Il lungo addio di Tomas Woldetensae alla Pallacanestro Varese.

E’ ormai evidente come il rapporto tra il club biancorosso e l’esterno azzurro sia arrivato ad un punto di non ritorno, il punto di rottura di una storia che sta arrivando al capolinea.

La panchina per tutti e 40′ contro la Virtus Bologna, ha evidenziato una volta di più come per Woldetensae, evidentemente, in questa Pallacanestro Varese non ci sia più spazio. Giusto constatarlo, giusto capirne i motivi, come abbiamo fatto qualche tempo fa e da lì, pare non si scappi: questione di rotazioni, di distribuzione dei minutaggi, di un rendimento che, diciamola tutta, da inizio anno è stato ben sotto le aspettative di quello che ci si poteva attendere dal numero 8 biancorosso, arrivato al terzo anno praticamente con la casacca biancorossa addosso.

Un feeling tattico che non è mai scattato con il nuovo coach, nonostante i quasi 20 minuti di media di utilizzo in campionato fino alla dodicesima giornata ed un legame tecnico che si sarebbe incrinato a causa di questa situazione, il tutto solo circoscrivibile ad una mera situazione di campo e non di extra a livello di rapporti umani.

Sta di fatto che da ormai quasi un mese Woldetensae è stato relegato ad ultimo nelle rotazioni in casa OJM, una situazione che, inevitabilmente, ha posto il suo nome nel grande vortice del mercato: l’interesse costante e forte della Fortitudo Bologna, la pista più calda oggi, in una trattativa che sarebbe da qualche giorno rallentata da questioni economiche (divisione del pagamento dello stipendio tra le due società); poi le sirene da Treviso ma ipotesi più lontana ad oggi, vuoi perchè Varese non vorrebbe rinforzare una diretta rivale per la corsa salvezza, vuoi perchè l’opzione veneta non alletterebbe così tanto Woldetensae, che invece sposando la causa della Fortitudo si avvicinerebbe a casa e avrebbe enormi chance di giocare con costanza da titolare in una squadra che punta a vincere il campionato di A2 e nulla di meglio che mettersi in mostra da protagonista per un ragazzo che l’ambizione della Nazionale non la vuole nascondere, a pochi mesi dal Preolimpico.

Una situazione che, in altri termini, estremizzandola al massimo (ma neanche più di tanto), verrebbe da definire da “separati in casa“, pur nel rispetto di tutti i crismi della professionalità di entrambe le parti, che non sono in alcun modo in discussione, sicuramente uno stato dell’arte che, come scritto nel titolo, ha le fattezze di un lungo addio: intanto perchè a meno di clamorosi scenari, non avverrà prima della pausa della Coppa Italia, con Varese che sarà impegnata a cercare innanzitutto il sostituto di Young, inoltre e poi perchè, se il mercato non dovesse offrire grandi alternative, potrebbe addirittura proseguire fino a fine anno, quando scadrà il contratto di “Wolde” con la maglia biancorossa, arrivando così a consumare un rapporto che si è fatto ultimamente più freddo anche delle temperatura glaciali che in questi giorni stanno caratterizzando il cilma a Varese.

Alessandro Burin

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