L’ultimo allenatore che ha fatto sognare la Varese del calcio amava ripetere: “È tutto scritto”. Molto più che una frase, un vero e proprio stile di vita. Beppe Sannino, il condottiero che ha guidato la squadra ai margini del professionismo fino alle porte della Serie A, ha appena festeggiato una piccola grande promozione.

Non molto distante dalla città-giardino, dove è tornato a vivere dopo il suo lungo peregrinare fra società italiane e ed estere, in Svizzera ha portato una formazione della Prima Lega in quella che oggi potremmo definire la nostra Serie C. Il Paradiso, guarda un po’ come si chiama questo comune del Canton Ticino, è salito di categoria grazie anche al supporto di altri ex biancorossi: il preparatore dei portieri Oscar Verderame e il centrocampista Donato Disabato (a inizio stagione capitano dei biancorossi e poi tagliato fuori dal progetto sportivo), che hanno seguito Sannino in questa avventura.

Ha conquistato la C elvetica, che guarda caso, al di là del Gaggiolo, è l’obiettivo del Città di Varese da quando ha raggiunto la D. E sono passati tre anni lunghi come un’eternità. Il primo è servito per conoscere il nuovo campionato, il secondo si è concluso con (l’inutile) vittoria dei playoff, il terzo con una retrocessione cancellata (si spera) “a tavolino”.

È tutto scritto… si diceva, allora ecco che torna in mente la conferenza stampa di qualche giorno prima del patron biancorosso Antonio Rosati, nella quale ha annunciato con determinazione che il suo progetto ai piedi del Sacro Monte va avanti. Una chiacchierata con i giornalisti, nel corso della quale ha fatto anche il nome di Sean Sogliano. Ed ecco che si riavvolge il nastro dei ricordi a quando Rosati e Sannino insieme costruivano il grande sogno. Anzi scrivevano uno dei più bei capitoli della storia del calcio varesino. È tutto (stato) già scritto: o no?

Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui