Umili, ma mai modesti”. Così Marco Spilli commentava il 31 dicembre 2023 la sua Varesina al giro di boa di una stagione che la vedeva al terzo posto del Girone B (a -4 dalla vetta) e ai quarti di finale di Coppa Italia, con il tecnico che poi aggiungeva: “In alto si sta bene, l’importante è non soffrire di vertigini“.

Due mesi dopo la Varesina è prima in classifica (a +2 sulle inseguitrici) e ad un passo dalla finale di Coppa Italia (mercoledì prossimo in ritorno della semifinale contro il Follonica Gavorrano dopo il 2-2 dell’andata). Giusto rimarcare gli elogi fatti fin qui, ma altrettanto giusto sottolineare come per i rossoblù inizi ora la fase cruciale della stagione. Le Fenici hanno dimostrato di aver raggiunto un invidiabile livello di maturità che ha portato la squadra ha reagire ad ogni difficoltà sia dopo un gol subìto sia dopo una sconfitta. E così, passo dopo passo, la Varesina è passata dall’essere considerata una semplice outsider a venir individuata come il pericolo numero uno.

La stagione, però, entra ora nella fase clou e, in particolare, la prossima settimana darà già un primo importantissimo responso: Pro Palazzolo, Follonica Gavorrano e Desenzano. Due dei top team del Girone B e la semifinale di ritorno con una lunga e dispendiosa trasferta toscana infrasettimanale. Il mantra è sempre quello di affrontare una partita per volta ed è proprio ciò che faranno le Fenici concentrandosi in primis nel ricevere la miglior difesa del campionato (con appena 20 gol al passivo); Pro Palazzolo che, a -6 dalla vetta, vuole tra l’altro difendere il quinto posto dall’assalto di un Desenzano che ambisce alla post season dopo un avvio di stagione deludente.

Solo da giovedì però si penserà alla trasferta sul Garda, visto che nel mezzo ci sarà anche la Coppa Italia: dopo il pari dell’andata un qualsiasi pareggio condurrà ai calci di rigore (già benevoli contro l’Union Clodiense Chioggia) ma questa Varesina ha le qualità per fare male ai toscani nei 90’. Spilli, a ragione, ha più volte parlato di un gruppo che non ha titolari perché chiunque può giocare a patto che ci sia il giusto atteggiamento (la bacchettata alla squadra dopo il primo tempo contro il Follonica risuona ancora): la dimostrazione è data ad esempio dal 3-0 sulla Pro Palazzolo in Coppa Italia con le “seconde linee” in campo, ma anche e soprattutto dalla capacità di squadra di mantenere un livello costante con i cambi nel corso di una partita. Il bilanciamento tra esperienza è gioventù è perfetto e, anzi, propende da quest’ultimo lato senza però pregiudicare qualità e incisività: domenica scorsa, ad esempio, la Varesina a Caravaggio ha iniziato con 6 under e finito con 8 senza mai rischiare nulla (andando anzi vicina al 3-0).

Il valore del Caravaggio non è certo paragonabile a quello delle prossime tre sfide e la Varesina sa di trovarsi dinnanzi ad una “settimana decisiva” da affrontare però con la solita tranquillità di sempre. Anche perché dopo i prossimi sette giorni il cammino sarà tutt’altro che in discesa: all’appello nel girone di ritorno mancano ancora le sfide alle corazzate Caldiero e Piacenza (entrambe a -2), così come gli ostacoli insidiosi rappresentati dalle attuali ultime tre della classe (Ponte San Pietro, Crema e Legnano). Dieci partite in totale (undici, includendo l’eventuale finale di Coppa Italia) per coltivare un autentico sogno. Alla portata? Perché no. Umili, ma mai modesti.

Matteo Carraro

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