Idee, la base di tutto. E, di questi tempi, al netto delle comprensibili perplessità, di idee al Varese ce ne sono. Che Antonio Rosati abbia preso in mano la situazione non è un mistero, così come ormai è stato sdoganato il nome del nuovo presidente biancorosso: Paolo Girardi ha già definito con chiarezza i primi passi che il nuovo Varese dovrà campiere, all’insegna dei concetti di realismo e impegno per riconquistare la piazza.

Chiaramente Girardi, in qualità di AD della I&MI (che detiene le quote di maggioranza del Varese), avrà voce in capitolo nelle scelte societarie ma, come dichiarato dallo stesso neo-presidente, sarà proprio Rosati il braccio operativo che dovrà prendersi “tante responsabilità“. I primi nomi ci sono stati: Davide Raineri in qualità di DS e Corrado Cotta come allenatore. Due profili di certo non di primo pelo, ma che vantano un’importante esperienza in categoria e che potranno dare al Varese quella concretezza in campo che a nella passata stagione è mancata. Gli altri nomi, poi, arriveranno presto e, come anticipato in via informale lunedì, a breve verrà illustrato il nuovo organigramma societario con la definizione di cariche e ruoli vacanti.

Chiaramente, però, ai tifosi interessa la squadra. Imparata la lezione dallo scorso anno, sia Rosati sia Girardi sono stati ben attenti a scongiurare subito la trappola del “vogliamo vincere“, rafforzando invece il ben più solido concetto del “non vogliamo soffrire“; idee chiare, anche qui. Il problema in tal senso è rappresentato dalla burocrazia. Posto che formalmente le firme nero su bianco si metteranno solo a partire da luglio, il Varese guarda al Collegio di Garanzia del CONI che in data martedì 4 luglio esaminerà quattro ricorsi tra cui quello avanzato dalla Folgore Caratese in merito alla “questione porte“. Nella migliore delle ipotesi sarà confermata la sentenza della Corte Federale d’Appello e il Varese resterà tra le 166 squadre aventi diritto d’iscrizione Serie D (Tar permettendo, in caso di ulteriore ricorso brianzolo), altrimenti la palla potrebbe tornare alla Corte Federale o, addirittura, nel peggiore dei casi, il Collegio annullerà la sentenza precedente convalidando il verdetto del Giudice Sportivo e sancendo così la retrocessione in Eccellenza dei biancorossi. Al netto dell’ottimismo che filtra, bisognerà comunque aspettare almeno il 4 luglio.

In ogni caso non verrà meno la programmazione del Varese. Il duo Raineri-Cotta c’è e ci sarà a prescindere dalla categoria: tra Serie D ed Eccellenza potrebbero cambiare le dinamiche di mercato, non la volontà di investire in maniera seria e ragionata per costruire basi solide da cui far partire l’ascesa biancorossa. A dimostrazione di ciò c’è l’ingente esborso economico che la società ha fatto sulle Bustecche: se le tempistiche saranno rispettate, da metà ottobre il Varese avrà una sua casa completa, efficiente e perfettamente operativa nella quale lavorare al meglio con tutte le annate.

Ultimo, non meno importante (e si ritorna alle idee chiare), sapendo che anche la comunicazione è stato un tasto dolente nell’ultimo triennio, la società ha espresso la ferrea volontà di impegnarsi in una “operazione simpatia” al fine di riconquistare l’amore, la fiducia e la stima di tutti gli addetti ai lavori. Per iniziare a correre bisogna prima imparare a camminare e il Varese sa bene che una piazza del genere merita di iniziare una corsa che non si fermi al primo ostacolo.

Matteo Carraro

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