D’accordo, il fair play è fair play. Ma scommettiamo che Colombo avrebbe preferito chiudere la rovente amichevole con l’AlbinoLeffe con l’uomo in meno onde testare la squadra in condizioni di emergenza? In ossequio ad una fissa del guardiolismo (ma le radici sono zemaniane), che impone allenamenti in campo aperto in doppia (anche tripla) inferiorità.

Esercizio tecnico utile a sviluppare una maggiore capacità di riempire gli spazi da parte dei propri interpreti. Insomma, l’origine dei tagli esterni/interni così iconici nella visione progressista del calcio del City. Divagazione? Per nulla. Anzi (una volta riconosciuto il beau geste di Lopez e del suo staff a pareggiare la forzata uscita di Somma con quella volontaria di Muzio), il tema tattico fa da innesco necessario a porre a standard della preseason biancoblu lo 0-0 di domenica con la Celeste. Avarissimo di cronaca ma non di spunti. Ne isoliamo 10 in disordine sparso:

1)  L’AlbinoLeffe può giocare due gare in 24 ore (sabato con la Giana) ruotando due undici completamente diversi. La Pro Patria (ad oggi) no;

2)  Le assenze (per motivi diversi) di Bertoni, Fietta, Lombardoni, Saporetti e degli under Zanaboni e Lamperti hanno rappresentato una costante. Al netto delle noie di Somma, per il Campionato dovrebbe invece marcare visita solo il forlivese. Buona notizia (incrociando le dita) in un’estate non fortunata (o facile) per il lavoro di Colombo;                          

3)  Con gambe così forti e quella capacità di difendere la palla, per Sean Parker il topic di stagione sarà la velocità di pensiero e di esecuzione nei 16 metri avversari. L’auspicabile doppia cifra di reti in campionato passa da lì;

4)  Serve un vero salto di qualità. A dispetto della giovanissima età (2004), a Jonathan Pitou non si possono più chiedere solo isolate giocate di livello. Urge un affinamento tecnico che passi (opinione di chi scrive), da una maggiore prossimità alla porta;

5)  L’uomo è al comando. Ma non è solo. Riccardo Colombo ha in Beppe Le Noci un autentico Offensive Coordinator sul modello NFL. Sempre più consueto nel calcio di oggi, un po’ meno in Serie C. Una guida tecnica condivisa che fa ticket in un rapporto di coppia sempre più identificativo del marchio Pro Patria;       

6)  Capitolo mercato: ufficializzato Andrea Moretti (per la seconda volta dopo l’annuncio del 20 luglio), in difesa arriverà un altro centrale. Più complesso il discorso sugli esterni. E l’attaccante? Improbabile che Turotti integri un reparto composto da 5 elementi (Stanzani, Castelli, Parker, Pitou e Zanaboni) per 2 posti.  

7)  20 anni il prossimo 21 ottobre, Leonardo Piran è forse il riacquisto più intrigante dell’estate biancoblu. Mezzala, laterale destro e (domenica) anche sinistro, il 18 ha fatto abbassare la mascella ad un paio di osservatori ospiti. Incarnando perfettamente il concetto di esterno cui si è fatto accenno in apertura. Sia come sia, la sua presenza in distinta è tutto fuorché giustificata dagli incentivi sul minutaggio degli under.        

8)  In contumacia di Bertoni e Fietta, nel ruolo di centrale (o regista) si sono alternati Mallamo, Marano e Nicco (domenica brevemente anche Ferri). Il tema non è specioso. Tutt’altro. La qualità della manovra tigrotta non può essere solo affidata alla gamba. E saper far girare la biglia è materia non da tutti;      

9)  Bashi/Moretti/Vaghi. In attesa dei ritorni di Lombardoni e Saporetti (oltre che del mercato), la retroguardia della Pro Patria ha presentato un cast ridotto all’osso. Non aver incassato reti contro una pari categoria è quindi sintomo di organizzazione, dedizione e disponibilità individuale (senza dimenticare la buona prova tra i pali di Mangano); 

10)  Quanto valgono Renate e AlbinoLeffe? Non essendo applicabile la proprietà transitiva, ci si affida alla sensazioni. E cioè prime 7/8 posizioni del Girone A. aver messo sotto i brianzoli e tenuto testa ai seriani (pur in considerazione del doppio impegno in 24 ore), certifica la buona dimensione già raggiunta dalla Pro Patria. Ma in un Campionato dal livello medio di competitività elevatissimo servirà ben latro.       

Giovanni Castiglioni 

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