Un weekend da sogno, quello appena trascorso da Remy Bertola. Il tennista svizzero classe ’98, attualmente al 457esimo posto della classifica ATP, ha avuto l’opportunità di scendere in campo nelle qualificazioni dell’ATP 500 di Basilea. Questa favolosa esperienza è stata condita dalla prima vittoria nel circuito maggiore: il 6-3 3-6 6-4 al numero 71 ATP Pedro Cachin di sabato 21 ottobre ha rappresentato una grande gioia per l’elvetico.

Una vittoria prestigiosa, una delle più importanti della carriera di Bertola, che ha sconfitto un giocatore stabilmente nella top 100 da una stagione a questa parte (best ranking 48 ATP, ndr). Nella giornata successiva, quella di domenica 22, però, è arrivata la sconfitta con Shevchenko, atleta russo classe ’00 al numero 83 della classifica mondiale.
Per farci raccontare come il giocatore della MXP Tennis Academy ha vissuto questi momenti lo abbiamo raggiunto e gli abbiamo posto qualche domanda:

Andiamo per gradi, che emozione hai provato quando ti hanno chiamato per consegnarti la Wild Card per le qualificazioni?
“È stato tutto così surreale. Erano le 17:15 di venerdì 20 ottobre quando ricevo una telefonata di Severin Luthi (ex coach di Federer, responsabile delle Wild Card al torneo di Basilea e capitano della nazionale svizzera di Coppa Davis, ndr) che mi voleva avvisare che si era liberato uno slot. Mancavano 45 minuti alla deadline e avevo una sola possibilità, quella di accettare. Per me è stata un’emozione e una gioia forte, perché non avevo mai giocato una partita nel circuito maggiore ATP. In poco tempo ho dovuto preparare il borsone, la valigia e prendere il treno. Sono arrivato a Basilea verso mezzanotte, dove l’accoglienza e l’alloggio sono stati veramente di alto livello. Poche ore dopo, però, sarei dovuto scendere in campo e tornare con i piedi per terra perché volevo fare bella figura”.

Sabato 21 l’esordio nel torneo contro Pedro Cachin condito da una vittoria incredibile…
“Sabato è stata una giornata veramente pazzesca. Sono sceso in campo nel pomeriggio dopo aver provato i campi solo una mezz’oretta in mattinata nel riscaldamento con Thiago Seyboth Wild. Quando poi sono entrato sul campo 1 gremito di pubblico ho avuto una scarica d’adrenalina, non stavo neanche realizzando ciò che stavo vivendo e probabilmente questa è stata un po’ la mia fortuna. Ho giocato un tennis offensivo dal primo all’ultimo punto e questo atteggiamento ha premiato. Anche dopo aver perso il secondo set sono sempre stato convinto di potercela fare, non ho mai dato troppo peso al punteggio e così ho realizzato un sogno vincendo un match incredibile”.

Poi, però, domenica è arrivata la sconfitta con Shevchenko…
“Purtroppo sì, ma per me non è cambiato nulla. Ho proseguito con la mentalità che avevo avuto anche sabato, ho continuato a spingere sempre sull’acceleratore e dare tanta intensità al mio tennis. L’unico piccolo rammarico è il set point che ho avuto nel secondo set sul punteggio di 5-3 40-30. Quell’occasione è svanita e alla fine ho dovuto cedere il passo ad un giocatore forte, talentuoso e in rampa di lancio. La cosa più importante, però, è che mi sono divertito tantissimo e ho vissuto un’esperienza fuori dal comune. Anche per questo amo il tennis”.

Concludendo, cosa ti porti a casa di questa esperienza ad altissimo livello e come vivrai questo finale di stagione?
“Il ricordo di tutto questo rimarrà indelebile nella mia mente. Un ATP 500 come quello di Basilea è veramente un palcoscenico di livello altissimo, ma non solamente in campo. Tutto è fatto a regola d’arte. Stare lì anche solo pochi giorni mi ha fatto sentire un giocatore vero e mi dà l’ambizione di poter competere nuovamente e con maggior continuità a un livello simile. In questo finale di stagione tornerò a giocare a livello Challenger (Helsinki e Daneryd, ndr) a inizio novembre, dopodiché probabilmente continuerò con qualche ITF. Sarà complicato re-immergersi in quelle realtà dopo aver vissuto in un altro mondo anche se per pochi giorni. Il rovescio della medaglia è che, comunque, arriverò a questi eventi dopo una bella iniezione di fiducia. Voglio concludere al meglio quest’annata”.

Filippo Salmini

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