Non può non esserci limite al peggio, non vogliamo crederlo, è impossibile. La sconfitta per 86-81 della Pallacanestro Varese contro l’Happy Casa Brindisi rappresenta il punto più basso, il limite al peggio che questa squadra ha superato in una serata che ora avvicina il baratro della retrocessione come mai prima d’ora.

Un baratro tangibile, concreto, che ora spaventa, moltissimo tutti, dal primo all’ultimo nel mondo biancorosso. Ma dicevamo. Non può non esserci un limite al peggio, perchè oggi perdere contro la squadra che era ultima in classifica rappresenta il peggio che si potesse fare in campionato.

Non può non esserci limite al peggio di una squadra che le partite non le approccia male, ma malissimo, che anche contro i pugliesi, realtà davvero modesta in questa stagione, riesce a subire 27 punti in un quarto ed andare a -16 contro una squadra che mai si sarebbe aspettata di poter contrare su un simile vantaggio in un match così delicato.

Non può non esserci limite al peggio di un allenatore ormai completamente allo sbando che in conferenza stampa post partita fa i complimenti agli avversari perchè hanno fatto tutto quello che dovevano in una gara per loro fondamentale: perchè per Varese cos’era? Non può non esserci limite al peggio per un allenatore che non riesce più a trovare le mosse giuste, che non riesce a trasmettere quella tensione mentale che questa squadra in questo momento avrebbe bisogno.

Non può non esserci limite al peggio di uina squadra che è stata costruita su una filosofia che non le appartiene per caratteristiche dei vari interpreti e che ad oggi è vittima della sua stessa natura che è diametralmente opposta al contesto tattico nel quale le viene chiesto di svilupparsi.

Non può non esserci limite al peggio di una situazione che tutti (forse) ormai hanno capito essere arrivata al capolinea, al punto più basso che potesse raggiungere.

Non può non esserci limite ad un senso di completa demoralizzazione e delusione che ha ormai impregnato tutto l’ambiente biancorosso, che ha bisogno di una scossa forte e decisa che va ben al di là del taglio, più che giusto, di Cauley-Stein.

Non può non esserci un limite a tutto questo, non può e siamo certi, o meglio speriamo, che davvero questo sia stato il limite, invalicabile, di una situazione che peggio di così ad oggi non poteva essere.

Alesandro Burin

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