Game over“. Fine dei giochi. Un sguardo online ed ecco il sentimento più condiviso dalla tifoseria biancorossa, un aspetto peraltro già palpabile nel gelo di Milano al triplice fischio: volti rassegnati ma sereni, consapevoli che il campionato del Varese è finito qui, con la vittoria per 2-0 dell’Alcione capolista che vola a +13.

Poi, chiaramente, ci si può interrogare sul come e sul perché, ed è qui che si aprono le divisioni interne alla tifoseria: da una parte che accetta il verdetto del campo dando fiducia al progetto societario che ha sta vivendo il suo “anno zero“, dall’altra chi invece avrebbe voluto fin da subito un Varese dominante e che reputa un fallimento la mancata promozione di quest’anno.

La classifica rispecchia i valori, soprattutto i nostri…” esordisce Andrea Minelli lasciando intendere la sua insoddisfazione, mentre Marco Soldati si fa portavoce di una discreta schiera di tifosi puntando il dito contro mister Cotta: “Game over. A questo punto l’unica cosa saggia da fare è arrivare a 45 punti e programmare il prossimo campionato di Serie D con un allenatore in grado di gestire un gruppo competitivo per vincere il campionato. Cotta è meglio che vada ad allenare squadre che puntano alla salvezza. Ha buttato via una stagione di vertice sbagliando sempre formazione. L’Alcione è forte ma la rosa del Varese con un altro allenatore avrebbe potuto giocarsela fino alla fine“.

Il campionato non lo abbiamo certo perso oggi contro la squadra più forte del girone – aggiunge Luca Papotti –, ma l’abbiamo perso perdendo con Lavagnese, Borgosesia, Chieri e Fezzanese, squadre ampiamente alla nostra portata che dovevamo battere. 12 punti in meno che pesano. Partite che andavano affrontate con spirito diverso sia da giocatori che dal mister. E queste mancate vittorie ci condannano a un altro anno in questa categoria maledetta“.

Prima o poi Varese tornerà dove merita, ma non è questo l’anno” sentenzia Matteo Ferrazzano, dando il via ad una serie di commenti più “ottimisti” incentrati sul concetto di “programmazione“. Edoardo Manfredi, commentando la gara di ieri, coglie l’assist e scrive: “Le esigue speranze biancorosse sono durate 45 minuti. Banfi davanti era completamente isolato, Furlan impalpabile come sempre, il resto della squadra si merita comunque un bel 6,5. A questo punto si può iniziare a programmare bene la prossima stagione con l’unico obiettivo di vincere il campionato e lasciare finalmente il campionato di Serie D con campetti dell’oratorio come quello di oggi“.

Gianluca Nitti dice la sua: “Io credo che in realtà l’obiettivo di quest’anno non fosse la promozione, la società non è ancora pronta secondo me e serve ancora strutturarsi bene, ma era di riscattare la stagione scorsa e piazzarsi bene. Per fare poi un altro passo la prossima stagione. Quando avrai messo altri tasselli fondamentali per non rischiare di crollare. E direi che rispetto alla scorsa stagione… Mia idea per carità, ma secondo me bisogna aspettare ancora che i tempi siano più maturi“. Anche Roberto Marasco è fiducioso: “Questo pubblico non merita di rimanere in Serie D. Ho fiducia in questa proprietà che ci porterà presto nelle categorie che ci competono. Per adesso GAME OVER e testa alla prossima stagione. Forza Varese, sempre“.

Loris Pisano guarda al bicchiere mezzo pieno: “Dopo gli ultimi 10 anni posso dire con certezza che il traguardo più grande per questa e per le prossime stagioni sarebbe ritrovare finalmente stabilità societaria. Meglio un altro anno in D che salire in C e rimbalzare indietro come visto troppo spesso qui. Che si crei una società che possa far star tranquilli e sereni i tifosi e arriveranno anche le promozioni in categorie superiori”.

Il lunedì social si chiude con un bell’attestato di stima da parte della tifoseria orange, visto che il profilo IG Curva dell’Alcione scrive: “Complimenti lo stesso, avete giocato bene e siete una bellissima piazza e tifoseria, la migliore vista in questo girone: educati e rispettosi, complimenti veramente, meritate molto di più. Non mollate mai che siete fantastici, grazie ancora per l’educazione che avete avuto a Milano. Solo complimenti per voi“.

Matteo Carraro

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