Finisce con una sconfitta il cammino in Basketball Champions League della Pallacanestro Varese che si arrende ai francesi dello Cholet per 96-88 nel secondo turno premliminare del torneo. Andiamo a vedere i voti in casa Itelyum.

Shahid 5: Fatica a contenere Cambpell in una serata in cui il playmaker dei francesi chiude con 23 punti. In cabina di regia ha difficoltà ad impostare il gioco varesino, si trova molto più a suo agio quando può operare da guardia con Moretti o Hanlan al suo fianco ma l’Itelyum ha bisogno di un suo cambio di passo in fase d’impostazione dove, anche stasera come già successo contro l’FMP Soccerbet, perde qualche pallone di troppo.
Cauley-Stein 5.5: Vive una prima parte di gara da emarginato, causa l’ottima difesa di Cholet che chiude tutti i possibili pick’n’roll a suo favore. Nella ripresa ha più spazio, viene imbeccato maggiormente dai compagni ma non riesce a fare quel vuoto intorno a lui nel pitturato che invece tanto era riuscito a mettere sul parquet contro l’FMP. Perde 4 palloni nel finale che ancora gridano vendetta anche se nella lotta a rimbalzo spradoneggia a destra e a manca, cogliendo ben 11 carambole.
Ulaneo 6: Come i minuti in campo per il centro romano, nei quali mette a referto 4 punti e si fa trovare ben presente nella sfida con Sako e Nzekwesi.
Woldetensae 7: Decisamente tutt’un’altra storia per il numero 8 biancorosso rispetto alla sfida con l’FMP di due giorni fa. Contro Cholet si mostra subito concreto in attacco e tanto preciso quanto efficace nella gestione del pallone, come i 13 punti ed i 6 assist a referto con cui chiude il match dimostrano. In difesa lavora bene su Blakes contro cui vive una bella gara in 1vs1.
Moretti 7: Ancora una prova solida per Moretti che a differenza del suo solito modo di giocare, trova tanta linfa dalle penetrazioni centrali con cui buca la difesa francese. In fase d’impostazione soffre la gran difesa di Cholet che non permette di sfruttare il gioco pick’n’roll con Cauley-Stein ma ha l’astuzia e la bravura di trovare comunque la giocata giusta anche quando si trova sotto pressione. Chiude con 15 punti, 6 rimbalzi e 6 assist e si conferma certezza di questa Varese.

Librizzi 5: Il “Libro effect” questa sera non si sprigiona sul parquet della Gloria Sports Arena di Antalya, dove il numero 13 biancorosso in 9 minuti non riesce mai ad essere determinante, nè in attacco, nè in difesa, pagando un gap fisico importante contro i diretti avversari, vedasi Ayayi che lo punisce a più riprese.
Virginio n.g.: Troppo pochi 3 minuti in campo per poter esprimere un giudizio sulla sua partita.
Hanlan 5: Condizionato da due falli nei primi 3 minuti di gioco, passa praticamente tutto il rpimo tempo in panchina. Una situazione che lo mette fuori ritmo, non riuscendo ad imprimere sul match nella misura in cui vorrebbe e dovrebbe. Soffre la grande agilità degli esterni in maglia Cholet, con Blakes e Cambpell che lo obbligo ad un grande lavoro nella propria metà campo, non certo la sua situazione preferita. In attacco le 5 palle perse pesano davvero tanto.
McDermott 8.5: 27 punti, 9 rimbalzi e 3 assist, una prestazione totale del 22 in maglia biancorossa, che si carica Varese sulle spalle nel primo quarto e che fa a fette la difesa di Cholet nel terzo, permettendo così ai suoi di tentare la fuga sul 72-78. Non solo tiro da tre punti per Sean che tira complessivamente con il 50% dal campo, ma anche visione e gestione di gioco che lasciano davvero impressionati, oltre ad un atletismo ed una solidità che gli permettono di essere un fattore nella lotta sotto le plance.
Brown 5: Sapesato, messo fuori tirmo anche lui a causa di due falli nei primi minuti, non riesce praticamente mai ad incidere nel match. Il basket europeo permette poche volte di poter correre come piace a lui e questa cosa la soffre molto, avendo grosse difficoltà a giocare a difesa schierata. Il meglio lo dà da falso 5 nel quintetto che scava il solco più positivo della partita di Varese ma l’impressione è che tra tutti sia quello più indietro in termini di adattamento al basket nostrano e continentale.

Alessandro Burin

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