Vincere noi è mai facile e l’Olimpia Tresiana l’ha capito in fretta. Dalle parti di Ponte Tresa, però, vissuto un anno di “purgatorio” in Prima Categoria dopo un decennio in Promozione, c’è voglia di tornare in fretta in lidi più consoni ai colori biancoazzurri.
Per l’Olimpia si prospetta infatti una sorta di “anno zero”, definizione che Alessandro Orrù utilizza per descrivere la genesi della stagione 2023/24 dall’Attività di Base alla Prima Squadra. Senza troppi giri di parole, il responsabile del Settore Giovanile tresiano dichiara: “L’Olimpia ha deciso di cambiare strategia, partendo dalle strutture e dalle squadre: vogliamo tornare subito in Promozione. Grazie alla collaborazione con il Comune stiamo effettuando investimenti mirati per migliorare le strutture e, attraverso l’inserimento di figure del territorio ma provenienti da altre realtà, stiamo portando esperienze e conoscenze utili allo sviluppo formativo dei ragazzi”.
Approfondiamo proprio quest’ultimo punto: novità che partono proprio da lei.
“Sono stato per nove anni alla Valceresio: lì ho imparato tantissimo e non posso che essere grato alla società, ma volevo tornare nel mio paese per fare qualcosa di importante. Insieme a me è arrivato anche Domenico Rizzo, che negli ultimi anni è stato alla Varesina, e soprattutto annoveriamo l’inserimento di Marco Broggi. Credo che non abbia bisogno di presentazioni e sarà proprio lui la nostra punta di diamante visto che porterà qui a Ponte Tresa il progetto di scuola di tecnica Eduskills: Marco terrà dei corsi con gruppi di ragazzi un paio di volte alla settimana e siamo certi che lavorerà al meglio sulle loro potenzialità”.
Ponte Tresa è una realtà “geograficamente scomoda”. A livello di Prima Squadra è difficile convincere un calciatore a sposare un progetto “fuori porta”; questo progetto potrebbe consentire all’Olimpia di risolvere il problema e coltivare direttamente i propri talenti?
“Questa idea è il motore fondante della nostra strategia: vogliamo far sì che i nostri ragazzi siano pronti per la Prima Squadra. Avendo vissuto esperienze dirette in realtà più vicine a Varese, tutti noi siamo ben consapevoli di come i giocatori non nascano già formati ma vengano fatti crescere secondo precise metodologie. Noi possiamo e dobbiamo fare lo stesso sul nostro territorio, ampliando il bacino ci attingere. Le prime risposte sono incoraggianti: abbiamo tante adesioni, ci siamo mossi per avere almeno due o tre allenatori con il patentino UEFA e diversi ragazzi laureati in Scienze Motorie per aumentare il tasso qualitativo del nostro staff. E poi, mi ripeto, abbiamo Marco: trovare un profilo migliore è praticamente impossibile”.
Traducendo il tutto in risultati, cosa vi aspettate nel concreto?
“Detto della Prima Squadra, per il settore giovanile puntiamo ad avere quanto prima una filiera completa raggiungendo anche qualche categoria regionale. Ad oggi abbiamo oltre una cinquantina di ragazzi e inizieremo a costruire i vari gruppi operando con entusiasmo e senso di responsabilità. La nostra intenzione è quella di convincere i ragazzi a scegliere il progetto Olimpia per i suoi formatori e per la metodologia di lavoro, oltre che per l’accoglienza in un centro sportivo di tutto rispetto”.
Ricollegandoci all’inizio, chiudiamo proprio con una parentesi sulle strutture: cosa offrite ai ragazzi che scelgono l’Olimpia?
“Due campi a 11 (uno in fase di rifacimento del fondo in erba, ndr), un sintetico a 7, un sintetico a 5 fresco di nuovissimo impianto di illuminazione, un campo da basket e un campo da beach volley. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente l’Amministrazione Comunale perché si occuperà di alcuni interventi nelle opere in muratura; aspetto fondamentale per sottolineare l’importanza della collaborazione al fine di offrire ai ragazzi il miglior servizio possibile. Figure come Broggi fanno poi la differenza sul campo e, unendo i due ambiti, si può davvero fare la differenza per il territorio: scegliere di voler collaborare vuol dire credere nei nostri ragazzi”.
Matteo Carraro