La nuova riforma sportiva chiede un cambio di passo a molte società, di qualsivoglia disciplina. Un passo ch però, spesso rischia di non essere commisurato alle reali possibilità di tante società di provincia che con sforzi e abnegazione già negli anni scorsi hanno fatto il massimo per andare avanti e continuare un importante progetto di sviluppo.

Una situazione, questa, che rispecchia la realtà del Laveno Calcio che, in Prima Categoria, ha deciso di superare le difficoltà portate dalla nuova riforma puntando su una filosofia basata fortemente sullo sviluppo dei giovani del proprio settore giovanile, andando a crearsi in casa i campioni di domani, risparmiando su costi di gestione di difficile sostenimento.

Di questo parla il comunicato scritto per mano del presidente del Laveno, Giovanni Castelli e che vi proponiamo qui sotto.

L’F.C. LAVENO, con la nuova stagione sportiva 2023/24, intende prioritariamente dare una occasione ai giovani, innanzi tutto a quelli formatsi nel proprio settore giovanile ma anche ad altri di diversa provenienza, affinchè possano completare la loro formazione in una Prima Squadra, senza le solite discriminazioni loro imposte da gestioni tese solo al risultato sportivo in quanto tale, beninteso legittimo e del quale anche il Laveno Calcio ha beneficiato nelle passate stagioni, ma incapace di creare quella autonomia societaria o quantomeno quel percorso teso a far si di dover ricorrere il meno possibile al mercato giocatori.

Tra l’altro, la miopìa dei nostri governanti, ma anche dell’istituzione sportiva a partire dal Coni (del quale le Federazioni sportive sono emanazione ed in un certo senso prigioniere delle linee e decisioni assunte a livello centrale), ha fatto si che con la nota riforma Spadafora, tutte le discipline sportive, prima tra tutte il calcio, siano messe nella condizione di somma fatica nel continuare l’attività, non già per la questione del c.d. “vincolo sportivo” (in un certo senso è giusto che i ragazzi non siano incatenati alle società sino a 25 anni come invero oramai accadeva a livello comunitario solo in Italia e in Grecia), ma per aver soppresso nei fatti la condizione dilettaantistica sino ad ora praticata, parificando le società di paese a quelle dei capoluoghi di provincia militanti nelle serie professionistiche.

Venendo ad esempio ai giocatori, o si tessereranno come volontari, nulla percependo se residenti nel Comune ove presente la Società o al più 150 euro/mensili se non ivi residenti. Di contro se si intendessero eccedere degli importi (e non pigliamoci in giro facendo finta che ciò non sia la regola, quando ben sappiamo che ai giocatori esperti di Prima Categoria vengono garantiti importi mensili di almeno 500 euro, con eccezioni che arrivano anche quasi al doppio) andranno sottoscritti dei veri e propri contratti di lavoro, sindacalmente rilevanti e con ciò delle vere e proprie trappole per le società che rammentiamo non sono della SPA a scopo di lucro ma delle associazioni dilettantistiche che si fondano sul volontariato di presidenti, appassionati e gente di buona volontà.

Ecco perchè sarà sempre più complicato accedere al mercato giocatori (come verranno pagati, in nero?) e quindi è meglio darsi da fare sin da ora per far crescere il più possibile i propri giovani. Questo è quello che farà quest’anno il Laveno Calcio, con il proprio Mister Francesco Colucci che innanzi tutto è un formatore e costruttore di gioco come ama lui definirsi.

Ovviamente accanto ai nostri giovani del 2002, 2003 e 2004 non ci esimeremo di affiancare la c.d. spina dorsale d’esperienza, così che i ragazzi possano sentirsi guidati e garantiti nella loro crescita, e quel che verrà verrà.
Il DS Beppe Montana ha già messo a segno alcuni colpi in tal senso: Babacar, Ousmane, DeMaddalena, che in uno ai nostri tesserati rimasti della rosa dello scorso anno, ai nostri giovani ed ad altri che hanno già condiviso la nostra proposta ed ad altre trattative in corso, costituiranno la base del progetto che certo differenzierà il calcio lavenese da quello forse più scontato di altre società del nostro girone.

Redazione

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