Dopo una salvezza conquistata praticamente all’ultimo secondo dei playout, la scelta di voler dare continuità a un progetto non è certamente scontata, ma al momento, per il Victoria sta pagando dividendi. L’inizio di questo nuovo corso è iniziato a metà della passata stagione quando la società ha cambiato allenatore e deciso di affidare a Eugenio Turri la guida della squadra.

Dopo un inizio complicato, confermato dal mister stesso, i gialloblu hanno ingranato e hanno portato a casa l’obiettivo stagionale. La scelta di voler confermare buona parte della rosa non è solo una questione di riconoscenza, ma anche un segno della grande fiducia che l’allenatore ha per i suoi ragazzi. Rispetto all’anno scorso però qualcosa è cambiato, non c’è più un singolo calciatore in grado di fare la differenza, quindi Turri si è concentrato sul gioco di squadra e sul collettivo per sopperire a questa mancanza. Nonostante con il San Michele sia arrivato solo il primo successo in campionato, l’allenatore si dice molto soddisfatto delle prestazioni dei suoi, che però non hanno raccolto quanto seminato. L’inesperienza certo può essere stato un fattore sulla gestione di episodi e momenti della partita e sarà proprio su questi aspetti che il mister dovrà lavorare. 

Nel frattempo Turri si gode i suoi ragazzi che lo stanno seguendo ciecamente, fidandosi delle sue idee e applicandole poi in campo. Per ora il gioco c’è e se dovessero arrivare anche i risultati, il Victoria può giocarsi la salvezza senza problemi in un campionato che può regalare tante sorprese. Per Turri però ora l’importante è concentrarsi sul presente, guardare partita dopo partita e dare continuità di risultato per provare a raggiungere l’obiettivo stagionale il prima possibile.

Nell’ultima partita avete ottenuto la prima vittoria in campionato, come valuti la prestazione?
“Sono molto contento del risultato. Le prestazioni non sono mai mancate, ma abbiamo raccolto meno di quello che abbiamo seminato: spero che questa vittoria ci possa sbloccare. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, come spesso ci è capitato in questo inizio, ma siamo andati all’intervallo con un solo gol di vantaggio: se si lasciano le partite in bilico anche un episodio può rimettere tutto in discussione. La squadra è molto giovane e può pagare l’inesperienza nella gestione della partita”.

Come valuti l’inizio della stagione in generale?
“Per analizzare questo inizio dovrei dividere il campo dai risultati: come dicevo prima le prestazioni non sono mai mancate, ma non sempre siamo riusciti a portare a casa i punti che avremmo meritato. Tralasciando la partita contro la Nuova Abbiate, persa meritatamente, con le altre abbiamo giocato molto bene. Purtroppo gli episodi sono determinanti e in questo momento abbiamo ancora qualche aspetto da sistemare, in particolare la difesa sulle palle inattive. Rispetto all’anno scorso però ho già visto netti miglioramenti”.

A proposito dell’anno scorso, quanto è stato importante dare continuità confermando buona parte della rosa?
“L’idea mia e della società era proprio quella di dare continuità rispetto alla passata stagione. Nonostante un avvio difficile a dicembre poi eravamo riusciti a crescere e migliorare, arrivando poi a salvarci anche se in maniera un po’ rocambolesca. Non avevo mai allenato in prima squadra e devo tanto a questi ragazzi: per questo secondo me era importante confermare lo zoccolo duro dell’anno scorso. Non è però solo questione di riconoscenza: crediamo nelle qualità tecniche e umane di questi ragazzi”.

Cosa è cambiato invece rispetto alla passata stagione?
“Per me è molto importante lavorare sui principi più che sui moduli; infatti anche quando cambiano disposizione in campo non ci snaturiamo. Tenere il pallone non è sempre facile, soprattutto su alcuni campi, ma mantenere il controllo del gioco è una nostra caratteristica. Il fatto è che, nonostante siano rimasti in tanti dall’anno scorso, sono andati via alcuni calciatori che con una giocata potevano risolvere la partita. Quest’anno quindi ciò che è cambiato è proprio lo stile di gioco, basato più sul collettivo che sui singoli”.

Qual è il livello del campionato e dove potete arrivare in questa stagione?
“Nonostante alcune squadre siano di un livello più alto, credo che in generale il campionato sia abbastanza livellato: ogni settimana ci potranno essere delle sorprese. Credo anche però che le prime cinque posizioni saranno contese da Nuova Abbiate e Morazzone, che hanno forse qualcosa in più rispetto alle altre e poi Ponte Tresa, Luino e Olimpia. Dal post covid ho visto una tendenza ad offendere più che a difendere: credo che la chiave per la vittoria finale sarà la capacità di subire meno gol. Per quanto riguarda noi l’obiettivo è la salvezza: penseremo a partita dopo partita. Ovviamente se dovesse arrivare qualcosa in più saremo contenti, ma al momento dobbiamo dare continuità ai nostri risultati e non guardare troppo in là”.

Come sta andando questa prima esperienza sulla panchina dei “grandi”?
“Sicuramente i tanti anni ad allenare le giovanili sono tutti utili, ma da quando sono qui ho già capito tante cose. All’inizio pensavo più alla qualità e all’intensità degli allenamenti, ma mi ci è voluto poco per capire che rispetto ai ragazzi, in prima squadra ci si allena magari dopo otto ore di lavoro, quindi l’approccio dell’allenatore deve essere diverso. La svolta è stata quella l’anno scorso e dopo quattro o cinque partite abbiamo ingannato. Quest’estate non sono stato fermo e ho cercato di studiare tanto: sto provando  a portare delle idee e vedere che i ragazzi mii seguono è la più grande soddisfazione che posso avere”.

Giovanni Enrico Civelli

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