Skins&Skills, da Schina a Schina. I Mastini sono ripartiti in IHL da dove si erano interrotti, vincendo, e il trait d’union fra le due stagioni è rappresentato al meglio da Andrea Schina. Il difensore classe ’93 si è confermato (qualora ce ne fosse bisogno) uno degli elementi gialloneri imprescindibili sul ghiaccio: suo il gol a 16’’ dalla sirena di Gara7 contro il Caldaro, suo il gol all’overtime che è valso la vittoria al debutto di Alleghe.

“È iniziata com’è finita – ammette Schina – per cui bene così. Diciamo che ad Alleghe non ho fatto nulla di trascendentale visto che quel gol era più facile da fare che da sbagliare, ma l’importante è buttarlo dentro. Così è stato e sono contento di aver iniziato subito con una vittoria”.

Inizio di campionato ben diverso rispetto all’anno scorso. A cosa è dovuto secondo te?
“Rispetto a un anno fa abbiamo iniziato prima la preparazione e giocato più amichevoli: le partite ti aiutano a prendere ritmo meglio di qualsiasi altra cosa. Poi, indubbiamente, è subentrata in noi una bella dose di consapevolezza e, aspetto non da poco, l’avvio sottotono della scorsa stagione credo sia stato dettato anche dall’aver affrontato subito squadre forti”.

Effettivamente possiamo dire che nelle prime quattro giornate avete affrontato quattro squadre di “seconda fascia”. Qual è quella che ti ha impressionato di più?
“Sicuramente l’Alleghe, non tanto per il fatto di averla vinta solo ai supplementari, ma per i passi avanti che hanno compiuto rispetto all’anno scorso sotto tutti i punti di vista. Le Civette saranno una bella sorpresa quest’anno”.

Per quanto vi riguarda, invece, la sensazione è che i Mastini non siano ancora a tutta.
“Se guardiamo all’ultima partita ti do ragione, perché abbiamo giocato piuttosto male a livello di squadra: eravamo contratti e non abbiamo gestito al meglio certe situazioni. Detto questo, siamo solo all’inizio: non sono queste le partite da giocare al 100%, ma sicuramente possiamo e dobbiamo migliorare tanto sia individualmente sia a livello collettivo”.

Nuovo modo di giocare: come ti trovi con coach Czarnecki?
“Molto bene. Il sistema di gioco è abbastanza cambiato rispetto all’anno scorso e l’attenzione è decisamente più rivolta alla fase difensiva: mi piace come impostazione, e per ora stiamo avendo ottimi riscontri, ma sono curioso di vederci all’opera contro le squadre più difficili”.

Visto che sei tra i più esperti della squadra, ti ha detto qualcosa in particolare?
“Onestamente no, l’importante è essere allineati sulla stessa lunghezza d’onda. E noi lo siamo. Poi ciò che chiede è abbastanza semplice, la difficoltà sta nel farlo con il livello tecnico e la velocità che pretende. Le giocate dell’hockey sono le stesse, sia in IHL che in NHL, e la differenza sta proprio nella capacità d’esecuzione. Il nostro livello? Diciamo che siamo una buona squadra e in un campionato del genere riusciamo a gestire bene le situazioni”.

Naslund e Desautels. Due giocatori molto diversi tra loro: come ti stai trovando con lo svedese?
“Desy è un giocatore molto più estroso, non a caso ha messo a referto tanti punti, ma lo scorso anno non ho praticamente mai giocato in linea con lui. Erik è invece più solido a livello difensivo e in linea con lui ho subito trovato una bella intesa sul ghiaccio”.

A voler trovare un difetto, per ora, possiamo dire che le situazioni di power play vanno sfruttate meglio?
“Il power play è tutta questione di allenamento, di alchimia. Una volta definiti i blocchi e trovate le giuste posizioni, ognuno di noi avrà modo di massimizzare le sue qualità: ci stiamo lavorando e sono certo che miglioreremo anche da questo punto di vista”.

C’è invece da lavorare ancora tanto sulle penalità?
“Quello indubbiamente, finora ne abbiamo prese troppe, molte delle quali dettate dalla frustrazione. Dobbiamo imparare a gestire le situazioni, capire quando si può osare un po’ di più e quando invece no. Sabato contro il Dobbiaco ne è stata una dimostrazione: dovevamo chiuderla prima e invece loro sono sempre rimasti a tiro. Senza entrare in merito alle decisioni arbitrali, ce la siamo complicata noi con quelle penalità”.

Al netto di ciò, visto che hai già giocato in ALPS e Varese ha affrontato alla pari il Fassa in amichevole e il Cortina in Supercoppa, ritieni che i Mastini possano essere pronti per il salto di categoria?
“Questa squadra con qualche straniero in più avrebbe tutte le carte in regola per stare in ALPS senza arrivare ultima, ma fare questi discorsi a tavolino è sempre molto difficile. Ho parlato di stranieri, ma va detto che squadre come il Cortina hanno tra le loro file l’elite hockeistica italiana; parliamo comunque di un livello superiore. Contro Fassa e Cortina abbiamo dato tutto e non abbiamo sfigurato, ma per affrontare una stagione in ALPS bisogna anche considerare trasferte infinite, allenamenti più intensi e sforzi maggiori in partita; molti di noi, lavorando, non credo che potrebbero tenere questi ritmi. Giocando a tempo pieno, invece, sarebbe fattibile”.

A proposito di questo, ci sono dei rimpianti per com’è andata a Cortina?
“Oggettivamente non avremmo potuto fare di più. Sicuramente spiace aver preso due gol in 3vs5, ma il Cortina è più forte e in alcuni momenti ci ha schiacciati: forse ad un certo punto avremmo anche potuto pareggiarla, ma se guardiamo agli interventi che ha fatto Rocco ci rendiamo conto del divario. Abbiamo comunque fatto la nostra bella figura”.

Torniamo al campionato: giovedì turno di riposo per i Mastini, per cui via di pronostici per le partite di questa sera. Bressanone Caldaro?
“2”.
Dobbiaco-Appiano?
“Vanno all’overtime, poi lì è un terno al lotto”.
Feltre-Pergine?
“2”.
Fiemme-Alleghe?
“1”.
Valpellice-Como
“1”.

Sabato però sarete di nuovo sul ghiaccio inaugurando la prima di due sfide di primo piano: cosa ti aspetti dai match contro Caldaro e Pergine?
“Mi aspetto di capire veramente a che punto siamo perché, senza troppi giri di parole, affrontiamo le due squadre più forti del campionato oltre a noi. Pergine non è partita benissimo se guardiamo solo ai risultati, ma sulla carta hanno forse la squadra più completa; Caldaro ha perso tanto con gli addii dei Vinatzer e del portiere, ma non per questo saranno meno pericolosi. Dovremo affrontare le due sfide con la stessa determinazione di sempre”.

Chiudiamo con la solita domanda. Dopo aver vinto tutto, qual è lo stimolo per questa stagione?
“Vincere. Si scende in campo solo e sempre per vincere”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui