Manca sempre meno al via della Coppa dei Campioni di Softball, che si terrà a Saronno e Legnano dal 21 al 26 agosto e vedrà impegnata la formazione di casa della Inox Team Saronno, all’esordio nella massima competizione europea. Le nerazzurre giocheranno lunedì 21 alle 10:30 contro le tedesche del Bonn Capitals e alle 20:45 contro le olandesi delle Tex Town Tigers, martedì 22 alle 20:00 contro le francesi de Les Pharaons e mercoledì 23 alle 20:00 contro le austriache del Vienna Wanderers. Per presentarsi ai nastri di partenza nel migliore dei modi, il presidente Massimo Rotondo ha calato pochi giorni fa l’asso nella manica: il ritorno della lanciatrice americana Lexie Handley grande protagonista del triplete nerazzurro solo un anno fa. A lei si aggiunge l’arrivo per la competizione di Anita Bartoli, che in campionato si è messa in evidenza nelle Blue Girls Pianoro.

Nell’altro girone saranno impegnate le olandesi dell’Olympia Haarlem, le spagnole del Rivas Madrid, le ceche del Joudrs Praga, le svizzere del Wittenbach Panthers e le belghe del Chicaboo’s Stabroek. Giovedì 24 e venerdì 25 è in programma la seconda fase del torneo, dove le prime tre classificate di entrambi i gironi verranno unite in un girone unico e sfideranno le tre avversarie non ancora affrontate nella prima fase. Le prime due classificate al termine della seconda fase si sfideranno per il titolo, mentre la terza e la quarta si daranno battaglia per il bronzo. Le finali sono in programma a Saronno sabato 26 agosto, quella per il terzo posto alle ore 16:30 mentre il match che eleggerà la squadra Campione d’Europa inizierà alle ore 20:00.

Tra le giocatrici più rappresentative della formazione di casa c’è Fabrizia Marrone, 27 anni il prossimo 10 ottobre ma con alle spalle già una grande esperienza sia in ambito italiano che internazionale, potendo vantare oltre 80 presenze con la maglia della nazionale azzurra. Fondamentale il suo contributo sia nel triplete dello scorso anno, sia nella regular season che ha permesso al club del presidente Rotondo di qualificarsi ai playoff come testa di Serie n. 2 (a parità di vittorie con la capolista Bollate ma leggermente indietro nel Team Quality Balance) e beneficiare del fattore campo in semifinale. L’esterno in maglia numero 24 risulta nella top ten dell’intero campionato in ben cinque statistiche di battuta, migliorando i già ottimi numeri fatti registrare soltanto un anno fa. In particolar modo, per la seconda stagione consecutiva è risultata la migliore per tripli (5) ed ha chiuso al quarto posto per Runs. Unico neo per lunga parte del campionato l’assenza di Home Run, col primo arrivato soltanto mercoledì scorso contro Caronno.

Si avvicina il momento della Coppa dei Campioni visto che ormai manca meno di una settimana. Inizia a salire l’adrenalina per questo appuntamento oppure il calendario fitto ha aiutato a non pensarci?
“Abbiamo giocato veramente tanto e la stanchezza si fa sentire. Non eravamo abituate a questi carichi di lavoro e abbiamo cercato di allenarci più intensamente per farci trovare pronte. Aspettiamo con ansia il grande momento della tanto attesa Coppa dei Campioni, ma il calendario fitto ci ha sicuramente aiutato a restare concentrate sul nostro obiettivo. Continuando a giocare partite abbiamo potuto lavorare sugli ultimi dettagli, però siamo cariche ed emozionate. Non vediamo l’ora di affrontare questa grandissima competizione”.

Foto di Laura Massarenti

In città si inizia a respirare l’aria del grande appuntamento?
“Si, quest’anno Saronno è coinvolta in un evento importantissimo a livello europeo e colgo l’occasione per invitare tutti i saronnesi a venire a vederci e tifare, il pubblico può dare una spinta importante. Noi ragazze daremo il massimo per conquistare l’obiettivo. Ora sono molto contenta che sia arrivata la parte difficile della stagione, quella che mette in palio i trofei. Adesso si alza il livello ed è il momento che mi piace di più”.

Questa è la tua quarta stagione a Saronno e non è mai facile confermarsi dopo una stagione perfetta come la scorsa perché si ha tutto da perdere. Sei soddisfatta del percorso fin qui?
“Ormai inizio a sentirmi a casa. La città mi ha accolto a braccia aperte, mi piace come ambiente perché è una cittadina tranquilla che mi fa sentire a casa. È storica e questo mi ricorda Chieti dove sono nata e cresciuta, anche se poi la mentalità è molto diversa. Il Saronno non è soltanto una grande squadra ma anche una grande famiglia e non potrei chiedere di meglio in questo momento. Sappiamo che riconfermarsi è molto difficile, ma ci piacciono le sfide e non vediamo l’ora di combattere per questo”.

