In attesa di conoscere l’esito del ricorso avanzato dalla Folgore Caratese al Collegio di Garanzia dello Sport, il Città di Varese si gode la permanenza in Serie D. O meglio, la società guarda con fiducia al futuro (in attesa di capire quali saranno i prossimi passi), mentre i tifosi continuano a dividersi tra pro e contro: intendiamoci, come già sottolineato la settimana scorsa, il fine giustifica e mezzi e tutti (in fondo) sono contenti che il Varese possa avere un’altra possibilità, ma è chiaro che non ci sia una linea di pensiero univoca.

E allora… spazio a social. Nel weekend online c’è stata una vera e propria pioggia di commenti con gli utenti scatenati nel dire la loro e nel rispondersi per far prevalere la propria posizione. Due le correnti di pensiero ben distinte: da una parte i pro a prescindere da tutto, dall’altra i contro, o comunque coloro che continuano a sostenere come la retrocessione del Varese fosse sacrosanta.

Ne è un esempio Tiziano Tosello: “I campionati si vincono sul campo, come la salvezza si conquista sul campo. Il resto è solo una vergogna”. Pietro De Santis non ci va leggero: ”Sentenza vergognosa, al massimo si ripeta la partita. Le porte erano uguali per entrambe le squadre, dove sarebbe il vantaggio? Il calcio è sempre più penoso” e Roberto Fumagalli si muove sulla stessa linea: “Come spezzare i sogni di chi fatica e suda nei campi di calcio”.

Vittorio Ballerio si gode la sentenza: “Giusto così le disattenzioni si pagano. Prendiamo e portiamo a casa”, mentre Marco Cueroni rappresenta alla perfezione l’esempio di tifoso biancorosso che avrebbe preferito salvarsi in altro modo: “Io tifo Varese da sempre e ho 48 anni, mio papà tifava Varese da quando è nato e ha avuto la fortuna di vedere i grandi campioni venuti a giocare sotto il Sacro Monte… Anastasi, Gentile, Bettega, Rampulla ecc.. Io non gioisco, io mi vergogno di questa situazione. Sempre forza Varese”. Matteo Tencaioli dice la sua: “Modo triste di rimanere in Serie D, speriamo almeno che lo spavento serva a qualcosa…”.

A tal proposito, inevitabilmente, la maggior parte degli utenti biancorossi si gode la vittoria in tribunale e guarda avanti. Andrea Catella scrive: “Forza Rosati! Prendi in mano definitivamente la società, fai piazza pulita e circondati di persone valide, preparate con esperienza e soprattutto decidi tu!! Riporta il VARESE NEL CALCIO CHE CONTA!!”. Pensiero non troppo diverso da quello di Fabrizio Andreis: “Adesso rosati cala la mannaia e taglia i rami secchi. #finoallafineforzavarese”.

Il tema della programmazione è uno dei più battuti e Francesco Broggini lo sottolinea: “Va bene essere contenti, e lo siamo tutti, però non dimentichiamoci che sul campo siamo retrocessi. Importanti è che Rosati o chi per esso mantenga quanto detto. Comunque godiamoci questo momento e pensiamo al futuro”. A lui si aggiunge la speranza di Massimo Molteni: “Speriamo sia la molla per programmare una lenta risalita verso il professionismo”, unita a quella di Franco Marnati: “Va bene, adesso speriamo si faccia un programma serio, altrimenti tra un poco siamo punto a capo”.

Tra i tanti tifosi biancorossi ci sono anche degli outsider. Tra chi si limita al semplice sfottò tra le tifoserie e chi invece va un filino troppo oltre, c’è anche chi da esterno, come Simone Fumagalli, fa i suoi auguri al Varese: “Sono di Lecco ma ho vissuto due anni e mezzo a Viggiù, non posso che simpatizzare! Vi auguro di tornare dove meritate ed incontrarci presto!”.

A tirare le fila ci pensa Giuseppe Marangon, che riprende il commento di mister Melosi e fa una sua analisi di tutta la stagione: “Melosi un signore che merita rispetto, ha salvato la Caratese meritatamente sul campo e a lui tutti gli onori perché l’ha fatto con ragazzi giovani, ma sul campo non ci ha fatto retrocedere, abbiamo fatto tutto noi facendo una stagione indegna. Poi la giustizia sportiva ci ha salvati, ma mi auguro si salvi anche la Folgore nei ripescaggi. Sarebbe un giusto epilogo”.

In sintesi? I tifosi non possono che essere contenti dell’accaduto (sperando in altre buone notizie dal tribunale, alias contro-ricorso brianzolo respinto) ma la società è adesso chiamata a rispondere con i fatti per evitare di ricadere in situazioni simili. Le parole di Antonio Rosati hanno dato fiducia al popolo biancorosso che si augura di poter vivere una stagione, la prossima, ben diversa da quella appena conclusa: programmazione e competenza dovranno essere i cardini del nuovo progetto Città di Varese affinché la società possa abbandonare in fretta la Serie D riportando la piazza in altri lidi.

Matteo Carraro

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