagione ed è giunto il tempo di tiarre le somme. Tra le squadre che forse hanno deluso di più le aspettative c’è sicuramente la Besnatese. La squadra di Rasini era partita con l’idea di giocarsi un posto per i playoff, ma le cose sono andate in maniera diversa, tanto che i biancoazzurri si sono salvati aritmeticamente solo nella scorsa giornata, nonché penultima di questo campionato. A parlare della stagione è stato lo stesso allenatore che ha provato ad analizzare cosa non ha funzionato quest’anno. Rasini spiega come una serie di errori individuali in difesa e una poca concretezza davanti hanno trascinato la squadra verso le zone basse della classifica: una questione più mentale che tecnica. Inoltre qualche infortunio di troppo ed episodi sfortunati non hanno fatto altro che rendere la situazione ancora più difficile. 

Nonostante la delusione c’è però del buono da cui ripartire: in primis il gruppo, definito dal mistero uno dei migliori che abbia mai allenato e una qualità del gioco che non è mai mancata quest’anno. Nelle ultime tre partite si sono visti netti passi in avanti; in particolare nello scontro diretto contro l’Ispra, la Besnatese ha vinto 3-0 un match decisivo: Rasini ha visto una concentrazione e una cattiveria agonsitcia nel prepare e affrontare questa partita che porta con sé addirittura qualche rimpianto per come sarebbe potuta andare questa stagione. 

Per Rasini la Besnatese è una famiglia quindi c’è la volontà da parte sua di rimanere l’anno prossimo e provare a fare meglio: ci sarà tempo per discutere sul futuro ora che la salvezza è stata raggiunta.

Considerando le aspettative a inizio anno, come valuta la stagione dei suoi?
“A inizio stagione sia io che la società avevamo aspettative alte: volevamo giocarci un posto per i playoff. Ci siamo ritrovati in una situazione complicata quindi il giudizio non può essere positivo. Dopo una stagione così difficile la vittoria di domenica è stata una vera e propria liberazione e sicuramente il nostro momento più felice di quest’anno”.

Parlando della partita contro l’Ispra, nonostante le insidie che questo match nascondeva avete vinto 3-0: è stata una prestazione di orgoglio?
“Sicuramente sì; già dalle precedenti due gare c’erano stati dei miglioramenti, ma domenica ho visto una ferocia agonistica e una concentrazione che spesso ci sono mancate quest’anno. Avevamo preparato molto bene il match e sono orgoglioso dei miei ragazzi per quello che hanno dato sul campo. Vedendo gli ultimi risultati c’è un po’ di rammarico per quello che avremmo potuto fare in questa stagione. C’è da dire che siamo stati anche un po’ sfortunati tra infortuni, che ci hanno tolto giocatori di esperienza ed episodi un po’ sfavorevoli, ma queste non sono giustificazioni: i punti che abbiamo in classifica sono quelli che ci meritiamo”.

Si aspettava un girone così equilibrato?
“Sì me l’aspettavo: a parte le comasche, delle quali a inizio anno conoscevo ben poco, le altre sapevo avrebbero potuto fare bene. Soprattutto Saronno, Meda e Base si capiva avessero qualcosa in più, invece altre, come il Valle Olona, sono uscite bene e con acquisti azzeccati sono andate forse anche al di sopra delle aspettative”.

Cosa non ha funzionato in questa stagione?
“Abbiamo subito troppi gol, soprattutto a causa di errori banali, sia individuali che di reparto: in molte occasioni siamo stati punti in quelle situazioni e questo ci è costato caro. Credo fosse un problema mentale e con il tempo siamo migliorati. Anche davanti abbiamo fatto fatica: rispetto al gioco espresso e alla mole di occasioni create, siamo stati poco concreti. Ci è mancata cattiveria, ma credo che questa non sia una delle nostre caratteristiche principali: ogni tanto servirebbe essere meno belli ma più concreti”.

Da cosa invece si può ripartire?
“Prima di tutto il gruppo: è uno dei più belli che abbia mai allenato. Sia dentro, ma soprattutto fuori dal campo, c’era tanta unione e armonia: anche per questo ero molto dispiaciuto per i risultati negativi e non mi spiegavo come mai non riuscissimo a fare meglio. Come dicevo prima anche il gioco espresso è stato tutto sommato un aspetto positivo al quale va unità però una concretezza maggiore. Le ultime tre partite che abbiamo giocato potrebbero essere il punto da cui ripartire”.

La sua intenzione è quella di rimanere su questa panchina anche l’anno prossimo?
“Io qui mi trovo benissimo: è una famiglia per me. Anche nei momenti di difficoltà non mi sono mai sentito messo in discussione e anzi ho sempre ricevuto fiducia da parte della società. Ci sono sempre moltissime variabili quindi non so se rimarrò, ma la società sa benissimo che io qui mi trovo bene e spero di poter provare a fare meglio la prossima stagione”.

Giovanni Enrico Civelli 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui