
Si riparte. Dopo aver accantonato i sogni di gloria per il campionato corrente, il Varese guarda in faccia la realtà e abbraccia una serena consapevolezza: onorare il campionato da qui fino alla fine per gettare le fondamenta di un percorso orientato a lungo termine (Alcione docet).
Focus sul presente e sguardo all’Asti, prossimo avversario dei biancorossi che domani al “Franco Ossola” inaugureranno un tour-de-force di scontri diretti con squadre d’alta classifica. “Questo è il calendario – esordisce Corrado Cotta al termine della rifinitura – e, al di là del valore degli avversari certificati da campo e classifica, dobbiamo guardare al nostro. La settimana è andata bene: martedì abbiamo rivisto la partita e analizzato cosa non ha funzionato. L’Alcione non ha rubato nulla, anzi rinnovo loro i complimenti, ma noi abbiamo sbagliato in due situazioni e preso due gol; così è il calcio, le partite perfette finiscono 0-0″.
La squadra beneficerà di questa situazione a livello di tranquillità o c’è il rischio di un contraccolpo emotivo?
“Ci siamo fatti la stessa domanda in spogliatoio. Sicuramente qualcuno fra i più giovani potrà scendere in campo più tranquillo, ma qui siamo a Varese e se non sai convivere con il senso di responsabilità che questa maglia comporta allora meglio che cambi sport. Il gruppo, fortunatamente, conosce il proprio valore ed è assolutamente responsabile. Con l’Alcione abbiamo perso una partita e non bisogna farne un dramma per non buttare quanto di buono fatto fin qui: ho visto la squadra applicarsi come sempre in settimana e affronteremo l’Asti nel modo giusto”.
Che squadra è l’Asti?
“Una squadra di categoria, che non prende gol al di là dei cambi di modulo e di interpreti, a testimonianza del valore assoluto del gruppo. Adesso si alza l’asticella: sarà importante gestire le energie fisiche per tre partite in una settimana che diranno molto su quello che sarà il prosieguo. Cambieremo qualcosa, anche a seconda delle partite, ma porteremo in campo la stessa attitudine; domani mi aspetto una partita simile a quella dell’andata, molto chiusa, in cui bisognerà riuscire a fare la differenza sugli episodi”.
Out solo Di Maira e Bernacchi, con un Musumeci in più: considerazioni?
“I recuperi hanno portato aria e soluzioni dopo un periodo in cui eravamo un po’ corti, aspetto che sarà fondamentale per l’imminente trittico. Musumeci è un buon prospetto, disponibile fin da subito, un attaccante che può allungare la squadra, fisico, esplosivo nello scatto e che potrà darci una grossa mano”.
Matteo Carraro