Una sconfitta ben più dolorosa di quella che potrebbe maturare sul campo: martedì 13 febbraio, Club Milano-Varese (infrasettimanale giocato a Pero, valido per la 30^ giornata del Girone A degli Allievi Regionali Under18) è finita all’intervallo di una partita che fino a quel momento stava regalando davvero un grandissimo spettacolo calcistico. Padroni di casa avanti 2-0 e una ripresa ancora da vivere in cui i biancorossi avrebbero sicuramente provato a ribaltare la situazione, ma quel secondo tempo non si è mai giocato perché al rientro negli spogliatoi il Varese si è trovato davanti ad una bruttissima scena: nove ragazzi sono stati derubati di soldi e gioielleria varia.

Sconforto, rabbia, amarezza e delusione sono stati gli ingredienti che hanno portato la squadra, nella figura di mister Matteo Ponti, a rinunciare di rientrare in campo: troppo scossi i ragazzi da una situazione assurda per mettere la testa in campo.

Il Varese ha ovviamente denunciato l’accaduto e lo stesso Club Milano, oltre a rammaricarsi per la situazione, si è mosso per capire la dinamica degli eventi. Da una prima ricostruzione, sembra che al Varese siano state lasciate le chiavi dello spogliatoio la cui porta, logicamente, è stata chiusa nel momento dell’ingresso in campo. I ladri hanno dunque agito durante il primo tempo presumibilmente passando da una porta interna allo spogliatoio, comunicante con un’altra stanza, e lasciando tutto apparentemente in ordine. Proprio all’intervallo un calciatore biancorosso si è accorto del suo portafoglio vuoto e, a seguito, anche altri otto ragazzi si sono resi conto di esser stati vittime di un furto.

Da capire ora quali saranno i prossimi passi, in primis per quel che riguarda il Giudice Sportivo (a seconda di ciò che ha scritto l’arbitro nel referto), ma è lo stesso Ponti ad esprimersi in merito: “Del risultato non ci importa nulla. Questo è un gruppo volutamente allestito sotto età per favorire la miglior crescita sportiva dei ragazzi e per nostra politica non guardiamo certo a una vittoria, un pareggio o una sconfitta. Vogliamo però chiarezza su quanto è successo perché episodi del genere, sempre condannabili a prescindere dal contesto, fanno solo male a questo sport e soprattutto a dei ragazzi che hanno sempre considerato lo spogliatoio come un rifugio sicuro. Non ne facciamo nemmeno una questione di soldi: ovvio, dispiace, ma il rammarico più grande riguarda il furto di gioielli che avevano per i miei calciatori una forte valenza emotiva. In una situazione del genere, per quanto ci fossero anche ragazzi pronti a giocare, era impossibile tornare in campo. Accetteremo il verdetto del Giudice Sportivo qualunque esso sia ma, lo ripeto, vogliamo chiarezza e giustizia. Questo non è calcio“.

TC

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