Battere il ferro finché è caldo: dopo le vittorie su Derthona e Pinerolo (quattro gol fatti e zero subìti) il Varese ha intenzione di ripetersi nello scontro diretto in programma domenica 10 dicembre al “Franco Ossola” contro la seconda forza del campionato, quel Chisola che, insieme all’Albenga (già affrontato, con parecchi rimpianti), sta stupendo tutta la Serie D. I piemontesi, infatti, hanno già raggranellato 30 punti (4 in più del Varese e 4 in meno dell’Alcione capolista) grazie ad un gran bel gioco corale nel 4-3-3 disegnato da Nicola Ascoli.

Il Chisola, tra l’altro, è reduce da un filotto di dieci risultati utili consecutivi: dopo la sconfitta di Tortona sono arrivate cinque vittorie e cinque pareggi (tra cui gli 0-0 negli scontri diretti con Alcione, RG Ticino e Albenga) con ben cinque clean sheet. Segno che la difesa concede davvero poco (12 reti al passivo, come il Varese) mentre l’attacco si accende a fasi alterne (come il Varese, del resto, anche se i piemontesi hanno segnato un paio di gol in più). Per affrontare una squadra del genere, dunque, servirà la massima attenzione, a maggior ragione se si considera lo score estremamente positivo negli scontri diretti (le uniche due sconfitte sono arrivate per mano di Sanremese e Derthona).

Dal canto suo anche il Varese sta raccogliendo sempre più certezze giornata dopo giornata: i sei risultati utili consecutivi sono frutto di una quadra che probabilmente già c’era ma che andava semplicemente affinata. I biancorossi sanno adattarsi alle partite, soffrire e alzare il livello quando il momento lo richiede; i tifosi si aspetterebbero un passaggio in più, ovvero il dominare la partita dall’inizio alla fine (aspetto di per sé utopistico), ma finché si vince tutto va sempre per il meglio. Sarà senz’atro interessante capire come si svilupperà il copione tattico della gara e questo dipenderà in larga parte dalla tipologia di Varese che vedremo in campo.

Da valutare, infatti, le condizioni di Guri (assente a Pinerolo) e Di Maira (leggerissimo fastidio che lo ha portato al cambio): sullo stato fisico dei due attaccanti “di peso” farà chiarezza Cotta domani mattina al termine della rifinitura, ma è chiaro che la rosa lunga offre diverse soluzioni dall’alto potenziale. Con un Liberati che sta scalando le gerarchie, un Banfi inamovibile e un Furlan che sembra poter tornare ai suoi livelli (senza dimenticare un Settimo sempre pronto a subentrare), i biancorossi hanno tutte le carte in regola per scalare le gerarchie e portarsi a -1 dal Chisola. Sulla via del ritorno, inoltre, anche Zazzi (in panchina, ma inutilizzato, a Pinerolo) che andrà ad irrobustire ulteriormente un centrocampo forte della qualità di Palazzolo, dell’atletismo di Mandelli, dell’esperienza di capitan Vitofrancesco e del dinamismo di Perissinotto. Certezze che si affiancano a quelle difensive, con un pacchetto arretrato che ha sempre mantenuto uno standard medio-alto. Livello da confermare domenica davanti al proprio pubblico per conquistare punti preziosi utili ad accorciare la classifica.

La scheda della partita

CITTÀ DI VARESE – CHISOLA
17^ giornata Serie D, Girone A
Stadio: Franco Ossola
Orario: 14.30 (domenica 10 dicembre)
Arbitro: Gabriele Sciolti di Lecce (Davide Fenzi di Treviso – Ares Beggiato di Schio)

LA CLASSIFICA
3. Chisola (30 punti): GF 20 – GS 12
6. Varese (26 punti): GF 18 – GS 12

GLI AVVERSARI
Allenatore
: Nicola Ascoli
Modulo base: 4-3-3
Portieri: Gianmarco Montiglio (’03), Lorenzo Lancellotti (’04), Cristian Ionut Popovici (’05)
Difensori: Andrea Gironda (’06), Tommaso Trimarchi (’05), Fabio Benedetto (’92), Alessandro Degrassi (’96), Giorgio Conrotto (’87), Mattia Antolini (’04), Alessandro Nisci (’06), Andrea Bolla (’04), Nicolò Dagasso (’02)
Centrocampisti: Samuele Rosano (’98), Marco Di Lernia (’93), Lorenzo Viano (’04), Michael Francesco Bauco (’03), Simone Montenegro (’01)
Attaccanti: Mattia La Marca (’03), Giuseppe Ponsat (’95), Alex Jeantet (’97) Kamal Rizq (’92), Simone De Riggi (’01), Alehandro Mazzotta (’03), Edoardo Fregnan (’05), Emanuele Luxardo (’05), David Edoardo Suazo (’05)

Matteo Carraro

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