La vittoria della Cuassese a Ponte Tresa ha lasciato in eredità tre punti pesantissimi per il campionato biancorosso ma, soprattutto, ha certificato un aspetto di primaria importanza e particolarmente caro alla dirigenza: dopo l’espulsione di capitan Manfredini (classe ’94), il giocatore più anziano in campo era il classe ’99 Luisetti. Un “veterano” in mezzo alla terribile banda dei 2003 (Bevilacqua, Bosio, Di Benedetto, Barraco e Mazzoleni) e dei 2002 (Valli, Caldogno, Cecchini e Cervone).

A loro, a partita in corso, si sono aggiunti il 2002 Galasso, il 2004 Anello (capitano della Juniores che, nelle settimane precedenti, aveva portato in Prima Squadra il 2004 Rosciano e il 2005 Cardelli) e il ’96 Deda che ha “abbassato” la media. Guardando alla panchina, invece, si segnala addirittura la presenza di un 2007 (Narcisi), senza dimenticare gli infortunati De Gaetano (2003), Cabrio (2002) e Kouassi (2000), oltre ai “vecchietti” Franzetti (’78) e Basaglia (’86).

Il progetto voluto dal presidente Thomas Pedoja e che stiamo portando avanti con mister Timothy Pedoja e Daniele Valaderio sta prendendo forma non a parole ma a fatticommenta il DS e architetto della squadra Roberto Prini: sento tante squadre parlare dell’avere una squadra giovane, ma siamo noi a poter dire di avere la squadra più giovane. Punto. Anzi, tanti usano la “scusa” dell’avere una squadra giovane per giustificare le sconfitte; per noi questo è invece un punto di forza perché noi i giovani li facciamo giocare non per necessità, ma per scelta. Potremmo mettere mano al portafoglio e comprare come fanno altri, ma non lo facciamo perché crediamo fortemente in questa filosofia: se un ragazzo di diciannove o vent’anni non torva spazio in Seconda Categoria c’è un problema di fondo“.

Filosofia di squadra che verrà portata avanti anche nel mercato invernale, visto che lo stesso Prini conferma: “Ci stiamo muovendo per rinforzare la squadra e lo faremo investendo su altri quattro profili, uno per reparto, almeno 2001. Credo che questo sia il miglior spot possibile a livello locale per far capire a tanti ragazzi che se non trovano spazio in altre piazze a Cuasso c’è chi crede e investe in loro, dandogli la possibilità di giocare in una società sana, con un allenatore giovane, un campo perfetto e un secondo campo d’allenamento che sarà presto migliorato. Non è un caso che uno come Mazzoleni, che in estate ha avuto tantissime richieste, abbia voluto fortemente restare“.

Belle idee, fiducia ai giovani e… risultati. Sì perché dopo un avvio complicato, la Cuassese ha trovato la quadra: 14 punti nelle ultime sette sfide che valgono l’attuale nono posto (20 punti) a -2 dai playoff. “Tra Prima Squadra e Juniores prosegue Prini siamo stati falcidiati dagli infortuni, ma il lavoro paga sempre e contro il Ponte Tresa, che non merita certo la posizione che ha, abbiamo fortemente voluto prenderci i tre punti nonostante ben dieci giocatori nati dopo il ’99. La classifica è comunque cortissima: ne vinci due e sei lassù, inciampi un paio di volte e ti ritrovi dodicesimo. Io credo che questa squadra abbia il potenziale per stare nelle prime otto, se saremo bravi potremmo anche agguantare i playoff, ma sarà un tira e molla continuo da qui alla fine del campionato“.

La chiosa finale, però, è un ritorno al concetto più importante e il DS biancorosso ribadisce: “Vogliamo far capire che qui si fa calcio in un certo modo. Rispetto a chi preferisce cercare giocatori pronti, noi investiamo sui giovani ben sapendo quanto sia più difficile. Se ci sarà da spendere la Cuassese lo farà più che volentieri anche perché per stare in alto, che è dove vogliamo arrivare, servono giocatori d’esperienza; la nostra idea, però, è quella al momento di investire sui giovani. Quando smetteranno i vari Franzetti e Basaglia, subentreranno i Mazzoleni, i Cervone e i Di Benedetto che avranno ormai acquisito un’esperienza importantissima in categoria. Per questo motivo colgo l’occasione per ringraziare gli sponsor che hanno abbracciato la nostra causa e troveremo il modo di coinvolgerli sempre più. Già dal girone di ritorno speriamo di alzare l’asticella in modo da arrivare pronti ai nastri di partenza della prossima“.

Matteo Carraro

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