Varese contro Pesaro, la sfida si ripete negli anni. Non ci sono più in palio scudetti e non ci sono più piedi malandrini a condannare i biancorossi di casa, ma questa gara ha sempre il suo fascino. E, soprattutto, un grande valore per la classifica.

Già, perchè Pesaro giunge di rincorsa con quattro punti di ritardo da Varese e lo scontro diretto perso in casa per 81-88. Era il 23 di dicembre e la prima, folgorante apparizione di Nico Mannion con un ultimo quarto di assoluto delirio di onnipotenza, consegnava a Varese una vittoria che anche oggi è più che preziosa. Non si parla certo di ultime spiagge a febbraio, ma è chiaro che Pesaro avrà messo vari circoletti rossi sulla sfida di domenica sera. Infatti, una vittoria marchigiana inguaierebbe Varese che si ritroverebbe subito nel gorgo della lotta retrocessione e, ancor più pesante, sarebbe ribaltando il -7 dell’andata. Invece, se Varese si porterà a casa lo scalpo di Pesaro anche alla Itelyum Arena, la sosta per Coppa Italia e Nazionale avrà un sapore più dolce per i biancorossi che potrebbero pensare con più calma al cammino salvezza forti anche del 2-0 proprio con Pesaro.

Insomma, si capisce che i due punti valgono, probabilmente, quattro per entrambe le contendenti. Allora sarà facile prospettare una gara che potrà rivelarsi anche nervosa vista la posta in palio. Per uscire da una gara da sabbie mobili, Varese dovrà cercare di esaltarsi sulla spinta dei propri tifosi e cercare quei ritmi alti che, tendenzialmente, dovrebbero essere graditi anche alla formazione pesarese allenata da coach Sacchetti, molto ben conosciuto sotto le Prealpi e anche amato dal pubblico bosino.

In regia troviamo l’ex varesino Tambone che è alla quarta stagione in riva all’Adriatico, ma le voci di mercato sembrano portarlo lontano dalle Marche con l’ambiziosissima Trapani sulle sue tracce. Con lui Andrea Cinciarini, di cui parliamo nella rubrica “Occhio a”. In posizione guardia troviamo un tiratore pazzesco come Scott Bamforth, attuale miglior marcatore dei pesaresi con 15,3 punti che viaggia con uno stratosferico 47,2% da 3 punti con 5,8 tentativi a partita. Giocatore già visto in Italia con la maglia di Sassari per un anno e mezzo: fu fermato dalla rottura del legamento crociato del ginocchio. In ala troviamo Riccardo Visconti, classe ’98 alla sua seconda annata a Pesaro, che sta migliorando le sue cifre rispetto alla passata stagione: 8,7 punti in quasi 19′ di media sul parquet per l’ex brindisino.

Reparto ali che conta anche Trevor Bluiett, classe ’94, uscito dal college di Xavier e con già parecchie tracce europee nel suo passato: Besiktas, Amburgo e Polonia la scorsa stagione prima di approdare a Pesaro. Curiosità: i suoi genitori sono stati entrambi nella Marina Americana e hanno combattuto nell’operazione “Desert Storm” in Iraq e Kuwait nel ’90. Markis McDuffie è uno degli ultimi arrivi del mercato di riparazione: 203 centimetri in grado di dare manforte vicino a canestro, ma anche di colpire da fuori con una mano abbastanza educata per un atleta che conosce già il nostro Stivale avendo militato in A2 a Piacenza e Napoli. Quincy Ford e Valerio Mazzola sono le ali forti con quest’ultimo capace di buone prove quando incrocia i colori varesini. Giocatore esperto e con il vizio del tiro da fuori, Mazzola milita in A dal 2009/10 con l’allora maglia di Ferrara ed ha vestito anche i colori di Montegranaro, Virtus Bologna, Torino e Venezia con 386 partite di serie A nel suo bagagliaio. Ford è un giocatore che corre bene i 28 metri, apre il campo, attacca il ferro e in difesa è dotato di buon atletismo e senso del rimbalzo. 

Sotto canestro c’è il nostro Totè, partito fortissimo e tutt’ora autore di una stagione coi fiocchi che, però, non gli ha ancora aperto le porte della Nazionale essendo rimasto fuori dalle convocazioni per le gare di questa finestra di febbraio. Per lui 13,6 punti e 5,3 rimbalzi di media fin qui. Insieme a lui il massiccio lituano Mockevicius, cavallo di ritorno in riva all’Adriatico che produce 4,4 punti e 5,4 rimbalzi in 13′ di utilizzo medio.

Occhio a…Andrea Cinciarini

Il buon vecchio “Cincia” è un ottimo vino classe ’86 che si gusta a sorsi nemmeno troppo moderati visti i 30′ di media del campionato in corso. Numeri di assoluto rispetto con 9,4 punti a gara, 5,2 rimbalzi di media e 5,9 assist, con l’unico neo di un 11,6% da 3 al tiro pesante. Che, va detto, non è mai stata l’arma principale di Cinciarini, ma quest’anno è un po’ una zavorra per un giocatore che vanta ben 553 gare in serie A. Numeri che non tutti raggiungono nel corso della propria carriera, anzi. Sublime passatore tanto da superare Gianmarco Pozzecco ed essere il miglior assist man della serie A e con il record che viene ritoccato domenica dopo domenica essendo ancora in attività. A Pesaro è tornato a casa essendo nativo di Cattolica ed avendo fatto le giovanili proprio nella Vuelle. Poi tante squadre con Pistoia, Montegranaro, Pavia, Cantù nel 2011/12, poi tre anni a Reggio Emilia ed uno scudetto svanito dopo i supplementari in gara 7, sei anni con Milano con cui conquista 2 scudetti, 3 Coppe Italia e 4 Supercoppe per poi fare altri due anni a Reggio ed iniziare questa stagione a Saragozza prima dell’approdo a Pesaro.

Matteo Gallo

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