Una partita contro Siena, anche in virtù di ciò che è successo lo scorso anno, non è mai una gara qualunque. ?Ad impreziosire la sfida di domani sera (ore 20:30 al PalaEstra) c’è il primo trofeo stagionale: la Supercoppa Italiana. Impegno non semplice quello dei biancorossi contro una squadra che, nonostante i tanti cambiamenti estivi, sa come vincere certe partite; dall’altra la compagine biancorossa, volenterosa di vendicare la prematura uscita dal QR di Eurolega, ma sopratutto di arricchire il già prezioso plamares varesino. Ma in un match “secco”, tutto può accadere.
“Grande opportunità che capita molto raramente -afferma Fabrizio Frates– Grazie alla stagione fantastica della passata stagione abbiamo questa chance anche se non sarà facile di fronte ad un palazzetto che tiferà solo ed esclusivamente i padroni di casa. Nonostante questo, credo che da parte nostra ci sia l’elettricità giusta per giocarcela; è un’opportunità per i nuovi di disputare qualcosa di importante da subito, mentre per i vecchi di legittimare la supremazia dello scorso anno vendicando anche la sconfitta in Coppa Italia e in semifinale playoff”.
Peccato per la situazione fisica, “perché abbiamo avuto tantissimi problemi: dai lunghi Hassell e Scekic a Mei; loro non saranno al 100%. La situazione più grave, però, riguarda Dusan Sakota che, probabilmente, non sarà disponibile. Ha un tendine infiammato che lo fa soffrire parecchio; anche oggi si è allenato con il conta gocce ma confido nel lavoro dello staff medico per recuperarlo entro domani”.
Siena: squadra campione d’Italia che, nonostante i tanti cambiamenti, ha mantenuto altissimo il livello.
“Ha trovato fin da subito una certa identità -racconta Frates-. Hanno un roster dotato di molto talento con lunghi forti non solo in postbasso ma anche e soprattutto dal perimetro, favorendo così gli inserimenti degli altri, Hackett in particolare. La sfortuna dell’italiano di non aver partecipato agli Europei, l’ha favorito per quel che riguarda?la preparazione con i nuovi compagni. Lui è la vera stella. Il nostro punto di riferimento? Deve ancora manifestarsi, anche se dal punto di vista del campo dovrebbe essere Clark, il nostro playmaker, mentre nello spogliatoio sono i senatori Ere e Scekic i responsabili della crescita del gruppo”.
In una partita secca tutto può accadere, è vero, “anche se non siamo del tutto pronti, perché il nostro processo di crescita è stato rallentato da diversi problemi fisici. Per questo ci tenevo a vincere contro l’Oldenburg, per la possibilità di giocare insieme un’altra partita cominciando ad abituarci ai ritmi che poi troveremo nel doppio impegno tra Italia ed Europa”.
Domani sarà una grande opportunità per Hassell di dimostrare il suo valore:
“Stiamo lavorando sulla sua difesa -conclude- un problema che noi già conoscevamo. Speriamo faccia grandi passi in avanti”.

Marco Gandini