Non il più forte (Lello Antoniotti e Carletto Reguzzoni hanno avuto altro impatto sul calcio della loro epoca), probabilmente neppure il più rappresentativo (gli olimpionici Cavigioli e Turconi con la partecipazione ai Giochi di Londra hanno lasciato il segno anche in azzurro), difficile dire se il più conosciuto (questione di sensibilità personale). Ma se c’è un giocatore che con la sua parabola umana e sportiva ha identificato più di ogni altro il senso di appartenenza alla Pro Patria, beh, pochi dubbi (e non solo per mere ragioni statistiche), quello è Giuseppe Pippo Taglioretti, fagnanese classe ’36 e icona tigrotta se ce n’è una. Il primatista storico di presenze in biancoblu (389 nel solo Campionato più 8 in Coppa Italia) è il protagonista (unitamente alla maglia indossata serialmente) del docufilm “389 volte Pippo”, opera del parimenti fagnanese Filippo D’Angelo con la consulenza giornalistica di Ottavio Tognola che sarà proiettata in prima visione mercoledì 18 ottobre alle 20.45 con ingresso libero al CineTeatro Lux di Busto Arsizio (Piazza san Donato 6).

La serata organizzata dal Panathlon Club La Malpensa con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio è stata presentata venerdì al Pro Patria Museum (nella foto) ad un paio di decine di metri dalla tribuna intitolata pochi mesi dopo la sua scomparsa all’indimenticato Pippo. Nella stagione in cui la connection fagnanese chiude il cerchio con l’approdo di Riccardo Colombo sulla panchina dello “Speroni”, il tributo cinematografico vuole farsi memoria collettiva tra celebrazione del passato, valorizzazione del presente e rilancio per il futuro. Per una Pro Patria che coltivi le proprie radici non solo per ragioni nostalgiche.

Giovanni Castiglioni

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