La Pallacanestro Varese si rituffa in campionato, domenica 22 ottobre alle 16:30 a Masnago, dopo la bruciante sconfitta casalinga di settimana scorsa per mano di Weems e della sua Tortona e dopo il primo intermezzo di FIBA Europe Cup contro i ciprioti del Keravnos, vinto con una buona prestazione da parte dei biancorossi per 80-95. Obiettivo, dunque, è rialzare la testa, ripartendo dall’ottimo secondo tempo contro i piemontesi e dando continuità alla vittoria di coppa, per battere una Trento reduce anch’essa dalla gara infrasettimanale in Eurocup, persa, contro il Gran Canaria. Nelle fila ospiti il coach è un gradito ritorno e siamo certi che la Itelyum Arena tributerà il dovuto applauso a Paolo Galbiati, che tanto bene ha fatto insieme a Brase nella scorsa stagione sulla panchina biancorossa.

Per lui un buon inizio in quel di Trento con due successi prima dello stop di domenica scorsa in casa contro la corazzata Virtus Bologna per 75-90. Mancherà, e questa è certamente una buona notizia per Varese, il forte playmaker titolare Kamar Baldwin, il quale ha subito la frattura di uno zigomo nel match di Eurocup di settimana scorsa contro Bourg en Bresse: intervento già avvenuto e una prognosi di almeno 4 gare di campionato ed altrettante di Eurocup. Perdita importante con Trento che si affiderà in regia all’eterno Toto Forray, classe ’86 e grinta da vendere seppur con un inizio di stagione deficitario dai 6,75: solo 20% finora per lui.

Tante guardie che possono dare una mano in regia con il settore composto dal giovane Ellis, classe 2003, Prentiss Hubb e Luca Conti. Quest’ultimo è nato e cresciuto a Trento, prodotto del settore giovanile bianconero e si sta ritagliando anno dopo anno il suo spazio in prima squadra dando agonismo e difesa. Hubb arriva da una ottima stagione da rookie in Germania a Ludwigsburg, dove ha contribuito a portare la squadra in semifinale di campionato ed ai playoff di Champions League.

Giocatore con ampi margini di miglioramento, così come l’inglese Quinn Ellis. Arrivato nel 2019 a Capo d’Orlando con cui ha passato tre anni in crescendo, è stato firmato da Trento lo scorso anno per poi essere girato in prestito a Casale Monferrato con cui ha disputato una più che buona annata. Nelle intenzioni del club bianconero, la sua parabola potrebbe essere la stessa di Flaccadori, trattandosi di una point guard moderna con taglia fisica e qualità sia tecniche che atletiche.

In ala piccola troviamo Mattia Udom e Myles Stephens. L’ex brindisino Udom è giocatore discontinuo dall’arco, ma capace di grande impatto fisico e che sa andare forte a rimbalzo. Stephens è uscito da Princeton, atleta di grande fisicità che nel suo palmares ha un campionato finlandese vinto con la maglia dei Salon Vilpas nel 20/21, poi andato in Belgio e l’anno scorso in Germania a Crailsheim, dove ha chiuso l’annata a 8 punti e 4,6 rimbalzi di media. A far da spola nei due ruoli di ala ci sarà Davide Alviti, in cerca di spazio e riscatto dopo le due annata milanesi con l’ultima chiusa con soli 8,7′ di media. Insieme a lui Grazulis, mentre sotto canestro c’è un trio a trazione più italiana che straniera. Insieme al prodotto locale Ladurner, quest’anno finora non utilizzato in campionato, c’è un altro ex Milano come Biligha, accostato a più riprese anche all’OJM in estate. Giocatore che porta tanta difesa e verticalità, l’azzurro fattura 6,3 punti col 40% da 2 e 2,7 rimbalzi di media in 21′ di utilizzo medio in questo avvio di stagione. L’ultimo lungo è Derek Cooke, che viaggia a 7,7 punti e 7 rimbalzi nelle prime tre uscite. Vecchia conoscenza del nostro campionato, Cooke è stato già visto in maglia Trieste nel 2019/20 e con quella di Treviso nella scorsa stagione salvo poi finire l’annata in Germania con Francoforte aiutando i tedeschi nella corsa salvezza.

Occhio a…Andrejs Grazulis

Il lettone non lo scopriamo certo oggi: giocatore che abbiamo imparato a conoscere nei due anni a Trieste prima e l’anno scorso a Trento ed è anche reduce da un super Mondiale chiuso a 14,4 punti di media con uno strepitoso 55% da 3. Giocatore noto per la sua intelligenza sul parquet, ma anche per la capacità di attaccare il canestro in vari modi e quel tiro da fuori che può essere un’arma letale: tutte caratteristiche che fanno di Grazulis un osservato speciale. Oltretutto, il lettone torna sul luogo del delitto a distanza di un anno: nella scorsa stagione era il 16 di ottobre quando Trento venne a Varese e Grazulis castigò un’ottima OJM con la tripla sulla sirena del supplementare per il decisivo 91-94 con cui i trentini espugnarono Masnago. Nel suo passato anche Tortona, le locali Ventspils, Vef Riga e Valmiera e un anno al Parma Perm in Russia.

Matteo Gallo

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