L’avvio di stagione della Caronnese non ha tradito le aspettative. Come c’era da aspettarsi da una rosa allestita con cura, i ragazzi di mister Gatti stanno viaggiando ad alta velocità su un binario che, nelle speranze di tutto l’ambiente rossoblù, avrebbe come destinazione finale l’agognato ritorno nella categoria di provenienza.

A tentare questa impresa, un gruppo composito e bilanciato, dove a tanti giovani o giovanissimi elementi di qualità si affianca un discreto numero di profili di esperienza che ricoprono a tutti gli effetti il ruolo di caposaldo. Tra questi, Gabriele Napoli, arrivato a Caronno Pertusella quest’estate dopo la vittoria del campionato di Eccellenza con la RG Ticino. Ex Busto 81 e Verbano con trascorsi anche in Lega Pro e Serie D tra Casale e Solbiatese, il terzino classe 1992 è andato a segno proprio contro i nerazzurri nella scorsa giornata. Tre punti pesanti che hanno ribadito le ambizioni di un club che tiene gli occhi puntati sulla vetta.

Iniziamo dal derby. Che partita è stata? Pensi che il risultato rotondo rifletti quanto espresso in campo?
“Era una gara importante che abbiamo preparato con attenzione, anche perché conoscevamo bene la forza della Solbiatese. Onestamente, non pensavamo che si sarebbe messa in discesa già nel primo tempo, ma in campo dopotutto ho visto un gruppo compatto e organizzato, in cui ognuno faceva sforzi e sacrifici per il compagno, e questa coesione ha avuto un peso fondamentale. Chiaramente loro nel secondo tempo hanno avuto una reazione, ma noi siamo stati bravi a contenerli e a non farli rientrare in partita. Personalmente sono anche contentissimo per il gol, anche perché quest’anno, rispetto ad altre stagioni in cui ero quinto di centrocampo, ho un ruolo più difensivo come terzino; e poi segnare è sempre molto bello, soprattutto in una partita di cartello”.

Considerando l’avversario, questa vittoria ha accresciuto ulteriormente la vostra consapevolezza?
“Secondo me, così come possiamo fare bene con tutti, possiamo anche fare male con tutti. Siamo un gruppo praticamente nuovo, visto che dell’anno scorso sono rimasti solo Galletti, Corno e qualche giovane, e sappiamo di trovarci in un girone veramente difficile. Sembrano frasi fatte, ma è un campionato da non sottovalutare in cui dovremo affrontare tutte le partite col piglio giusto per tutti i novanta minuti”.

In sei giornate avete raccolto quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta: cosa ti è piaciuto di più della squadra in queste prime uscite e cosa invece deve essere migliorato?
“Mi è piaciuto molto l’approccio al trittico di partite della scorsa settimana, perché se porti a casa nove punti – cosa che non è mai facile a prescindere dall’avversario –, significa che hai del carattere e delle basi solide. Sicuramente, poi, c’è anche tanto da migliorare, visto che quando facciamo bene potremmo essere tentati a compiacerci un po’ troppo. Ecco, penso che la nostra forza debba essere la capacità di restare umili e di non pensare di aver chiuso la partita quando andiamo in vantaggio. Ce lo insegna la recente esperienza col Casteggio”.

Sposando la causa rossoblù, sei tornato in Lombardia dopo qualche stagione in Piemonte. A livello di dirigenza, staff e compagni, che ambiente hai trovato?
“Tra i ragazzi ci sono tre miei ex compagni, quindi ho trovato un ambiente in un certo senso familiare. Mister Gatti, invece, non l’avevo mai avuto, ma il suo nome è una garanzia. La sua presenza ha sicuramente influito sulla mia scelta, oltre al fatto che la Caronnese è una società blasonata con una lunga storia in Serie D, strutture importanti, un bel campo di gioco e persone che tengono tantissimo alla società e al progetto. Ho avuto modo di conoscere la nuova proprietà e se ne può solo parlare bene: molto presente agli allenamenti e immancabile la domenica, che si vinca o che si perda ci offre il proprio supporto nello spogliatoio, ed è una cosa che fa sempre piacere”.

Domenica sarete in visita al “Pietro Fortunati”. Come la Solbiatese, il Pavia è un’altra big che sta facendo un po’ di fatica a ingranare, per lo meno rispetto alle aspettative iniziali. Come si interpreta una partita del genere?
“Avendo appena cambiato panchina (tra l’altro conosco molto bene Civeriati, con cui ho vinto il campionato all’RG Ticino), tutte le partite che hanno giocato prima non fanno testo, perché l’arrivo di un nuovo allenatore dà inevitabilmente una forte scossa. Penso che avranno un atteggiamento completamente diverso e che tutti vorranno dimostrare qualcosa, quindi sarà una gara complicata sotto l’aspetto agonistico. Ci prepareremo al meglio, sapendo che dipenderà tutto da noi. Il bello di vincere è che diventi più temibile per tutti e noi andremo a Pavia per fare il risultato”.

Premesso che i pronostici dopo poche giornate lasciano un po’ il tempo che trovano, secondo te si sta già delineando la futura lotta al vertice?
“Sì, concordo che sia presto per azzardare un pronostico. Ad oggi, delle squadre che sono davanti, abbiamo già incontrato il Casteggio e la Calvairate e devo dire che quest’ultima mi ha fatto una grande impressione. Penso che col tempo, però, recupereranno terreno altre squadre che in questo momento stanno facendo fatica, come Solbiatese e Ardor Lazzate. Rispetto agli anni in cui ero al Busto 81, il girone è diventato molto più competitivo, quindi ci si può aspettare di tutto”.

Per concludere, cosa ti aspetti da questa piazza e a cosa ambisci sotto l’aspetto personale?
“Le aspettative sono alte perché giustamente si ha voglia di tornare il prima possibile in Serie D. La società sta costruendo un progetto importante e penso che tutti puntino molto in alto. Chiaro che vincere non è mai facile, però ci si deve provare, soprattutto in una piazza come Caronno. A livello personale, posso dire che non mi sento per niente vecchio e che ho ancora tanta voglia di vincere. In Eccellenza ci sono già riuscito tre volte ed è una sensazione talmente bella che si vorrebbe viverla ad ogni stagione. Il mio obiettivo sarà quello di continuare a combattere, come ho sempre fatto nel mio piccolo, e a questo proposito vorrei ringraziare la mia famiglia e la mia compagna, che non mi fanno mai mancare il loro supporto e vengono sempre a vedermi anche quando gioco lontano da casa”.

Silvia Alabardi

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