L’Alcione è più forte, e questo è indubbio, ma se al termine del match è il rammarico il sentimento più diffuso sulla sponda biancorossa, significa che questo Varese è sulla strada giusta. Gli orange passano a Gallarate 2-1 (a conti fatti meritatamente), eppure c’è quel filo di amarezza per l’occasione divorata da Valmori (autore comunque di una buona partita di sacrificio) nel finale; chiaro che se si guarda alla passata stagione allora il bicchiere non può che essere mezzo pieno, visto che allora l’Alcione passeggiò 5-0 su dei biancorossi fin troppo acerbi.
“Dobbiamo essere soddisfatti – commenta infatti Alessandro Unghero al termine del match – perché in meno di un anno c’è stata una crescita esponenziale di questo gruppo: oggi, con in campo sette 2006, ce la siamo giocata fino alla fine contro una corazzata di 2004 e 2005. Ci significa che i ragazzi stanno lavorando nella direzione giusta. Sicuramente la partita di oggi non è stata perfetta e ci ha indicato i punti su cui dobbiamo lavorare, ma ci sprona al tempo stesso a continuare a lavorare per evolverci e costruire qualcosa di importante“.
Come una settimana fa è forse mancato un pizzico di coraggio nel primo tempo, ma nella ripresa il Varese ha provato ad osare anche qualcosa in più, arrendendosi solo al mancino di Pacifico; da sottolineare, comunque, la capacità biancorossa di adattarsi ad un attacco che non ha mai dato punti di riferimento. “Il gol di Casamassima ci ha dato fiducia – conferma Unghero – e negli spogliatoi ho ravvisato tanta determinazione nel voler tornare a lavorare fin da subito. Siamo partiti a quattro, poi ci siamo messi a tre perché il mio desiderio è che i ragazzi si attacchino ai principi, non al modulo; paghiamo ancora un pizzico di personalità, ma in queste categorie un anno o due di differenza pesano moltissimo. Mi tengo i lati buoni e anche quelli meno buoni: ci abbiam provato, abbiamo sfiorato il pari ma se loro pochi prima avessero segnato il 3-1 non ci sarebbe stato nulla da dire. È andata così, ora testa al Legnano. Fodor? Ha sentito tirare al momento della conclusione; speriamo non sia nulla di grave“.
LE PAGELLE
I MIGLIORI IN CAMPO
Casamassima (Varese) 7: scontato, ma del resto il gol è una prodezza da vedere e rivedere. Non solo quello, però, visto che tutta la manovra passa dai suoi piedi e i compagni si affidano a lui in ogni situazione. Menzione d’onore meritatissima per Foti: costanza di spinta e attenzione in difesa.
Pacifico (Alcione) 7.5: fuori categoria. Con il suo sinistro fa quello che vuole e, a conti fatti, decide il match: difesa del pallone e sponda per il primo gol di Femminò, prima di mettersi in proprio per il 2-1. Impressionante per fisico e controllo di palla. Da sottolineare la carta d’identità: è un 2005.
GLI ALTRI VOTI
Città di Varese: Scodellaro 6.5, Foti 7, Sarno 6.5, Squitieri 6.5, Bertuzzi 5.5 (31′ st Colombo sv), Jella 6 (28′ st Marangon 6), Pavia 5.5 (14′ st Fornazieri 5.5), Fodor 6 (45′ pt Asta 6), Casamassima 7, Bernardi 6 (12′ st Prela 5.5), Valmori 6. Allenatore: Unghero 6.5
Alcione: Russetti 6.5, Gabba 6, Lombardo 6, Scrivanti 6, Lauriola 7, Cozzi 6.5 (42′ st Gialloreto sv), Rebaudo 6.5 , Mocchi 6 (31′ st Lione sv), Gorla 5.5 (1′ st Vecchi 5.5), Pacifico 7.5, Femminò 7 (9′ st Zappa 6.5). Allenatore: Campisi 6.5
Matteo Carraro