Il derby con l’Olimpia Milano di domenica davanti ad una Itelyum Arena ancora una volta ribollente di amore per i colori biancorossi, sarà l’ennesimo capitolo di una storia che infiamma l’Italia cestistica praticamente da sempre.

Varese ci arriva dopo la gara infrasettimanale contro gli olandesi di Leiden persa 79-82 mentre Milano dopo la trasferta di venerdì sera in quel di Barcellona con poco tempo per preparare questa sfida. Un possibile aiuto per una Varese che sarà senza Moretti, altra tegola che non ci voleva in questa prima parte di stagione.

Come sempre quando si parla di Milano c’è da capire quali saranno i dodici che coach Messina sceglierà nelle rotazioni fra campionato ed Eurolega in un roster che più che chilometrico è sterminato. 15 giocatori veri che sarebbero stati 16 contando anche Pangos, ma l’esperienza meneghina del play non è mai veramente sbocciata. Cabina di regia completamente cambiata rispetto allo scorso anno con l’ex Alba Berlino Maodo Lo, che ha in mano le redini della formazione milanese. Per lui, fresco campione del mondo con la Germania ai mondiali settembrini, questo è il primo impegno fuori dalla Germania e, finora, possiamo dire che il quasi 31enne sta avendo un buon impatto sul mondo Olimpia. Figlio di padre senegalese (nel dialetto locale Maodo significa grande) e di madre tedesca che è una grande artista (Elvira Bach: i suoi dipinti sono esposti nelle migliori gallerie d’arte del mondo), ha girato Bamberg, Bayern e, appunto Alba prima di Milano. Suo attuale cambio è Diego Flaccadori, classe ’96, che dopo la buona annata a Trento ha riprovato il treno Eurolega con la maglia milanese. Proprio in Eurolega con la maglia del Bayern avvenne la decisione di evolversi da guardia sottodimensionata in playmaker per avere spazi a questo livello: scelta ad oggi vincente.

Con Baron ancora ai box, in guardia troviamo l’azzurro Tonut, Bortolani e Devon Hall. Quest’ultimo sta giostrando anche da play, ma i numeri ne risentono e la sua pericolosità offensiva è scemata di molto: 6 punti col 33% da 3 fin qui per lui. Invece, Tonut sta finalmente trovando lo spazio che merita nelle rotazioni milanesi: dopo il finale di scorsa stagione visto più in panchina che sul campo, oggi Tonut viaggia a 9,6 punti di media con 24′ di utilizzo medio. Infine, Bortolani che a 23 anni dopo le positive esperienze di Treviso e Verona vuole provare la carta Olimpia: finora per lui gli spazi non sono stati enormi con quasi 11′ di media in campionato mentre in Eurolega solo 6 gare con 4′ di media.

In ala piccola c’è il talento assoluto di Shavon Shields, giocatore da cui passano le fortune della squadra meneghina alla quarta annata in maglia milanese, e Giampaolo Ricci, agonista e lottatore che copre bene entrambi i ruoli di ala piccola ed ala forte che ha un ottimo ruolo come specialista nel tiro pesante.

Infine, sotto canestro troviamo una lunghissima batteria di ali forti e centri con Mirotic assente per infortunio, il tedesco Voigtmann le cui quotazioni sono in ascesa dopo le difficoltà della scorsa annata pur con un modesto 12,5% da 3 in campionato fin qui e l’insostituibile Niccolò Melli, di cui parliamo più sotto. Sterminato il settore centri dove l’ex Caruso vede poco il campo (solo 6 presenze e 6′ di media) con il monumento Kyle Hines ad oggi inutilizzato in campionato. Poi c’è anche il francesce classe 2001 Kamagate, 211 centimetri e 7,3 punti in 11′ di utilizzo in serie A e l’americano Alex Poythress, arrivato dal Maccabi Tel Aviv e terzo marcatore in A con 8,8 punti ad uscita.

Occhio a…Nik Melli

Non scopriamo certo oggi l’ala pivot trentaduenne nativa di Reggio Emilia nonché prossimo capitano della Nazionale azzurra visto il ritiro dell’amico Gigi Datome dopo i Mondiali dello scorso settembre. La sua carriera parte dalla natia Reggio con cui affronta anche giovanissimo Varese in A2. Riparte dopo un precoce infortunio al ginocchio e nel 2010 arriva a Milano con cui resta fino al 2015, ma per trovare spazi, responsabilità e crescita deve emigrare al Bamberg. E’ sotto la guida di coach Trinchieri che Melli diventa un giocatore di livello assoluto: più volte Mvp del mese in Eurolega, in Germania vince due scudetti, una coppa nazionale e una supercoppa. Le sue prove gli valgono la chiamata di un big di Eurolega come il Fenerbahce con cui disputa due Final Four, ma senza vincere l’ex Coppa dei Campioni. Consacrato come uno dei lunghi europei più forti del momento, per lui arriva la chance Nba: due anni vissuti in maglia New Orleans Pelicans con un finale di secondo anno a Dallas. Nel 2021 torna a Milano di cui veste tutt’ora la maglia. Sempre presente in maglia azzurra, Melli vanta 117 presenze e 760 punti a segno con la Nazionale. Per chi se lo fosse perso, vi consigliamo di rivedere il podcast “Afternoon” condotto da Melli insieme a Datome e registrato durante gli scorsi mondiali.

Matteo Gallo

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