Di Venere ci si sposa (contratto annuale siglato 10 minuti prima di entrare in Sala Stampa), e di Marte neanche a dirlo si parte (martedì 18 il raduno con svelamento di nuovi maglia e sponsor tecnico). Insomma, Riccardo Colombo vuole imboccare il percorso di allenatore andando persino contro i proverbi. In realtà, il suo primo giorno da tecnico tigrotto è consono alla recente tradizione biancoblu. Ritratto di famiglia in un interno con poker di parlanti introdotti dal Responsabile della Comunicazione Nicolò Ramella: in rigoroso ordine gerarchico (e di sequenza): la Presidentessa Patrizia Testa, il Direttore Sandro Turotti, il fagnanese di cui sopra e il vice Beppe Le Noci.          

Testa e spalle

La numero uno di via Cà Bianca non nasconde il significato simbolico del presepe tecnico: “Sono ragazzi che hanno cucito i colori addosso. Neanche società come la FeralpiSalò che hanno fatto la promozione possono vantare lo stesso Direttore da 8 anni. Ringrazio gli sponsor che hanno abbracciato la nostra causa anche senza particolari ritorni come Hupac oltre agli amici di Fragi e Aldo Della Valle. Rispetto ad altre realtà del territorio, alla Pro Patria mancano i pensionati che diano una mano. La promozione del Lecco? Non posso dire cosa mi viene in mente come prima cosa. Ma con un po’ di fortuna avremmo potuto esserci anche noi”.

I cabbasisi di Turotti

Il Biellese non disdegnerebbe il Maalox causa discreto peso sullo stomaco: “Sono ancora inc###ato per il girone di ritorno della passata stagione. Non mi piace il termine progetto. Qui c’è un’identità forte. Siamo abituati a costruire e rivalutare. Nel prossimo Campionato di Serie A potrebbero esserci 3 giocatori che hanno militato qui negli anni scorsi (Gatti, Pierozzi e Caprile, ndr). Ho lavorato 7 anni con Le Noci, compresa l’esperienza alla Cremonese e 10 anni e mezzo con Colombo. Come all’AlbinoLeffe l’ho preso in C, portato in B e rivenduto in A. Gli auguro possa ripetersi anche da allenatore. Ogni stagione miglioriamo un’area. Nel 2022/23 l’abbiamo fatto nello specifico medico, quest’anno lo faremo nello scouting con Massimo Sala. Il mercato? E’ cambiato, i club di Serie A difficilmente prestano i giocatori, i tempi si sono allungati. Ma ci mancano 4/5 elementi tra cui certamente un portiere. Prima di martedì faremo già qualcosa”.

Colombo di tuono                       

Per vederlo in sala stampa (da giocatore), dovevi aspettare una sconfitta. Perché (si sa) il Capitano ci mette la faccia solo quando lo impongono le circostanza avverse. Spigolatura che somma una piega di eccezionalità al primo giorno da mister di Riccardo Colombo: “Voglio trasferire ai ragazzi l’onore e l’orgoglio di vestire questa maglia. Mi aspetto fame e sana ambizione, il desiderio di arrivare. Non sono il tipo che urla, ma non è che non mi arrabbi. Nelle 6 settimane di Corso a Coverciano abbiamo analizzato l’evoluzione del calcio negli ultimi 20 anni. In C c’è impatto fisico e mutata velocità di gioco. Mi piace la contaminazione culturale. Come quella proposta da Javorcic. Credo nella forza dello staff e non sono un integralista. Bisogna saper ascoltare il campo. Il 3-5-2 è un sistema di gioco che mi piace. Ma serve sempre un Piano B”.      

Le Noci di dentro

Giacca, camicia, tono di voce basso ma non incerto. Della serie, Beppegol d’annata: “Sono qui tra persone serie e vere. Con Riccardo c’è stima e confronto quotidiano. Dovremo crescere insieme al gruppo”. 

FOTO DI AGENZIA BLITZ

Giovanni Castiglioni

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