Mannion: 5 Basterebbe lo 0/8 al tiro pesante ad evidenziare la serata negativa vissuta da Nico. 0/8 già presente al 30′ e non ritoccato negli ultimi 10′ in cui il Red Mamba non riesce ad avere impatto. Vive sostanzialmente in panchina il momento decisivo del match rientrando a giochi ormai fatti. Spuntato.
Ulaneo: 5 Troppa fisicità per Scott in questa partita in cui fatica ad avere un impatto. Unico flash il pallone ricevuto sotto con errore, rimbalzo e canestro voluto. Forse non ancora al meglio fisicamente.
Spencer: 7,5 Chiude col 100% al tiro con un 7/7 succosissimo. Ci condisce insieme 8 rimbalzi e 3 recuperi oltre alla solita presenza difensiva e quella voglia di mettere il corpo in tutte le situazioni di pugna che lo richiedono. Esemplare.


Woldetensae: 6 Si francobolla ad Hubb e gli toglie il respiro, ha il merito di mandare in panchina Baldwin col quarto fallo che fin lì aveva fatto male a Varese. Probabilmente il suo impatto difensivo sarebbe servito nel finale mentre in attacco, ad oggi, è un giocatore da ricostruire. Anche a livello di fiducia.
Moretti: 5,5 Mezzo voto in più per quella raffica di speranza che è valso il 77-80. Perchè, purtroppo, ha visto sempre e solo la targa dell’ex compagno di college Mooney che ha fatto il bello e il cattivo tempo quando marcato da Davide. La sensazione è che sia ancora lontano dal 100% della forma dopo l’infortunio patito.
Librizzi: 6 Solo 4′ nella prima parte di gara. Non ha modo di incidere.


Hanlan: 4,5 Le cifre lo assolvono (17 punti, 9 rimbalzi e 4 assist), l’impatto sulla partita no. Le 5 palle perse sono la punta di un iceberg di scelte spesso e volentieri sbagliate, di forzature non necessarie in impostazione del gioco o di tiri aperti lasciati sul ferro. Passaggio a vuoto.
McDermott: 7 Super nei primi due tempi dove tutto ciò che tocca si trasforma in oro e chiude con 17 punti in 15′. Poi, viene clamorosamente dimenticato trovando solo 6 punti nella ripresa. Il suo massimo bottino stagionale non vale un sorriso.
Brown: 5,5 Bene a rimbalzo (10 carambole), ma il duello con quella vecchia e sagace volpe di Grazulis non gli arride.

Matteo Gallo

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