Anche quest’anno le tue statistiche dimostrano un rendimento importante in battuta: come AVG, RBI, H, R e BB hai anche migliorato i numeri dell’anno scorso, inoltre ti stai confermando la migliore del campionato per 3B. Ti senti soddisfatta delle tue prestazioni?
“Non mi piace guardare le statistiche perché sono un po’ scaramantica, non voglio restare legata ai numeri e preferisco tenere la mente libera. Certamente fa piacere sapere che rispecchiano il lavoro che svolgo quotidianamente. Ho tanti difetti ma anche delle qualità che cerco di sfruttare come la velocità, il gioco corto, la battuta corta e il fuoricampo. Cerco di lavorare su tutto per aiutare la squadra perché si perde e si vince insieme, non si gioca mai a livello personale”.

Devi ancora compiere 27 anni eppure sei già una veterana con più di 80 presenze in nazionale. Sei tra le ragazze che hanno aperto questo ciclo vincente, il primo della storia del Saronno Softball. Guardandoti indietro, ti aspettavi di ottenere questi risultati quando sei arrivata?
“Non mi aspettavo tutto questo ma ero sicura del fatto che il duro lavoro mi avrebbe ripagata. Vestire la maglia azzurra per me è un privilegio che non tutti hanno, quindi ogni volta che la indosso cerco di dare il massimo anche per le altre persone che lottano per arrivare lì, per la mia famiglia e per la mia nazione”.

A proposito di nazionale, l’anno prossimo ci saranno le Finali della Coppa del Mondo in Friuli. Come sta procedendo il percorso di avvicinamento a un evento così importante?
“Ci stiamo preparando da anni per questo mondiale, ogni stagione partecipiamo a tornei internazionali come la Canada Cup che abbiamo giocato quest’estate ottenendo una meritatissima medaglia di bronzo. Affrontare avversarie di alto livello ci permette di alzare anche il nostro di livello, cerchiamo di imparare in fretta da loro rubando quei piccoli dettagli che possono fare la differenza”.

Foto di Laura Massarenti

Due anni fa sei stata protagonista della spedizione olimpica a Tokyo, dove avete fatto un’ottima figura al cospetto delle nazionali più forti del mondo nonostante si sia visto che in attacco bisogna alzare ancora un po’ l’asticella. Il mese scorso avete affrontato squadre importanti come Giappone e Canada. Che sensazioni hai avuto? Si sta accorciando la forbice?
“Credo che in due anni siano cambiate tante cose. Le Olimpiadi sono state il nostro punto di partenza, da lì abbiamo iniziato a lavorare rendendoci conto del valore delle nazionali che avevamo di fronte. Abbiamo dimostrato già alla Canada Cup di aver accorciato molto le distanze battendo una squadra di altissimo livello come il Canada e giocando bene anche contro il Giappone. Siamo pronte e vogliamo affrontare sempre gli avversari più forti, quindi non vediamo l’ora”.

Purtroppo a Parigi 2024 non ci sarà il Softball, che ha buone chances di tornare sport olimpico a Los Angeles 2028. Siccome avrai 31 anni, quindi potresti essere ancora nel pieno della tua carriera, ci stai già facendo un pensierino?
“Ad oggi il 2028 mi sembra ancora molto lontano. Personalmente mi piace concentrarmi e lavorare quotidianamente per gli obiettivi più a breve termine cercando di raggiungerli. Se dovessi essere ancora nel pieno della mia carriera, sicuramente non perderò l’occasione e darò l’anima per meritarmi di indossare quella maglia in una competizione così prestigiosa”.

Hai già raggiunto grandissimi traguardi: il triplete con Saronno lo scorso anno, la partecipazione alle Olimpiadi e la vittoria dell’Europeo con la nazionale. Qual è il momento più bello, quello che consideri l’apice della tua carriera fin qui?
“L’Olimpiade è stato il coronamento di un sogno che mi ha passato Enrico Obletter, che è stata la mia guida. Però credo che l’apice sia in realtà il percorso che ho svolto, essere uscita da una regione come l’Abruzzo scalando le categorie fino a raggiungere la Serie A e la nazionale. Questa è la mia vittoria, la dimostrazione che possono farcela tutti indipendentemente dalle possibilità che hanno. Tutto questo lo devo a Enrico perché è stato lui ad aiutarmi e guidarmi”.

Enrico Obletter è il manager che ti ha fatto esordire prima in Serie A a Bussolengo, poi in nazionale agli Europei del 2017. Ci sono dei momenti in cui pensi ancora a lui?
“Devo dirti la verità, ci penso ogni volta che entro in campo per allenarmi, che metto piede sulla terra rossa. Lui mi ha insegnato a combattere, quindi ogni volta che scendo in campo lo faccio grazie a lui. È sempre con me”.

Alex Scotti
(foto di Laura Massarenti)

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