15/05/2023 | Play-in Gara1 | Legnano Knights - Basketball Gallarate 86-82 / (c) www.legnanobasket.it

Il gruppo, anzi, il mega-gruppo – giocatori, staff tecnico, dirigenti, amici vicini e lontani e tanti, tantissimi tifosi -, di Legnano Basket che ebbro di gioia, pazzo di felicità festeggia sul parquet di via Sottocosta a Gallarate rappresenta in fondo la foto più bella, e certamente più attesa, della stagione legnanese.

Festeggiare la promozione in B Nazionale sul campo di avversari peraltro degnissimi e meritevoli di complimenti sinceri ricorda il famoso spot di quella, altrettanto famosa, carta di credito: non ha prezzo.

Festeggiare la promozione dopo una stagione difficile e tutta in  salita perchè colma fino all’orlo di inciampi, problemi, contraddizioni e dubbi costituisce, diciamo la verità, qualcosa di speciale. Non a caso Riccardo Eliantonio, coach di Legnano Basket nella sua intervista di chiusura, seppur in modo criptico, ha ricordato i numerosi guai non di natura tecnica. Leggere fra le righe di dichiarazioni sulle quali cala, giustamente, il velo della riservatezza è impossibile, ma il dato di realtà rimane e Legnano, per il quinto posto finale in stagione regolare, oggettivamente inferiore alle roboanti aspettative iniziali, tira in ballo le vicende che hanno pesantemente condizionato il cammino della sua squadra.

Tuttavia, siccome tutto è bene quel che finisce bene ecco che per il Legnano Basket la promozione in B Nazionale arriva, quasi come fosse un paradosso, 48 ore dopo aver giocato la più brutta partita degli ultimi anni. Arriva, il salto nella nuova categoria, dopo aver “scherzato” con la pessima “recita” offerta in gara 3, leggi vittoria di Gallarate con un devastante +30: 79-49.

Però, forse, è probabilissimo, arriva anche in ragione di quel vergognoso stop con i Knights che, evidentemente, punti sul vivo e feriti nell’orgoglio, giocando una gara-4 di grande consistenza difensiva cancellano tutto: l’onta, le perplessità e la paura di aver imboccato una cattiva strada. Così, trascinati ancora una volta dall’eterno e inossidabile Marcos Casini – in gara-4 per l’argentino 15 punti di platino con 5 su 9 al tiro, ma in assoluto una serie playoff giocata da grande, straordinario campione -, i legnanesi al termine di 160 minuti tiratissimi si ritrovano esattamente dove volevano essere: al piano di sopra. In quella B Nazionale che, a detta del presidentissimo Marco Tajana, rappresenta per dimensioni, importanza, risorse interne e molte altre ragioni il perfetto “place to be” per i Knights.

Insomma, alla fine, nonostante sbuffi, sudore, fatiche improbe, qualche impetuosa  discesa verso la depressione e una lenta e brillante ascesa corroborata dalle 7 vittorie consecutive, Legnano riesce a centrare l’obiettivo voluto che rasserena e soprattutto dà la carica a tutto l’ambiente biancorosso con la “premiata” coppia Tajana-Basilico già al lavoro per reperire risorse adeguate a costruire la squadra per la stagione 2023-2024.

Ma prima di far scorrere i titoli di coda è giusto e doveroso segnalare i “top” e “flop” della stagione dei Knights.

TOP

Se fosse il titolo di una serie in voga negli anni ’70 sarebbe certamente “Attenti a quei due” con la coppia Tommaso Marino & Juan Marcos Casini nei panni degli scatenati Roger Moore & Tony Curtis. Così se vuoi racchiudere l’annata legnanese in un’immagine questa non può che essere quella di Marino, 37 anni, e Casini 43 anni, uniti in un ideale abbraccio vincente. Tommy e Marcos infatti meritano un enorme “grazie!” per quello, davvero “tanta roba”, che hanno prodotto nel corso dell’annata (11 punti e oltre 5 assist di media per Tommy; 9 punti e uno strepitoso 47% dall’arco per Marcos), ma soprattutto per quello che di strabiliante hanno messo insieme nelle quattro partite giocate contro Gallarate. Ascoltate qui: migliori marcatori del gruppo rispettivamente con 53 e 52 punti; 22 assist per Tommy; un superlativo 57% da 3 (13 su 23) per Marcos; 18 falli subiti e 76% ai liberi per Marino; 11 falli subiti e 9 su 10 dalla lunetta di Casini. Ma, oltre ai numeri, già significativi e importanti, ci sono le classiche giocate nascoste e, più ancora, la gradevole sensazione di sicurezza che Marino e Casini hanno sempre trasmesso alla squadra. E, poche storie, le certezze tecniche e il benessere mentale garantito da questi due; ha permesso a tutti quanti di giocare sul velluto tutte le azioni decisive.

FLOP

A nostro modestissimo parere le discrete/buone prestazioni messe in bacheca da Gianmarco Drocker durante i playoff – 9 punti di media, canestri importanti segnati in momenti delicati con il 43% da 3 punti – non bastano a salvare la sua annata, in particolare se si considerano le allettanti premesse con le quali era stato presentato il play-guardia ex-Pielle Livorno. E’ innegabile che tutto il clan Knights si aspettasse qualcosa in più dal buon Drocker, specialmente in cabina di regia perchè stando alle dichiarazioni rilasciate nell’estate 2022 Gianmarco avrebbe dovuto prendere fra le sue mani il bastone del comando con forza, carattere e spiccata personalità tecnica così da permettere al succitato Tommy Marino di arrivare in fondo alla stagione più fresco, riposato e incisivo. Invece, a conti fatti, il parquet ha raccontato due storie diverse. La prima è quella di un Drocker che, pur bravino, pur mostrando qualche sprazzo di evidente talento, non è riuscito a mettere in mostra la stoffa del leader, nè quella del fine costruttore di gioco.

Certo, la giovane età (Drocker è classe 2001) lavora per lui, ma obbligati a tirare le somme, la valutazione di GMD che, ribadiamo, è arrivato a Legnano con la scomoda etichetta di “prima scelta”, non può essere completamente positiva.

Collegata alla storia di Drocker c’è, inevitabilmente, quella di un Marino, super giocatore che, gara dopo gara, si è confermato imprescindibile per i destini e la qualità di gioco espressa da Legnano Basket.

Il Legnano senza Tommy sul parquet è come il Barcellona privo di Messi: due buone squadre che, però, con le loro due “star” in campo sono decisamente, nettamente, infinitamente  migliori.

Anche per questa ragione, che si allaccia strettamente alle prestazioni altalenanti di Diego Terenzi e Saverio Mazzantini entrambi condizionati da infortuni, acciacchi, e limitamente a Terenzi problemi di diversa natura, l’essere arrivati in fondo a bracci alzate costituisce il vero successo dell’annata di Legnano Basket con un plauso speciale a coach Eliantonio che, tra urla e carezze, occhiatacce e abbracci sinceri, tra bastone e carota, ha saputo creare coesione, dare forti motivazioni e guidare verso la vetta il suo gruppo. E questo, da qualunque parte lo si guardi, è il grandissimo merito che va attribuito senza se e senza ma al tecnico legnanese.

Massimo Turconi

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