Vittoria al cardiopalma quella della Pallacanestro Varese che vince 83-82 contro l’Estra Pistoia, dopo una gara che definire sofferta per Varese è poco.

Biancorossi sotto nel punteggio e nel gioco per lunghissimi tratti della partita, recuperata e vinta da un grandissimo quarto quarto giocato da Moretti, capace di guidare la squadra in entrambe le fasi di gioco fino alla vittoria finale.

Tantissime però le cose da rivedere per una Varese che fa un passo indietro netto rispetto alle prestazioni di coppa, per una squadra apparsa slegata nei suoi interpreti e lenta nello sviluppo di una manovra che ha dato il meglio quando è riuscita a trovare Cauley-Stein nel gioco pick’n’roll, anche se le più grandi carenze Varese le ha avute nella lotta a rimbalzo e nella lotta nel pitturato, dove Pistoia ha spesso trovato vantaggi su cui far male ai biancorossi.

“La cosa più importante è che siamo riusciti a dare una grande soddisfazione ai nostro tifosi – esordisce Bialaszewski -. Mi hanno sempre detto quanto fosse importante il loro aiuto e penso che stasera ci abbia spinto parecchio. Mi aspettavo tutte queste difficoltà, sapevo che era la prima partita di campionato di Serie A per tanti e questo era una novità assoluta e penso che le maggiori difficoltà vengano da qui. Poi essere riusciti a vincere dopo essere stati presi a cazzotti in faccia per lunghi tratti della gara è una cosa positiva ma non dovrà più accadere”.

SU CAULEY-STEIN POCO CERCATO NEI PRIMI DUE QUARTI: “Penso sia stata una scelta, ben intepretata, dei nostri avversari di “farlo fuori”. Quando giochi contro uno come lui cerchi sempre di isolarlo. Poi durante il corso della partita non sempre questo può riuscire ma soprattutto la sua intelligenza cestistica lo porta a riuscire a liberarsi da questa gabbia ed incidere”.

CONFRONTO CON UNA SQUADRA PIù RODATA COME PISTOIA: “Sicuramente il fatto di conoscersi già per diversi interpreti ha permesso a Pistoia di stare bene in campo ma soprattutto è una squadra che ha vinto un campionato quindi ha una mentalita ben formata”.

SULL’UTILIZZO DEL QUINTETTO “PICCOLO”: “Ci guarderemo dentro a questa situazione perché non è stata pianificata ma ha portato i suoi frutti. Brown è stato bravo, mi piace che lui sia stato capace ad adattarsi alla situazione e lottare sotto canestro, non che Willie non lo possa fare, ma preferiamo attacchi partendo da fuori”.

SOFFERENZA A RIMBALZO: “Lo abbiamo subito notato, vorremmo non si ripetesse più ma abbiamo tanti giocatori che vengono dalla G-League dove si corre avanti ed indietro ed il tagliafuori lì non viene richiesto, da noi si “.

Amareggiato invece coach Breinza: “Siamo arrabbiati con noi stessi, perché penso che per 35 minuti abbiamo dominato la partita. La bellezza del basket però è questa, che può cambiare tutto in un attimo e Varese è stata brava ad avere quel killer instinct che a noi è mancato. Il momento della frustrazione finisce qui, abbiamo fatto 4 allenamenti di squadra da inizio stagione e venire qui davanti a questo pubblico e contro questa squadra vuol dire che quei 4 allenamento sono stati fatto bene”.

Alessandro Burin

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