Vincere dopo essere stati presi a cazzotti. Non capita spesso, difficilmente potrà ricapitare quest’anno che il campionato di LBA sembra aver alzato la posta in gioco, come ormai fa da almeno un paio di stagioni a questa parte.

Lo sanno tutti in casa Pallacanestro Varese, lo sa ancor di più coach Tom Bialaszewski che proprio con questa metafora nel post gara ha voluto definire la partita dei suoi ragazzi che, senza paura di smentita, fanno un passo indietro importante rispetto alle due precedenti gare ufficiali giocate quest’anno, contro FMP e Cholet in Basketball Champions League.

Contro Pistoia c’è voluto tutto il talento di Davide Moretti, un finto italiano, perchè per il peso tecnico e caratteriale in campo vale quanto un americano ma di quelli forti forti, che nell’ultimo periodo fa il vuoto attorno a lui e porta da solo Varese al successo. Ecco il vuoto, un concetto che si è evidenziato quanto mai nella gara contro i toscani e che va riempito.

Un vuoto fatto di poche idee, tradotte in campo in 30′ confusionari, in cui Varese passa dalle solite difficoltà nel cercare e trovare Cauley-Stein nel gioco pick’n’roll, ad una fase difensiva che fa acqua partendo dalla lotta a rimbalzo e copertura del pitturato, dove il solo Ogbeide domina, conquistando 9 rimbalzi offensivi dei 12 complessivi della sua gara.

Proprio da qui, dal maggior peso in area, Pistoia macina punti e soluzioni, contro una Varese che le prova tutte per sbrogliare il bandolo di una matassa che pareva rebus irrisolvibile per i giocatori in maglia OJM.

Un vuoto, nel quale ci mettiamo la prima vera bocciatura stagionale di Shahid, che non è sembrato ne carne ne pesce contro Pistoia, in grande difficoltà a portare su palla e mai attivatosi nella specialità della casa, ovvero il tiro da oltre l’arco. Un vuoto, nel quale ci mettiamo l’impressione di una Varese troppo corta per affronatre due competizioni, se i cambi del quintetto, escluso Woldetensae che pur non fa bene, vengono relegati alla prima uscita stagionale contro quella che sulla carta dovrebbe essere l’ultima forza del campionato, ad una media di 10′ di utilizzo, nei quali di apporto alla squadra non portano nulla e non è un’impressione, sono le statistiche che parlano.

Un vuoto che però viene riempito dal talento di Moretti, dalla qualità di Cauley-Stein che pur in una gara anonima costruisce 19 punti e 6 rimbalzi, dalla concretezza di Brown, vera sopresa di serata dopo le prove non positive di coppa, dalla leadership di Hanlan e dalla solidità di McDermott.

Varese riparte da questi 4, i suoi giocatori più forti, per iniziare a riempire un vuoto nel quale ha rischiato di sprofondare, cercando di fare sua la sua verve e la garra che ha messo Pistoia sul parquet dell’Itelyum Arena, perchè le prossime 4 partite, contro Virtus Bologna, Tortona, Trento e Venezia segnano un mini ciclo terribile da cui cercare di avendo dato qualche cazzotto, sempre metaforicamente parlando, e non solo avendone presi.

Alessandro Burin

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