Dopo un’annata complicata dall’infortunio al ginocchio, Mattia Binda è pronto a tornare a dare il proprio contributo in campo tra le fila dell’Aurora Induno. L’attaccante classe ’95 vuole rilanciarsi in una nuova categoria e ripagare la fiducia data dal nuovo ambiente.

Cosa ti ha spinto a scegliere l’Aurora Induno per la prossima stagione?
Lo scorso anno sono stato ad Arsago e ho disputato un buon campionato. Purtroppo mi sono infortunato al ginocchio e ho fatto molta fatica a recuperare. Non ho mai fatto la Seconda, ma Edoardo Facco mi ha proposto quest’avventura con un allenatore come Criscimanni e un bel gruppo e ho accettato. Ad essere onesti ho anche rifiutato offerte da categorie più alte. Voglio tornare a segnare come negli anni passati e risalire: ho sensazioni molto positive, poi vedremo come andrà il campionato”.

Quanti stimoli ti dà cominciare questa nuova avventura?
Tanti. Era da tanto tempo che non ero così motivato: tra la voglia di recuperare dopo l’infortunio e una nuova categoria non vedo l’ora di cominciare per scoprire come potrà essere. Da quello che ho visto, in questo campionato, si può vincere con la prima in classifica e perdere contro l’ultima. Voglio ripagare la fiducia che mi ha dato Edoardo e dimostrare a me stesso di non essere ancora troppo vecchio”.

Che tipo di campionato ti aspetti di fare con l’Aurora?
Conosco come lavora il mister: parla poco ma dimostra tanto e fa lavorare bene. Ha una grande capacità nel creare un bel gruppo, senza mettere nessuno sopra gli altri. Avere un mister così ti porta a fare un bel campionato. So che la Valceresio ha speso tanto e potrà fare la differenza, così come Jeraghese e altre squadre, ma credo che potremo giocarcela con tutti. Vedendo l’accoglienza che ho ricevuto dalla squadra mi aspetto grandi cose perché il gruppo è molto solido; purtroppo non basta solo quello e i giocatori che sono arrivati dovranno essere d’aiuto nel provare a fare uno step in avanti”.

A livello personale quali obiettivi ti si prefissato per il prossimo campionato?
Prima di tutto voglio tornare a divertirmi perché quello è fondamentale. L’anno scorso non ho potuto dare il mio pieno contributo, ma non mi sono mai tirato indietro: sono andato agli allenamenti anche quando non potevo allenarmi e non potevo guidare. Non sono una persona che parla tanto, ma se ci fosse bisogno non avrei problemi a farmi sentire in spogliatoio: quando si lotta per un obiettivo comune ed arriva un momento in cui si stacca la spina, serve qualcuno che riesca a tenere alta la concentrazione. So che per molti può essere una banalità, ma in tanti fanno sacrifici per venire a giocare dopo il lavoro quando sono stanchi e può irritare vedere gli altri che non danno il massimo. Voglio essere protagonista in campo e riuscire a integrarmi bene nel gruppo per riuscire a dare qualcosa in più”.

Hai giocato in categorie superiori, con la tua esperienza cosa credi di poter dare in più a questa squadra?
Sono principalmente due i messaggi che voglio portare ai miei compagni. Il primo è la semplicità di giocare a calcio: spesso nelle categorie inferiori ho visto ragazzi cercare di fare la cosa più complicata e spettacolare. Il calcio è un gioco molto facile: passi la palla a chi ha la tua stessa maglia e segni nell’altra porta. È ovvio che ci saranno ragazzi che possono inventarsi la giocata ed è giusto che la provino nella metà campo offensiva per risolvere una partita, ma spesso si vince con la semplicità. Il secondo è che bisognerà impegnarsi sempre al massimo, come se fosse un vero e proprio lavoro”.

Hai già pensato a quanti gol vorresti arrivare nella prossima stagione?
Nel 2018, quando ero all’Union Tre Valli, ho vinto il capocannoniere di Prima Categoria praticamente negli ultimi due mesi di campionato. Non mi sono mai posto una cifra da raggiungere, ma diciamo che voglio fare la differenza: che siano gol o assist io gioco sempre per far arrivare la squadra il più in alto possibile. Quando ho parlato con Edoardo mi ha detto che quando hanno visto l’opportunità di raggiungere i playoff hanno mollato. Personalmente preferisco vincere il campionato piuttosto che segnare tanto: è ovvio che mi piacerebbe fare entrambe le cose, ma non metto i gol davanti a tutto il resto”.

Qual è il giocatore a cui ti ispiri maggiormente?
Per le qualità, con le dovute differenze, e per come sono fatto mi rivedo in Mertens. All’Union Tre Valli mi avevano spostato da trequartista a prima punta e nello stesso anno era successa la medesima cosa a Mertens. Sono un giocatore brevilineo e gioco in avanti, quindi mi rivedo un po’ in Mertens e Hazard, ma ho giocato un po’ dappertutto nella mia carriera”.

Andrea Vincenzi

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