Nove anni non è solo questione di gruppo o di cuore o di passione, è molto di più: lo sa bene Federico Colombo, attaccante classe ’96 della Folgore Legnano che da nove, lunghissimi anni, indossa solo grigiorosso. 
La squadra milanese torna nel girone A di Prima Categoria e si fa subito trovare pronta, 18 punti dopo nove giornate valgono il 4° posto in classifica ma anche una serie di prestazioni che l’hanno resa all’altezza persino delle big. 
“Non abbiamo sfigurato con nessuno e abbiamo meritato ogni punto raccolto, e questa è la cosa che ci rende più orgogliosi, abbiamo sofferto, certo, vedi la partita con l’Olimpia dove siamo stati anche fortunati nel portare a casa i tre punti, ma la verità è che quando giochiamo di squadra sappiamo di poter dire la nostra contro chiunque”.

Un avvio di campionato davvero con i fiocchi, ve lo aspettavate così? C’è un segreto?
Proprio così non direi, il nostro obiettivo è sempre la salvezza e lo è da qualche anno a questa parte, però sappiamo anche quanto lavoriamo duro e che quella posizione in classifica è proprio frutto del duro lavoro, perciò siamo contenti, un po’ sorpresi, ma contenti; segreti non ce ne sono, nel senso che noi abbiamo un’indole operaia e sappiamo che con questo spirito possiamo affrontare chiunque, al contrario se entriamo in campo in punta di piedi è perché ci stiamo scavando la fossa da soli”.

La cosa che forse stupisce di più è che le big le avete affrontate tutte: Morazzone, Olimpia, Gorla Minore…c’è qualcuna che ti ha colpita più di altre?
Sono tutte ottime squadre, ma non solo loro, ci sono giocatori di categorie superiori, del Morazzone mi ha impressionato Vezzoli e dell’Olimpia Carrion, indubbiamente meritano quella posizione in classifica, c’è tanta qualità in questo girone, ogni gara è da affrontare con le unghie e con i denti perché non esistono partite scontate”.

È la qualità la differenza più lampante con il girone milanese?
Sono due campionati piuttosto diversi, sicuramente la qualità è più evidente nel girone varesotto ma soprattutto qui ci sono squadre più votate all’attacco, squadre più spregiudicate, attente dietro ma pronte a giocare palla a terra e a venire fuori ed è talvolta difficile prendergli le contromisure, senza contare che mi aspetto anche un cambiamento evidente tra girone d’andata e di ritorno, nulla togliere al gruppo di Milano, sia chiaro, però in quel caso si ha a che fare con squadre più difensiviste e costanti nel lungo periodo, andata e ritorno erano pressoché due gironi uguali”.

Mettendo un attimo da parte la squadre e parlando di te, arrivi alla Folgore Legnano nove anni fa e poi che succede?
Succede che mi sono innamorato. Ho messo piede qui per fare un’esperienza diversa e mi sono trovato dentro una famiglia, Paolo (Ferrario ndr), il nostro direttore sportivo, ti dà tutto, io ho anche giocato con lui, è un grandissimo esempio, il pres (Maurizio Ferrario ndr) vive per la Folgore, la passione che ci mette, come ti ringrazia dopo ogni partita, sono tutte piccole cose ma sono quelle che fanno la differenza, quelle che trasformano una società da piccola a grande, dicono che nel calcio non ci sono più bandiere ecco per me si sbagliano, forse nel calcio di serie A è così, ma nei dilettanti ci sono eccome, nove anni qui valgono questo”.

Sei soddisfatto della tua stagione fino a questo momento? Ti sei posto qualche obiettivo in particolare?
Sono soddisfatto perché mi sto adattando molto e sto dando una mano alla squadra, complice qualche infortunio mi sono trovato a giocare da seconda punta e a farlo con frequenza, ce la sto mettendo tutta e sono contento di aver messo a referto tre gol ed un assist, per me è già tanto, questo però non significa accontentarsi, anzi, voglio continuare a lavorare sodo per poter aiutare il più possibile i miei compagni”.

Come ti trovi con mister Amendolara al suo secondo anno su questa panchina?
Mi trovo molto bene con lui ma anche con tutto lo staff, è un mister che ti fa lavorare tanto, è maniacale, si ricorda tutto, non ti fa molti complimenti anzi forse si complimenta tramite i rimproveri, è quello il suo modo per dirti bravo, farti notare dove hai sbagliato anche quando la squadra ha vinto e magari hai segnato una doppietta, ci dice sempre che le grandi imprese si raggiungono se siamo uniti verso l’obiettivo, e poi ci fa correre, quanto ad atletismo non siamo secondi a nessuno ma questo perché torniamo al discorso di prima e cioè che al 90esimo forse non abbiamo grandi personalità da cui aspettarci la giocata che risolva la partita ma dobbiamo ancora essere tutti pronti a sacrificarci e a correre”.

Domenica arriva il Cantello Belfortese, che gara ti aspetti?
Una gara tosta, da coltello tra i denti, se non ricordo male hanno perso solo con Morazzone e Olimpia e poi hanno sempre fatto punti, sono in striscia positiva, abbiamo grande rispetto per loro ma ce la metteremo tutta per vincere”.

Infine, cosa ti auguri per questo campionato?
Mi auguro di arrivare ad aprile e di essere ancora in questa categoria ma soprattutto che la mia squadra si sia fatta valere su ogni campo, poi certo i sogni ci sono come è giusto e bello che sia, ma come si dice dalle mie parti meglio ‘Stare Schiscio’”.

Mariella Lamonica

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