Mettetevi comodi. Roba da divano e popcorn, insomma. La vicenda Lecco si fa davvero spessa. Solo per i parziali. I lariani martedì 20 (entro i termini per l’iscrizione), avrebbero inviato una Pec in Lega B chiedendo una proroga unicamente per la questione stadio. La richiesta darebbe agio alla mezza giornata di ritardo accumulata nell’accettazione della Prefettura di Padova della risposta sulla disponibilità dell’Euganeo. Peccato che la Pec in questione non sia arrivata a destinazione o l’abbia fatto solo 2 giorni dopo. Down nel traffico di posta elettronica certificata? Di questi tempi, ci potrebbe anche stare. Ma c’è di più. Secondo quanto riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, all’ispezione allo stadio “Rigamonti-Ceppi” (successiva alla promozione) da parte della Commissione stadi della Lega, era assente causa motivi di salute il consulente capo Carlo Longhi. Circostanza che renderebbe (legalmente) invalida l’ispezione stessa. Della serie, ai blucelesti appigli e/o cavilli non mancano.

Tutto il resto è NOIF. Dall’altra parte c’è il Foggia che in quanto potenziale parte lesa invoca le NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC) che sanciscono in numero di 4 le promozioni dalla Serie C. Quindi, secondo l’interpretazione ritenuta autentica dai Satanelli (rilanciata oggi con una lettera a firma Franco Ordine su Il Corriere dello Sport), l’eventuale esclusione del Lecco dovrebbe porre in prima fila i rossoneri pugliesi. E non (come da normativa riammissioni e ripescaggi), una retrocessa dalla B. Cioè, il Brescia e in subordine (in forza delle more finanziarie della Reggina), il Perugia. Una pacchia. Per gli appassionati del genere. Per tutti gli altri, solo la solita estate italiana.

Giovanni Castiglioni
(foto Lecconotizie.com)

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