A soli 37 anni Omar Stefani ha già maturato una lunga esperienza in panchina: prima nei settori giovanili di Castellanzese, Pavia e Novara, dove ha allenato gli Allievi Nazionali; poi il salto in prima squadra in Serie D alla Tritium, dove ha ricoperto il ruolo di vice allenatore. Quindi le avventure con la Solese in Promozione e l’Osl Garbagnate in Prima Categoria. Attualmente in cerca di panchina, non ha perso d’occhio l’evoluzione del suo “vecchio” girone e ci ha espresso il suo pensiero.

Cosa ti spinge a seguire da vicino il Girone A di Promozione?
“In realtà non è l’unico girone che seguo e guardo spesso anche le partite di Eccellenza, perché sono le categorie dove mi piacerebbe tornare ad allenare per poter cominciare un percorso importante. Nel frattempo passo da un campo all’altro per guardare più partite possibile, qualche allenamento e restare aggiornato, ovvero quello che ogni allenatore fermo dovrebbe fare. In questi giorni ho già avuto dei sondaggi da parte di alcune squadre ma sono in attesa della chiamata giusta”.

Tornando al girone A, ti aspettavi questo equilibrio al termine del girone di andata?
“Rispetto all’anno scorso il girone è più agevole perché non ci sono squadre paragonabili al Saronno, al Meda e al Base 96 della passata stagione. La classifica è molto corta, ci sono solo nove punti tra prima e ottava e questo rafforza l’impressione che non ci sono corazzate. Tutto sommato è un campionato molto avvincente per chi lo guarda dall’esterno”.

Ci sono squadre che ti hanno sorpreso in positivo o in negativo?
“In coda di certo non mi aspettavo di vedere il Valle Olona, che l’anno scorso ha fatto molto bene e pensavo potesse restare lontano dalla zona playout. Dalle altre squadre in lotta per non retrocedere, invece, mi aspettavo più o meno questo percorso. Comunque i distacchi sono molto ravvicinati e tutto può ancora succedere, basta vedere come si sono ravvivate in un attimo Gallarate e Turate Mozzate che sembravano in grande difficoltà”.

E nelle zone alte della classifica?
“Non mi aspettavo di vedere un campionato così sottotono da parte di Baranzatese e Gavirate. Credevo che i milanesi potessero provare ad ammazzare il campionato come stanno facendo Mariano e Rhodense nei gironi B e F. Invece secondo me l’Aurora CMC Uboldese e tutte le altre in lotta playoff stanno facendo il loro, pur tra alti e bassi. Anche la Besnatese, che l’anno scorso si è salvata nelle ultime giornate, adesso può ambire ai playoff. I biancazzurri hanno avuto un andamento molto particolare, ma non mi sorprende che per assurdo abbiano incontrato più difficoltà contro le squadre di medio-bassa classifica che contro le più forti, perché sono una squadra molto propositiva che concede qualcosa in ripartenza”.

Per te chi la spunterà nella lotta per il titolo?
“Chi mi sta sorprendendo più di tutti è l’Ispra, anche grazie alle qualità di Oldrini che già l’anno scorso mi era sembrato un giocatore fuori categoria. Lentatese e Solaro si sono rinforzate rispetto all’anno scorso ma dubito che un anno fa sarebbero state in lotta per il primo posto. Ispra-Lentatese darà subito risposte importante anche se il risultato finale non verrà determinato dalle prime giornate, sarà una guerra di nervi e gli infortuni potranno giocare un ruolo chiave. Però è presto per sbilanciarsi sul possibile vincitore: continuo a credere che la Baranzatese ha tutt’ora le qualità per imporsi e se davanti mollano un attimo può tornare in corsa”.

Credi che l’Accademia BMV possa riuscire ad arrivare ai playoff, oppure alla lunga pagherà dazio come accaduto anche l’anno scorso alle neopromosse Baranzatese e Lomazzo?
“L’ho vista giocare anche l’anno scorso e già allora era la più attrezzata sul piano del gioco. Nonostante il salto di catrgoria per me non è affatto una sorpresa e credo che può difendere il piazzamento ai playoff. Sarà importante capire se nelle prossime giornate saranno ancora così affamati come nel girone d’andata. Il ritorno è sempre più difficile dal punto di vista psicologico perché, avvicinandosi alla fine, i punti iniziano a pesare sempre di più. A livello qualitativo sono sicuro che possa farcela, sono curioso di capire se l’allenatore riuscirà a tenere la squadra sul pezzo dimostrando di avere la mentalità per non accontentarsi della salvezza”.

Alex Scotti

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